giovedì 9 agosto 2012

E se si facesse il contrario?

Non so di società calcistiche che facciano pagare l'ingresso alle partite a chi ha già pagato l'abbonamento e facciano entrare gratis chi non l'ha pagato. Lo stato invece fa questo: chi ha dichiarato più reddito e pagato quindi più imposte deve pagare più tasse, chi ha dichiarato meno reddito e pagato meno imposte paga meno tasse. E se si facesse il contrario? Se per pagare meno o punto tasse anzichè dichiarare di avere un reddito inferiore a X si dovesse portare la denuncia dei redditi e dimostrare che si è già pagato imposta per più di Y? Si dice che non si devono fornire servizi gratis ai ricchi, che devono pagarseli e si dice anche che i ricchi sono una piccola minoranza nel paese: non sarà facendo pagare le prestazioni sanitarie a questa piccola minoranza che si risolvono i problemi della sanità italiana, tanto più che magari chi può permetterselo preferisce rivolgersi altrove. Forse sarebbe meglio e più semplice razionalizzare le spese, adeguare le imposte e fornire i servizi a tutti alle stesse condizioni. Oppure si fa entrare chi ha l'abbonamento e chi non l'ha paga il biglietto, si forniscono servizi a chi ha pagato le imposte e chi non le ha pagate paga una tassa o la pagherà quando potrà. Qualcuno magari nella denuncia dei redditi dichiarerà importi non percepiti e la guardia di finanza continuerà a dar la caccia ai furbetti, obbligandoli a pagare meno imposte (e più tasse).

Nota - La tassa, nell'ordinamento tributario italiano, è una somma dovuta dai privati cittadini allo stato e si differenzia dall'imposta in quanto applicata secondo il principio della controprestazione: essa cioè è legata a un pagamento di una somma di denaro, dovuta da un soggetto quale corrispettivo per la prestazione a suo favore di un servizio pubblico offerto da parte di un ente pubblico.
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