lunedì 29 agosto 2011

Se ...

Se si dimezza lo stipendio dei parlamentari non si salva l'Italia; se si da anche a me lo stipendio da parlamentare non si rovina l'Italia; se ogni italiano mi da un euro non diventa povero; se ogni italiano mi chiede un euro non diventa ricco, ma io dove trovo 60 milioni di euro?


Wikio

Irene e Carolina

Una cronista coerente.
Certa che nessuno avrebbe capito se diceva "Airin"  una sola telegiornalista ha detto con coerenza "l'uragano Irene è arrivato sulle coste della Carolina": per tutti gli altri Irene era arrivata in Carolaina.



Wikio

venerdì 26 agosto 2011

Mistero.

In un paese perfetto lo Stato chiede solo il giusto e il cittadino trova che è bellissimo pagare i tributi. Chissà se esistono davvero paesi così, ma sono quasi certo che così non è da noi. Lo Stato (inteso in tutte le sue componenti) spende più per vizi che per servizi e per i vizi i soldi non bastano mai. Non sono pessimista per natura, ma credo che non siano molti gli italiani lieti di pagare i tributi e i molti che se la prendono con gli evasori lo fanno più per invidia che per senso di giustizia: sono onesti solo perché o solo quando gli è impossibile non esserlo.
D'altro canto se lo Stato mette un'imposta del 40% nel presupposto che il cittadino ne evada la metà, al cittadino non resta che adattarsi e dichiarare il 50% del suo reddito e chi non lo può fare paga il doppio del giusto. Se sei ingiustamente considerato disonesto diventi disonesto: se sai che il cliente pretende sempre il 10% di sconto gli chiedi l'11% di più, se sai che il fornitore ti chiede sempre l'11% di più pretendi il 10% di sconto, così si paga il 100%. Non so se i cittadini giustamente evadono perché lo Stato li considera evasori o se sono giustamente considerati evasori perchè evadono, la solita storia del gatto o cane che si morde la coda.
Giustamente o ingiustamente, per servizi o per vizi, comunque sia lo Stato ha bisogno di soldi e i soldi li ha dai tributi, e i tributi non sono quello che dovrebbero perché c'è evasione.  Non quella di chi scappa dalle carceri - quella non è molto diffusa e poi per i condannati ci sono mille modi legali per uscirne, meno per gli innocenti o presunti tali - ne quella dal tran tran quotidiano:  c'è molta evasione fiscale. A me pare che si sia fatto molto per incentivarla: se uno dichiara meno reddito non solo paga meno Irpef ma può beneficiare di molte altre agevolazioni. Con la fissazione di punire i ricchi quasi sempre si deve pagare "in ragione del reddito", col risultato che chi evade ci guadagna doppiamente. Io resto del parere che un servizio o è gratuito per tutti o non lo è per nessuno: una volta che il ricco ha pagato il giusto va trattato come il povero che, anche se l'imposta non fosse progressiva, ha pagato meno. Capisco distinzioni per età o per altro, ma non per reddito. Sovrabbondanza
di limiti e di regole dà possibilità ai furbi di raggirarle, a commercialisti e patronati di viverci sopra, ai povericristi di pagare più del dovuto per non rischiare di pagare meno e incorrere in sanzioni. Se le tasse (ticket) mirano a disincentivare abusi vanno pagate da tutti (per le eccezioni ci penseranno i servizi sociali); credo però che si avrebbero migliori risultati con altri controlli - possibili con i mezzi attuali - e con altre sanzioni. Non mi pare invece molto efficace introdurre limiti reddittuali al fine di ridurre i costi: se oltre i limiti è il 90% della popolazione tanto vale far pagare a tutti e gestire l'eccezioni; se lo è solo il 10% più ricco il risparmio è minimo e probabilmente nullo considerato che i più ricchi non si valgono del servizio pubblico; se lo è il 50% diventa un'ingiustizia per molti. Se i soldi sono scarsi, le spese irriducibili e il servizio indispensabile  è meglio aumentare le imposte e abolire le tasse: una specie di premio assicurativo obbligatorio.
Meglio ancora non aumentare le imposte a chi le paga e farle pagare a chi non le paga: e torniamo alla lotta all'evasione. Già sarebbe qualcosa se lo Stato non la incentivasse premiandola con altri benefici, ma si potrebbe ostacolarla anche rendendo vantaggioso ai contribuenti non favorire l'evasione altrui. Se il cittadino potesse detrarre le spese documentate probabilmente esigerebbe la documentazione, ma se le spese non sono detraibili per loro natura o per mille altri motivi (familiare non a carico o non convivente, reddito insufficiente, ecc.)  il cittadino comune non ha nessun interesse a ostacolare l'evasione del fornitore, tranne un'ipotetico e molto improbabile "se paga anche lui pago meno io". Se invece avesse un qualche interesse tangibile, magari molti piccoli evasori non sarebbero più tali e le forze dello Stato potrebbero meglio dedicarsi ai grandi evasori. Potrebbe anche succedere che cessa la concorrenza sleale, tutti pagano il dovuto, tutti vogliono continuare ad avere il loro guadagno netto, tutti aumentano i prezzi e alla fine a pagare saranno sempre i soliti, sia pure per interposta persona: ma lo Stato avrebbe più soldi e magari pensare d'averne troppi.
Mettiamo che per ogni spesa sia consentito detrarre dalle imposte da pagare (o venga rimborsato a chi non ne ha) il 50% dell'IVA.
Se la spesa è 120 di cui IVA 20, l'acquirente Tizio paga -10 di imposta e il venditore Caio con +100 di imponibile paga +25 d'imposta. Lo Stato riceve +20 da Tizio via Caio (IVA) -10 da Tizio +25 da Caio, totale +35: perderebbe metà dell'IVA attuale, ma se l'evasione è alta quanto dicono penso ci guadagnerebbe.

A Caio conviene sempre non far fattura, ma perché convenga anche a Tizio deve fare uno sconto più alto e convincerlo che non è vero che pagherà meno imposte perché tutti le pagano, che gli conviene essere disonesto.
Non c'è governo di destra, di sinistra o ambidestro che non proclami lotta all'evasione e agli evasori: del perché della detraibilità delle spese se ne parli da sempre e non se ne faccia mai nulla
per me resta un mistero.


Wikio

venerdì 19 agosto 2011

Riflessioni

Andamento Borsa. Se:
Lu -10%, Ma +10%, Me -10%, Gi +10%, Ve -10%
Lu +10%, Ma -10%, Me +10%, Gi -10%, Ve +10%
Risultato: in due settimane -4,9%.
O no?

Opposizione.
"Questo governo non è all'altezza, ci vuole un altro governo, ci vuole discontinuità: elezioni, elezioni!"
Ma si rendono conto che a furia di chiedere di governare magari poi gli capita di doverlo fare davvero?


Manovra differita.
Dicevano che l'operazione più pesante veniva scaricata sul governo futuro, cioè sull'opposizione. Non capisco: se il governo sposta i sacrifici sul futuro governo per non perdere le elezioni, se le vince non li scarica su se stesso? se vuole scaricarli sull'opposizione non dovrebbe invece fare il possibile per perderle?


Onestà.
A un cittadino che vuole essere onesto é possibile in questo paese potere rispettare tutte le regole e dare allo "Stato" il dovuto senza sbagliare o dare più del dovuto?



Wikio

sabato 13 agosto 2011

Deduzioni

Secondo logica.

Esempio 1:

 20 = A, percentuale d'imposta
 20 = B, detrazioni spettanti
 10 = C, spese detraibili

Con reddito R=50 si ha:
-10 = I, imposta dovuta  (I=R*A/100-B)
   0 = P, imposta da pagare (se I<0 è P=0)
   0 = S, spese rimborsabili (se P=0 è S=0)

Con reddito R=100 si ha:
   0 =
I, imposta dovuta  (I=R*A/100-B)
   0 = P, imposta da pagare (se I<0 è P=0)
   0 = S, spese rimborsabili (se P=0 è S=0)

Con reddito R=200 si ha:
 20 =
I, imposta dovuta  (I=R*A/100-B)
 10 = P, imposta da pagare (P=I-C)
 10 = S, spese rimborsabili (S=C)

Secondo logica: lo Stato aiuta i più bisognosi, Reddito50 e Reddito 100 sono più bisognosi di Reddito200, quindi lo Stato aiuta Reddito200

Esempio 2:
A, B, C = come Esempio 1
 60 = L, limite di reddito per coniuge a carico

Con reddito R=50 si ha:
-10 =
I, imposta dovuta  (I=R*A/100-B)
   0 =
P, imposta da pagare (se I<0 è P=0)
 10 = S, spese rimborsate a coniuge (se R<L)

 Con reddito R=100 si ha:
  0 = I, imposta dovuta  (I=R*A/100-B)
  0 = P, imposta da pagare (se I<0 è P=0)
  0 = S, spese rimborsate (se R>L e P=0)

Con reddito R=200 si ha:
 20 =
I, imposta dovuta  (I=R*A/100-B)
 10 = P, imposta da pagare (P=I-C)
 10 = S, spese rimborsabili (R=C)

Secondo logica: lo Stato aiuta i più bisognosi, Reddito100 è più bisognoso di Reddito200, quindi lo Stato aiuta Reddito200

Esempio 3:
100 = limite massimo di reddito familiare per esenzioni da tasse sanitarie
R50, R60, R90 = persone oltre 65 anni con reddito 50, 60 e 90

Se R50, R60, R90 non sono sposati  l'esenzione
spetta a TUTTI
Se R50+R60 sono coniugi l'esenzione spetta solo a R90
Se R50+R90 sono coniugi l'esenzione spetta solo a R60
Se R60+R90 sono coniugi l'esenzione spetta solo a R50

Secondo logica: lo Stato aiuta la famiglia, la famiglia è fondata sul matrimonio, quindi lo Stato aiuta chi non è in matrimonio.

Esempio 4:
Anno 1993:
100 = indice del costo della vita
100 = importo pensione di Caio
130 = limite di reddito per benefici fiscali
Anno 2011
150 = indice del costo della vita
140 = importo pensione di Caio
130 = limite di reddito per benefici fiscali

Secondo logica: lo Stato aiuta i più bisognosi, Caio è diventato più bisognoso, quindi lo Stato non aiuta più Caio.

Se questa logica vale per tutte le norme si possono dedurre le logiche conseguenze.



Wikio

giovedì 11 agosto 2011

Tassa ricovero

Leggo che si pensa di far pagare 10 euro (al giorno?) per i primi tre giorni di ricovero ospedaliero: mi sembra giusto pagare qualcosa, almeno quello che si spenderebbe per  vivere a casa e non si spende.
Non vorrei che poi vi fossero le solite esenzioni in ragione del reddito, perché sono quasi certo che in pratica sono in ragione della furberia.

Ritengo che  esenzioni in ragione del reddito siano possibili:

  • in un paese dove il reddito è certo;
  • se non sono "tutto o niente", cioè tutto con reddito è X e niente con X+1;
  • se X è calcolato come reddito pro-capite medio familiare;
  • se X viene rivalutato in base all'inflazione;
  • se spettano solo a chi ha la cittadinanza.

Se altissima è la percentuale di evasione fiscale altissimo è il numero di persone delle quali non si conosce il vero reddito.
Se una tassa 10 non si paga con reddito 100 e si paga con reddito 101, in realtà il povero disporrà di 100 e il ricco di 91.
Se il limite di reddito per pagare o non pagare una tassa era ritenuto equo non lo è più dopo anni di inflazione: se era equo 100 perché con 100 si poteva vivere, quando per vivere serve 105 è equo 105 (o era iniquo prima).
Se si considera il reddito personale o il reddito familiare senza tener conto del numero di persone che  vivono di quel reddito, non paga chi ha reddito 100 tutto per sè e pagano due coniugi che vivono con  pensioni di 50 e 51.
Non sono misoxeno, ma mi pare giusto evitare che  stranieri vengano attratti in gran numero dalla gratuità di servizi, forniti  solo grazie ai tributi e ai sacrifici di generazioni di locali.

Se chi ha più reddito paga più imposte, non vedo perché debba pagare anche più tasse. Si facciano pagare le imposte e poi le tasse per i servizi richiesti le paghino o non le paghino tutti senza discriminazioni reddittuali: sarebbe più semplice, più equo e non si premierebbero i più furbi.

Se tutti devono pagare una tassa, chi non la vuol pagare rinunci al servizio (penso alle mense scolastiche). Se non si può rinunciare al servizio (penso al servizio sanitario) a chi è povero venga addebitata e la pagherà quando sarà ricco o non la pagherà mai se morirà  povero.  


Wikio

giovedì 4 agosto 2011

Di questo e di quello.

Credibilità.
Dicono che l'Italia non è credibile nel mondo: non so se non sono credibili il governo, l'opposizione o tutti gli italiani. L'opposizione accusa il governo, il governo accusa l'opposizione, metà degli italiani accusa l'altra metà. Forse basterebbe che tutti - secondo le proprie possibilità - cercassero di lavorare e di far bene il proprio lavoro.

Lavori.
Meno un credito è garantito e più si deve pagare d'interesse per averlo.
Meno un lavoro è garantito e più dovrebbe essere pagato.
È normale che venga retribuito il rischio, di perdere il capitale o il lavoro.
Succede invece che chi ha un lavoro garantito sia anche meglio retribuito: perché ha il sindacato più forte, la controparte più debole, può ricattare o recar più danno, lavora in regime di monopolio, è politicamente protetto, ecc. e sopratutto perché non rischia nulla a pretendere troppo.

Alternative.
Un giorno sì e l'altro pure sento dire "Faccia un passo indietro", "Serve discontinuità", "Deve dimettersi". E il giorno dopo l'Italia guadagnerebbe la fiducia del mondo e dei mercati.
Se io fossi l'oggetto di quelle frasi direi: "Va bene: faccio un passo indietro, mi dimetto e venga la discontinuità. Prendete voi le redini in mano. Però sottoscrivete un documento per cui se il giorno dopo o dopo una settimana o dopo un mese i mercati non vi premiano e il paese non è felice ognuno torna al suo posto". Non vorrei che all'Italia succedesse come a Napoli, che in cinque giorni doveva diventare un paradiso e invece ....

Il tetto.
Propongono di mettere un tetto alla retribuzione dei dirigenti pubblici: non deve superare quella dei parlamentari. A me piacerebbe che anche la retribuzione dei parlamentari fosse parametrata alla pensione minima dei comuni cittadini. Che so, 10 volte la pensione minima: se lo Stato non è in grado di aumentare le pensioni minime non può permettersi di aumentere lo stipendio dei parlamentari. E alla pensione minima dovrebbero essere parametrate anche le retribuzioni di tutte le funzioni pubbliche, salvo un premio di effettiva produttività per i dipendenti più efficienti.



Wikio