Per motivi che non sto qui ad illustrare, mia moglie ed io abbiamo residenza in comuni diversi pur vivendo sempre more uxorio nell'una o nell'altra per periodi più o meno equivalenti.
Ci siamo sposati 50 anni fa e come dono di nozze qualcuno regalò a mia moglie una radio, l'abbonamento fu intestato a lei e da allora abbiamo sempre rinnovato il canone ben prima della scadenza. Forse ci meriteremmo da te un premio, forse ci siamo già meritati qualche sorisetto di compatimento dai molti che - a quanto si dice - da sempre vedono la TV senza mai pagare una lira.
Il premio non l'abbiamo avuto, in compenso ci imponi di pagare due canoni, perché così dev'essere.
Nel sito http://www.abbonamenti.rai.it trovo:
"Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento TV. Trattandosi di un'imposta sul possesso o sulla detenzione dell'apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall'uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive."
Non si dice "Chi nella propria residenza anagrafica detenga ..." quindi può essere chiunque, anche se "anagraficamente non residente".
Nel rispetto della norma citata il canone dovrebbe quindi essere intestato a mia moglie, maggiore fruitrice della TV e per consuetudine familiare da sempre titolare di radio, televisori, canone RAI. Ma non essendo anagraficamente con lei convivente potrei risultare "renitente al canone" anche pagando due abbonamenti: controvoglia faccio il versamento a mio nome.
Resto tuttavia del parere che questo secondo abbonamento non sia dovuto.
Una nota datata "Roma, 8 settembre 2003 - APA/NC - FDN" recita infatti:
".. Ne consegue che, ai fini della riscossione del canone, marito e moglie che abbiano residenze differenti costitiscono famiglie diverse e sono pertanto obbligati, OVE DISPONGANO AUTONOMAMENTE DI APPARECCHI TELEVISIVI, a pagare canoni separati ...."
Con "ove dispongano autonomamente" capisco "qualora dispongano autonomamente" ed è evidente che il soggetto non è "residenze differenti" ma "marito e moglie".
Pertanto - anche se considerati due famiglie ANAGRAFICAMENTE diverse, anche se a dispetto degli art. 29 e 31 della Costituzione la famiglia è ritenuta tale solo quando torna a suo danno, anche se conseguentemente il Ministero delle Finanze ha DISCREZIONALMENTE ritenuto di adottare in materia di canone la nozione anagrafica di famiglia - marito e moglie sono obbligati a pagare canoni separati solo quando ognuno dei due disponga autonomamente (ed in via esclusiva) degli apparecchi: e questo non è il nostro caso.
Se però si omette quell'inciso dovrei pagare quattro canoni. Non essendo ANAGRAFICAMENTE CONVIVENTI affermi che non siamo famiglia e quindi che l'uno non può beneficiare del canone pagato dall'altro. Così in ciascuna delle due residenze ognuno di noi deve pagare il suo canone, veda o non veda la TV. La cosa a me sembra assurda, ma siamo in Italia: finora non sei arrivata a tanto, ma non vorrei che l' ingordigia superasse la decenza.
Se il coniuge ha residenza diversa entrambi i coniugi devono pagare il canone, ma se invece sono amanti con residenza diversa e diversa dal luogo dove vivono, quando uno dei due è abbonato Rai vi possono tenere tutti gli apparecchi che vogliono senza necessità di un secondo canone?
Wikio
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