martedì 18 febbraio 2014

Evasore

Ho sognato di essere un evasore. Nel sogno non sapevo se vergognarmene o vantarmene.
Vergognarmene, perché non era bello godere senza concorrere alla spesa di ottimi servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione utilizzando oculatamente le imposte pagate da tanta brava gente. Ma il sogno diventava meno sognante e vi entravano sprazzi di realtà. Sì, lo Stato forniva la difesa del territorio, ma non con particolare efficacia considerati i molti clandestini nelle carceri, senza contare quelli che lì non erano: pareva non contrastasse ma favorisse le invasioni straniere. Lo Stato forniva la Giustizia, ma una Giustizia pronta e certa solo a parere di chi mai ci aveva avuto a che fare, tant'è che i soloni europei lo sanzionavano e così oltre a fornire Giustizia costosa e inefficiente voleva altri soldi per pagare sanzioni e risarcire vittime di malagiustizia. Lo Stato garantiva la sicurezza sul territorio, ma talmente bene che chi poteva voleva e otteneva una scorta e per le scorte servivano altri soldi e altre tasse. Lo stato forniva la scuola, forse pensando più ai docenti che ai discenti, con risultati men che ottimi, stando alle classifiche. Anche per mia colpa però deputati, senatori, presidenti di Repubblica e di Governo, burocrati nazionali, regionali, locali, ecc. avevano meno di quanto pensavano meritarsi. Il Presidente dell'INPS doveva trovarsi altre decine di lavori, i magistrati avevano solo qualche mese di vacanza, meno degli insegnanti. Letta era costretto a rimanere qualche giorno in Italia. Anche per mia colpa il servizio sanitario non riusciva a curare gratis il mondo intero nè i Comuni ad accogliere quanti nullafacenti volevano o elargire benefici alla clientela.
Vantarmene: non fornendo i miei soldi a chi male li amministrava non ero complice di spese fantasiose (per il bene del Paese, dicevano) o di  indebite appropriazioni di pubblico denaro, molto ma molto più di quello da me non pagato evadendo. E nel sogno pensavo. "Cinquanta evasori del mio calibro bastano si e no a pareggiare il malspeso o il rubato da uno solo di quelli che ci biasimano e condannano perché non li foraggiamo abbastanza. Cinquanta persone con un reddito di 1000 euro netti se non pagassero l'IVA su tutto quello che comprano non possono evadere più di tot (9000€, calcolati poi da sveglio, 1000/1.22*22/100*50), meno di quanto qualcuno riceve per uno dei suoi molti incarichi, incarico al quale magari in un mese non dedica neanche un quarto del suo tempo. E non se ne vergogna, mentre secondo lui dovrei vergognarmi io. Non si vergogna di prendere a uno che fatica a vivere per ricevere lui che ha solo il problema di non sapere come spendere tutti i soldi che prende. Se un ladro mi deruba, non sento l'obbligo morale di favorirlo indicandogli dove ho i soldi. E con uno stipendio dieci o venti volte il mio, quello che non si vergogna e mi dice di vergognarmi si vanta che lui, sì, prende tanto ma paga onestamente tutte le tasse. Bello sforzo: se vuole avere 100 netto, 100 netto ottiene e  i contribuenti gli pagano netto, imposte e  contributi. Mi consola il fatto di non avere concorso al piccolo stipendio di 772.335 euro anni che si prende il signor Befera quale ringraziamento dello Stato italiano per il nobile impegno di torturare gli italiani. Per carità, stipendio meritato come lo era quello dei boia: e chi lo voleva fare?"
Questo stava pensando quando mi sono svegliato.