sabato 3 marzo 2018

Figli

Penalizzare i matrimoni regolari e favorire i matrimoni sterili non può giovare alla natalità. Dicono che è questione di civiltà, ma se si si favoriscono unioni omosessuali, occasionali o temporanee e si sanzionano pesantemente le coppie naturali sposate non si agevola la nascita di figli. Desiderare dei figli è un progetto a lungo termine che necessita o almeno è favorito dalla stabilità della cooperazione fra genitori. Se una coppia non è disposta a sopportare i vincoli matrimoniali difficilmente potrà accettare i vincoli genitoriali. Ma il matrimonio regolare comporta penalizzazioni che le altre unioni non hanno. Il trattamento fiscale considera il matrimonio un vincolo sempre valido se comporta più imposte ma non sempre se ne comporta meno, sempre per la somma dei redditi ma non per quella delle spese. Mentre i due coniugi concorrono al reddito familiare non succede lo stesso per le spese, quelle dell'uno non sono sempre cumulabili con quelle dell'altro e restano indetraibili per l'incapiente. Così quando le pensioni minime furono portate a un milione di lire non tutte le sposate ne beneficiarono. C'è esenzione dal ticket sanitario per chi ha meno di 6 anni o più di 65 a condizione che il reddito familiare non superi un limite, immutato da 25 anni. Ma mentre i non coniugati sono esenti con un reddito lordo annuo di 36151€, i coniugati lo sono solo con reddito medio pro-capite inferiore a 18076€. Essere sposati non conviene, disincentivare le unioni stabili equivale a disincentivare famiglia e figli. 



 

 

Stranezze

Si dicono PD, Partito Democratico. Democratico non è sinonimo di populista solo per la valenza negativa che essi attribuiscono a questo aggettivo. E combattono i "populisti" perché sono concorrenti che intaccano il loro monopolio e attirano i loro elettori.
Se la popolazione è di persone oneste, laboriose, brave e buone non c'è niente di meglio della democrazia. Ma se così non è, se in una comunità di 100 persone ce n'è solo una che lavora e produce ricchezza, i restanti 99 possono democraticamente votare che 99,9% della ricchezza che produce sia distribuita fra tutti. Non credo che questo sia giusto e che quell'unica persona se non è un santo continui a sacrificarsi per tutti gli inattivi.
Se solo una minoranza delle persone è brava e buona può essere preferibile una oligarchia o al limite una monarchia. Ma non sempre oligarchi e monarchi sono buoni e bravi, e allora è peggio.
Si dicono LeU, Liberi e Uguali. E sono per la progressività esasperata della tassazione. Trovano equo e giusto che ci sia chi debba lavorare per il fisco 12 minuti all'ora e chi ne debba lavorare 30. Se fossero davvero per l'eguaglianza non troverebbero iniquo che chi guadagna 50 paghi 10 e chi guadagna il doppio paghi 20. Invece non siamo tutti uguali e trovano giusto che chi guadagna il doppio paghi più del doppio, paghi 30 e dopo aver pagato più imposte debba anche pagare più tasse. Succede che se uno vuole avere 80 di netto non chieda 100 ma 115 e la maggiore tassazione ricade sul datore di lavoro privato o pubblico che sia.
Dicono anche "per i molti non per i pochi" e si preoccupano di rom, omosessuali, immigrati, ecc. che probabilmente non sono i molti ma i pochi, minoranze.