giovedì 23 giugno 2011

Onestà

Molti - nel loro piccolo - se possono cercano di non pagare imposte e tasse, ma tutti condannano e deprecano chi le evade. 
Io sono convinto che sia giusto pagare per quello che si riceve (lavoro, acqua, servizi, ecc.) ma anche altrettanto giusto non pagare più dell'equo o per quello che non si riceve (giustizia, sicurezza, buone leggi). Se al mercato uno mi propone una merce e trovo giusto il prezzo, la prendo e pago; ma se uno m'impone l'acquisto o mi ferma, mi minaccia e pretende che gli dia i miei soldi cerco di oppormi come meglio posso. Se so che in quel mercato sicuramente troverò chi mi vuole rapinare cercherò di non andarci; se proprio devo farlo cercherò di portare con me solo i soldi necessari e quei soldi cercherò di nasconderli nei posti più impensabili. Anche se so per certo che i rapinatori  non mi prenderanno tutto perché io possa continuare a vivere e lavorare e guadagnare e tornare e essere nuovamente rapinato, io cercherò il modo di nascondere quanto più posso.
Forse non è vero, ma molti cittadini italiani possono avere l'impressione che lo Stato Italiano più che un venditore che voglia giustamente essere pagato per quello che dà si comporti come il prepotente che impone il suo prezzo o il rapinatore che pretende i tuoi soldi
e si comportano conseguentemente. Non è che il rapinatore i soldi se li mangi, ma li spende come meglio crede per avere ciò che più gli aggrada: a qualcuno finiranno, incrementeranno gli affari di qualcuno o qualcuna. Così lo Stato rapace prelieva il massimo che può senza farti morire, ma qualcuno in ogni caso ci guadagna anche se spende malamente.
In teoria lo Stato siamo tutti noi, ma se questo fosse vero tutti sarebbero felici di arricchire lo Stato perché arricchirebbero se stessi. In pratica qualcuno decide chi arricchire e chi impoverire. Naturalmente chi decide pensa prima di tutto a sé medesimo. I nostri politici e i nostri giudici, chi fa le regole e chi le applica, sono fra i meglio pagati d'Europa: probabilmente si ritengono fra i meglio d'Europa. Sono convinto che se la remunerazione dei politici fosse meno appettibile, a fare politica forse non sarebbero i migliori  ma sicuramente quelli che davvero la fanno per "il bene del Paese" :  per spirito di servizio e amore civico si sacrificherebbero per qualche tempo per poi tornare al proprio lavoro e guadagno. E chi non lo fa andrebbe ringraziato per il suo disinteresse o condannato se si accerta che rimane solo per suo interesse. Sì dice che la democrazia costa, ma da noi costa più del ragionevole, molto più che altrove e non credo sia perché abbiamo i politici più bravi del mondo con la Costituzione più bella del mondo. 
Si preleva all'operaio che ha appena di che vivere in casa d'affitto e si danno incentivi a chi mette i pannelli solari a casa sua: si aiuta il più ricco e si arricchisce chi vende i pannelli. Può anche succedere che il povero sia proprietario della sua casa e solo grazie a questo possa sopravvivere con un reddito talmente basso da non dovere - meno male - pagare imposta: non potrà avere nessun degli incentivi concessi agli altri proprietari  perché non ha imposta da cui scalarli. È troppo povero e perciò dovrà o sobbarcarsi la spesa intera o continuare a spendere di più per l'energia e sovvenzionare il risparmio energetico altrui.
Non è onesto chiedere ai cittadini di essere onesti contribuenti se poi i soldi vengono sprecati e usati in modo clientelare: come possono sentirsi moralmente obbligati a dare metà del loro reddito per permettere ad altri un reddito superiore, magari due tre dieci volte immeritatamente superiore? Non è onesto prendere i soldi a chi deve mantenere la sua famiglia per elargirli a chi quando non è nullafacente danneggia le cose altrui o a chi è bravissimo a vantare i suoi diritti ignorando ogni suo dovere, toglierli a chi lavora almeno 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana per 48 settimane all'anno per pagare lo stipendio a chi gli fornisce un servizio per un tempo pari alla metà di tutto.

Non è onesto fare norme talmente ambigue da indurre in errore anche il più coscienzoso dei contribuenti per poterlo poi sanzionare pesantemente; non è onesto fare le cose complicate per far prosperare commercialisti, patronati, CAAF. Se poi uno per essere onesto deve pagare più del dovuto non può meravigliare che cerchi di pagare meno del dovuto, per pareggiare i conti.

Non è onesto considerare una "famiglia" quando questo può danneggiare il cittadino e non più tale quando tornerebbe a suo vantaggio: si sommano i redditi di marito e moglie per ecluderli da benefici, ma non si possono sommare le spese per detrarle dall'imposta del coniuge capiente;
si pagano due canoni RAI perché si considera la "famiglia anagrafica" e non quella prevista dalla Costituzione: due  tasse TV rivalutate  per vedere cose già viste (rewind), mentre i limiti di reddito delle agevolazioni fiscali sono rimasti quelli del secolo scorso, quando tutto costava la metà.

Non mi piace pagare per i molti che non pagano, ma lo Stato che dà del disonesto al cittadino mi ricorda il bue che dà del cornuto all'asino.



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