lunedì 6 giugno 2011

Referendum

Nel giugno del 2005 scrivevo:

"Così come sono, le regole sui referendum non possono che dar luogo a controversie e furbizie: se non si raggiunge il 50% dei votanti gli uni contestano che si considera "no" anche l'impossibilità di votare, se lo si supera e vince il "sì" gli altri contestano che non si tiene conto dei contrari che si sono astenuti per non far raggiungere il quorum.
Forse sarebbe opportuno cambiare queste regole.
Si deve necessariamente presumere  che la maggioranza parlamentare rappresenti legittimamente il Paese e che una legge approvata dal Parlamento sia,fino a prova contraria, approvata dal Paese. Il referendum serve a fornire questa prova.  Si deve anche ritenere che chi si astiene dal voto o approva  la legge oppure si rimette alle decisioni di chi vota. Nel primo caso vale la percentuale di "sì" sul totale degli aventi diritto al voto, nel secondo la percentuale di "sì" sul totale dei voti validi.
Se si presume che chi non vota non intende cambiare la legge, basta fissare la percentuale di "sì" necessario per approvare il referendum, prevedendo nella scheda elettorale solo il "si" e la scheda bianca, a tutela della segretezza del voto. Se invece si presume che chi si astiene si rimette alla decisione dei votanti la scelta rimane quella attuale. In tutti i casi non si considera il quorum dei votanti.
In entrambe le ipotesi chi vuole modificare la legge deve attivarsi, ma nella prima non si scomoda se non lo vuole, giustamente, chi ritiene che vada bene com'è.
Per evitare referendum banali si dovrebbe elevare il numero di "richieste", ma anche facilitare la loro autenticazione e permettere il voto fuori dal comune di residenza, cose non impossibili con le moderne tecnologie."


Da allora non sono cambiate le cose ed io non ho cambiato opinione.






Wikio

Nessun commento:

Posta un commento