venerdì 24 giugno 2011

A ciascuno il suo merito.

Per scoprire che i politici non sono tutti eremo e parlamento ci voleva un abile magistrato, le moderne tecnologie spionistiche e una montagna di soldi nostri. Ma il merito è un po' anche di noi cittadini che smaniamo per il pettegolezzo e siamo felici che qualcuno origli e spii dalle fessure (ora si dice intercettare) e corriamo a comperare il giornale che pubblica quelle "notizie" avute a nostre spese.
I giornali ci prosperano, i giornalisti pure e i magistrati hanno trovato il miglior modo per usare il loro tempo e il nostro denaro e magari dare un aiutino a qualche persona o azienda che si occupa di telefonia ed elettronica. Tranne quei pochi tirati in ballo e i fessi che pagano le tasse, tutti ci guadagnano: non c'è alcun motivo per non lasciare le cose come stanno.
Checché ne dicano, l'Italia è un paese democratico: parlamento e giornali, parlamentari e giornalisti sono il pane della democrazia e in questo paese sono tanti.
A me in verità sembrano anche troppi, sia i parlamentari che i giornalisti. Per i primi il merito è anche nostro che con un bel referendum abbiamo voluto che tanti erano e tanti rimanessero. Per i secondi quelli che vivono senza sovvenzioni statali facciano quello che vogliono, gli altri preferirei che facessero lo stesso. Però ...
Sicuramente sono tutti bravi giornalisti, ma non è detto che se nel mondo tutti sono bravi parrucchieri tutti possano vivere facendo il parrucchiere: forse qualcuno sarà più bravo e qualcuno meno, il più bravo faccia il parrucchiere e gli altri cambino mestiere.
Anche nella più aperta delle democrazie le idee da sostenere, da difendere, da far conoscere non sono infinite: se sono una cinquantina potrebbe bastare una cinquantina di giornalisti per i fondamentali e un'altra cinquantina per le variazioni sul tema, diciamo - ad abundantiam - 150 giornalisti e 150 parlamentari più occasionalmente qualcun altro cui viene una nuova idea.
Da quello che vedo e sento invece sono in molti a dire e ridire le stesse cose - sui giornali, in TV, in rete - quando non dicono la stessa cosa sulla stessa persona: l'immancabile Berlusconi Silvio, variamente detto. Mi sembra uno spreco, ma il merito è anche di tutti noi che compriamo il giornale, guardiamo la TV o navighiamo in rete.



Wikio

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