martedì 23 ottobre 2018

Progressività

 - Sempre pronti ad invocare la Costituzione quando gli fa comodo e ad ignorarla bellamente nel resto, notoriamente sono per la progressività dell'imposta. Per loro deve essere talmente progressiva da aumentare man mano che diminuisce la capacità contributiva. Ed è per questo che per anni si sono rifiutati di rivedere la norma che regola la tassa sanitaria, amorevolmente chiamata ticket. Credo sia fuori discussione che chi non ha goduto di vincite alla lotteria ma solo di un parziale adeguamento del proprio reddito al costo della vita oggi sia più povero di prima, ma siccome nominalmente è più ricco si trova a superare quel limite di 36151,98 euro calcolato un quarto di secolo fa e quindi va tassato. Non importa poi se la più bella Costituzione del mondo oltre a dire che "Il sistema tributario e informato a criteri di progressività" dica anche che "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita contributiva" e che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio." e " agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia". Per il criterio della progressività chi diventa più vecchio, più malato, più povero deve essere più tassato mentre per agevolare matrimonio e famiglia penalizzano le coppie sposate. Per questo una coppia di sposi vecchia maniera, regolarmente sposata, deve pagare i ticket sanitari  con un reddito lordo medio pro capite di 18076 euro mentre due persone conviventi (fratelli, amici, amanti) gode dell'esenzione dal ticket con un reddito poco meno che doppio. Sto parlando di persone ultra65enni, ma il discorso vale anche per figli con meno di 6 anni, mutatis mutandis.
Lo chiamino pure razzismo, se li fa contenti, ma non posso dire di non essere infastidito o irritato vedendo tante persone che mai hanno pagato un euro d'imposta non dovere nemmeno mettersi in fila per pagare il ticket mentre io devo pagare una tassa (nemmeno tanto piccola) per consentire loro di godere dell'assistenza sanitaria gratuita a noi negata. Arrivano, si presentano all'ospedale, non devono neppure dire il loro vero nome e vengono curati gratuitamente mentre io devo dare il mio nome e conseguentemente pagare. Infatti sanno che sono sposato, che la pensione di mia moglie negli anni è passato da 430 a 500 euro mensili, che anche la mia è aumentata seppur meno del costo della vita e che sommando i nostri redditi nominali ora superiamo quel limite immutato dal 1994 mentre la nostra capacità contributiva è diminuita.
Chissà se solo io trovo la cosa scandalosa, assurda, iniqua e immorale; sicuramente sull'argomento sono tornato molte volte come si può vedere andando QUI .