mercoledì 11 giugno 2014

Legalità.

Non c'è mai nessuno che si dichiari per l'illegalità. Tutti a invocare la legalità, tutti a dire che qui da noi non c'è il senso, il rispetto della legalità. Non mi spiego come questo possa essere vero se tutti, proprio tutti sono per la legalità: magari tra il dire il fare c'è qualche discrepanza. Magari anche quelli che arrivano alla cronaca per corruzione, concussione, furto, evasione fiscale, eccetera, magari anche loro lamentavano in pubblico la mancanza di legalità, di senso della legalità. Magari in pubblico, alla TV, nei giornali continuerebbero a condannare l'illegalità e tutti gli italiani che non ne hanno il senso, se non fossero stati beccati con le dita nella marmellata. Ogni tanto sorge qualcuno, succede qualcosa che sembra decisiva per cambiare l'Italia: la questione morale berlingueriana, mani pulite dipietresche, il cambiamento renziano. Poi resta tutto come prima, magari cambiano i personaggi coinvolti, se passa abbastanza tempo perchè la natura faccia il suo corso. C'è chi è convinto che i disonesti siano sempre solo gli altri e chi continua ad affermare di essere onesto riuscendo alla fine convincere se stesso se non gli altri, c'è chi sa di essere disonesto ma è sicuro di essere anche furbo e che mai la sua disonestà verrà alla luce: spesso succede ma può non essere sempre. Io penso di essere tendenzialmente amante della legalità, ma non sono sicuro di esserne un osservante integerrimo. È abbastanza difficile osservare tutte le regole, specialmente quando le regole sembrano fatte apposta per non essere osservate. Di sicuro non butto cicche dove capita capita, perché non fumo. Di sicuro non lascio su marciapiedi, strade, piazze e giardini gli escrementi del mio cane, perché non ho cane. Quasi sicuramente non lascio in giro cartacce e cartine, perchè se non passo vicino a un contenitore destinato all'uopo me le metto in tasca e non lascio in spiaggia o per via bottiglie o barattoli vuoti sia perchè non ne faccio gran uso e quand'anche lo facessi un contenitore vuoto lo rimetto dov'era da pieno. D'accordo sono piccolezze, ma se uno è per la legalità lo è nelle cose piccole come nelle cose grandi. Di sicuro non sono un corruttore e nemmeno corruttibile, non ne ho l'occasione. E poi vivo con poco e non desidero molto. Sono per la legalità ma sono ancor più per la giustizia e non sempre è giusto quello che per legge è giusto. Così può capitare che il senso di giustizia prevale su quello di legalità. Mi limito a qualche ossevazione sul tema della piccola legalità quotidiana, lasciando ad altri più competenti dire di grande criminalità e corruzione. Penso che il senso e rispetto della legalità inizi dalla quotidianità: chissà come si comportano abitualmente tutti quelli che predicano contro l'illegalità altrui. Camminando per la mia città capita che arrivati ad un incrocio con semaforo si trovi il rosso ma nessun veicolo in arrivo, nessun pericolo in vista per centinaia di metri: la maggior parte delle persone attraversa e chi vuole rispettare la legalità si sente un po' ridicolo e pensa che magari si potrebbe non considerare illegale e sanzionabile attraversare col rosso quando si ha l'assoluta certezza di non correre o costituire pericolo. Capita anche che si arrivi a un incrocio e il semaforo sia verde, ma non si può andare oltre perchè non c'è passaggio pedonale che invece c'e per arrivare dall'altro lato della via e da lì proseguire: basta aspettare che quel semaforo verde diventi rosso e quello rosso che vietava di passare sull'altro marciapiedi diventi verde, attraversare la strada e aspettare che il semaforo verde diventi rosso e quello rosso diventi verde per passare oltre l'incrocio. E dopo un centinaio di metri la stroria si ripete. Così molti arrivati all'incrocio proseguono diritti anche se non c'è il passaggio pedonale, alcuni aspettando il verde altri solo che non ci siano auto in arrivo: sicuramente chi segue le regole è nella legalità, una legalità astrusa. Capita che ad un incrocio il semaforo sia verde nella strada verso Nord e ovviamente rosso nella strada a senso unico da Est e il pedone che andando da Sud a Nord la deve attraversare non capisce perchè mai l'omino rosso del semaforo glielo vieti e fatica a rispettare una norma palesemente assurda: quelli da Est hanno il semaforo rosso, quelli da Sud hanno sì il semaforo verde ma non possono girare a Est essendo la strada a senso unico, non sarebbe più logico che quando il semaforo è verde per le vetture che arrivano da sud lo fosse anche per i pedoni?  Se si esce in auto dalla città le cose non sono molto diverse. Su ampi rettilinei in aperta campagna, magari con fossi ai margini che rendono impossibile immetervisi dai campi, son cartelli impongono di non superare i 50 Km/h o magari i 30 Km/h se qualche impresa addetta ai lavori stradali mesi o anni prima ha dimenticato lì il cartello. Sorge il dubbio che quei limiti non siano stati posti per la sicurezza stradale ma per lucrare con le multe o solo per divertersi a prendere in giro la gente. Invece di camminare o usare l'auto si può andare in bici. Chi lo fa, almeno dove vivo, si trova a dover fare lunghi percorsi fra le auto per via dei sensi unici e della mancanza di adeguate piste ciclabili. E così molti dei pochi che la usano vanno contromano o sui marciapiedi, facendo gimkana tra i pedoni (ma questo capita anche su tratti delle cosidette piste ciclabili). Si sente dire e ripetere che si deve richiedere lo scontrino quando si paga per qualcosa, ma sono convinto che ci siano delle eccezioni, non so se previste dalla legge o inventate dal venditore. Magari sono in qualche comma dell'immenso corpo legislativo: non tutti lo sanno e di certo si guardano bene dal farlo sapere a chi non lo sa e si divertono a lasciarlo nel dubbio. Io non lo so. Per giornali, riviste e benzina non danno scontrino e non lo ho mai visto dare dagli stranieri che vendono merce al mercato e in spiaggia, dove una GdF distesa al sole avrebbe almeno una dozzina di occasioni per sanzionarne uno, se fosse illegale. Non succede, forse è legale e se è legale per loro potrebbe esserlo anche per tutti gli altri fornitori di beni o servizi che non danno ricevuta. Non lo so: a richiesta potrebbero rispondermi mentendo. Fanno il loro lavoro, confido che lo facciano come si deve: chi sono io per giudicare? ( per dirla con Francesco I).
Recentemente, dopo lunghi pensamenti e discussioni, trovando abbastanza sovrabbondanti gli obblighi fiscali degli italiani, per semplificare hanno inventato IUC: Imposta Unica Comunale. E molti a pensare in cuor loro che era ora si concentrasse in un'unica obbligazione le molte esistenti. Ma poi si scopre che l'imposta unica è come la SS Trinità: TASI, TARI e IMU.
Così anche chi era per l'assoluta osservanza della legalità si convince che non è una cosa seria, che molte norme sono talmente assurde da essere difficilmente rispettabili da una persona normale: passare poi al convincimento che tutte le norme sono fatte per non essere rispettate il passo è breve.