venerdì 25 gennaio 2013

Canone Rai

Il mio problema è molto semplice: vorrei pagare il canone Rai ma non  posso perché mi trovo lontano dal luogo dov'è il televisore e relativi documenti e non ho il numero di abbonamento. 
Penso che siccome è stata la RAI ad assegnarmelo alla RAI non dovrebbe essere difficile comunicarmelo in base al mio codice fiscale.
Dopo varie ricerche trovo QUI la possibilità di mandare una mail e lo faccio. Sembra che la RAI non soddisfatta di pretendere l'imposta si diverta a tormentare gli abbonati. Compilo il modulo con i dati richiesti, scrivo il mio problema chiedendo di comunicarmi il numero o di dirmi come fare, clicco INVIA e appare una nuova finestra con nemmeno una parola in italiano. Siamo in Italia, parlo e sono italiano come italiana credo sia la RAI e riesco solo a capire che c'è un errore, mi pare per via di un segno che gli resta indigesto. Torno indietro tolgo un segno "/" clicco e sembra che tutto vada liscio. Dopo due o tre giorni, non avendo avuto risposta ritorno al modulo e rifaccio la richiesta, invio e di nuovo la paginata in lingua a me sconosciuta. Torno indietro, tolgo una frase tra parentesi (parentesi comprese), invio e questa volta mi appare in italiano che il messaggio è stato regolarmente inviato e che avrò mail di conferma. Alleluia! 
Potevano anche dire che non accettano certi segni, magari nel momento stesso in cui vengono inseriti! Ma forse così finiva il loro divertimento.
Mi arriva l'email automatica dicente "La informiamo che la sua comunicazione del XX/1/2013 alle YY:ZZ e' giunta a destinazione". Aspetto altri due o tre giorni e oltre a quella più niente. 
Il tempo passa, il 31 gennaio si avvicina: se non pago, troveranno subito  che CCCNNNAAMGGXZZZY ha  l'abbonamento HHHHHHH/ K (non pagato), ma ora no: non trovano il tempo per farlo o per rispondermi, tanto mica rischiano di perdere il cliente.
Cerco ancora in Internet e nelle FAQ (naturalmente dire domande, quesiti o simili fa schifo) trovo:

9. Come posso conoscere il mio numero di abbonamento, se ne sono sprovvisto?

Il numero di abbonamento necessario per effettuare i pagamenti e' rilevabile:

- sull'avviso inviato dallo Sportello S.A.T. a tutti gli abbonati
- sul libretto di abbonamento alla televisione
- sulla ricevuta del bollettino di rinnovo dell'anno precedente
- contattando l'operatore del servizio di Call Center al numero 199.123.000


Cerco ancora e QUI leggo (1) che "Per informazioni e opinioni sulla Rai, sulle sue attività, sulla pro- grammazione radiotelevisiva e sugli abbonamenti ordinari è disponibile il servizio telefonico "RISPONDERAI" Il servizio è attivo 24 ore su 24 con risponditore automatico. Il servizio con operatore è attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 24, la domenica dalle 14 alle 22.", "Il numero telefonico è: 199123000", "I costi della chiamata da rete fissa IVA incl.sono di 14,26 centesimi di euro al min.in fascia intera (da lun. a ven. dalle 8 alle 18.30 ed il sab. dalle 8 alle 13) e 5,58 in fascia ridotta."

Sono le 20:30, faccio il numero. Dopo un preambolo che la voce dice essere gratuito comincia la solita solfa: per la cosa A prema 1, per B prema 2, per C prema 3, per risentire il menu prema cancelletto. Premi il tasto che ritieni più appropriato e la voce ricomincia per D prema 1, per E prema 2, ecc. ecc. e il tempo trascorre a mie spese.
Morale in nessuna delle opzioni sentite c'era "per conoscere il numero di abbonamento prema X" e nemmeno "per parlare con un operatore prema Y". Può anche essere che abbia sbagliato strada, che se indovinavo il tasto giusto sarei finito al posto giusto dove premendo il tasto giusto mi avrebbe portato al posto giusto e magari prima dell'alba avrei avuto l'agognato numero. Trovare la strada nel labirinto di Minosse era uno scherzo al confronto, anche senza l'aiuto d'Arianna. Per due volte ho fatto inutilmente il numero poi ho rinunciato e sono tornato sul divano: insolitamente mia moglie era sintonizzata su un canale RAI dove, non contenti d'avermi preso in giro per un bel po', c'era quella simpaticissima pubblicità che in sostanza dice "Che ce ne frega se non guardate i nostri canali o se tenete il televisore in ripostiglio o se resta spento per mesi: il canone ce lo dovete comunque pagare, tiè."
Ho spento il televisore. 
Stamattina rileggendo mi accorgo che  "Per informazioni sugli abbonamenti ordinari il servizio con operatore è attivo dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì." . M'era sfuggita la differenza tra informazioni sulla Rai e informazione sugli abbonamenti. Sono le 10 di venerdì, chiamo ma non arrivo all'operatore, vorrei riascoltare le opzioni iniziali, ma non c'è fra quelle proposte e finisce lì. Richiamo,  con lo stesso risultato di prima e di ieri sera: continuano a menar il can per l'aia a mie spese. Amen, ci rinuncio ripensando ai bei tempi in cui si parlava con una gentile e informata persona del centralino e non con una macchina o con qualche callista per me irraggiungibile nel labirinto di opzioni a pagamento del Call Center Rai


NOTA - Dopo 6 giorni mi è arrivato via email  il dato richiesto: forse sono io troppo impaziente.


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Televideo Rai 
 
pagina 453/1

   Per informazioni e opinioni sulla Rai, sulle sue attività, sulla pro-  
   grammazione radiotelevisiva e sugli abbonamenti ordinari è disponibile   
   il servizio telefonico "RISPONDERAI" 

   Il servizio è attivo 24 ore su 24 conrisponditore automatico.             
   Il servizio con operatore è attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 24,
   la domenica dalle 14 alle 22.        
   Per informazioni sugli abbonamenti ordinari il servizio con operatore è 
   attivo dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì.                             
   Il numero telefonico è:  199123000   
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 pagina 453/2

   Per informazioni e opinioni sulla RAI il numero telefonico è:              
               199123000

   I costi della chiamata da rete fissa IVA incl.sono di 14,26 centesimi di  
   euro al min.in fascia intera (da lun. a ven. dalle 8 alle 18.30 ed il sab. 
   dalle 8 alle 13) e 5,58 in fascia ridotta. Da rete mobile i costi sono   
   inferiori a 48 centesimi al min. con scatto alla risposta inferiore a 30  
   centesimi. Per i costi dettagliati rivolgersi all'operatore da cui ori- 
   gina la chiamata.                    

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martedì 22 gennaio 2013

Stato e cittadini

È difficile restare educato con un maleducato, è difficile restare onesto con un disonesto, è difficile essere amichevoli con chi ti è nemico, è difficile essere solidali con chi ti deruba, é difficile avere fiducia in chi bara, é difficile non dubitare di chi ti vincola con contratto arzigogolato oscuro ingannevole, è difficile dare volentieri denaro a chi se lo beve, è difficile credere che lo Stato necessiti di soldi perché alta è l'evasione e non perché alto è lo sperpero, è difficile stabilire quale sia causa e quale effetto di evasione e tassazione abnormi: se lo stato fosse giusto, onesto, amichevole, equo, rispettoso, morigerato, comprensivo, dialogante, umano, disponibile, trasparente, con leggi semplici e chiare che non favoriscano il più "furbo" tra stato e cittadino, allora sarebbe certo che chiunque non paghi le tasse sia un delinquente, un nemico dei concittadini e la lotta all'evasione per quanto dura avrebbe l'appoggio di tutti gli onesti, ma finché le cose stanno come stanno c'è sempre il dubbio che qualcuno possa essere solo una vittima che cerca di difendersi.

mercoledì 16 gennaio 2013

Matrimoni

Quando lo vedevamo i miei compagni dicevano che era un "culatòn" e mi consigliavano di starne alla larga; quando lo incrociavo - io di qua lui di là di Corso Palladio - mi guardava in strano modo, con concupiscenza direi oggi. Li chiamavano con quel nome allora, ora li chiamano gay e sono riveriti presidenti di regione. Per carità, tutti sono liberi di avere i propri gusti purchè non pretendano da me o da chiunque altro di condividerli o assecondarli. Se uno vuole puo essere coprofago e vantarsene o sodomita ed esserne orgoglioso. A me magari possono fare schifo senza potere per questo essere considerato incivile, intollerante, retrogrado, arcaico, un criminale punibile per copro- o omofobia: anche le lumache a qualcuno piace moltissimo mangiarle e a qualcun altro fanno del tutto schifo, è questione di gusti.
Quello che più desiderano pare sia ora potersi sposare tra loro, "essere uniti nel sacro vincolo del matrimonio" si diceva una volta, ma oggi non ha più senso: uno con uno e una con una per ora, ma non è detto che si accontentino, che così
i loro "diritti civili" siano appieno soddisfatti.
Per molte nazioni era un diritto possedere schiavi, per i romani era un diritto godersi i cruenti giochi circensi e crocifiggere servi ribelli, per gli aztechi era un diritto avere prigionieri da sacrificare al Sole: molte civiltà avevano di questi diritti. Nella nostra quello che era sopruso, licenziosità, arbitrio, vizio o vizietto ora è "diritto civile" e chi la pensa diversamente è come minimo un incivile. Civiltà, inciviltà, ascesa, decadenza si susseguono da sempre e magari chi crede di progredire verso il meglio va verso il peggio: non più lontano di 70 anni fa nella civile Europa si sono viste enormi barbarie che qualcuno spacciava per progresso.
Io resto del parere che - stando alla parola - non c'è "matrimonio" se non c'è potenziale "mater", che non c'è madre se non c'è padre e mi pare evidente che un mondo di sole famiglie monosex non ha futuro. Unioni omo e etero sempre unioni sono, ma non sono la stessa cosa: anche una Società per Azioni e una società in nome collettivo sempre società sono ma forse non vanno confuse. Tuttavia prima o poi  ci sarà il matrimonio omosessuale, ma allora credo che chiederò il divorzio: non voglio che sui miei documenti sia scritto "sposato" e si capisca "omosessuale", me ne vergognerei (posso?).