mercoledì 1 giugno 2011

500 euro, anche meno

Notizia recente afferma che 50 pensioni su 100 non arrivano a 500 euro al mese. Significa che un pensionato su due ha un reddito che non supera 6500 euro annui e non può quindi avere Irpef da pagare e conseguentemente beneficiare di eventuali detrazioni fiscali, concesse invece ai più abbienti. In pratica - per esempio - se per ristrutturare il condominio in cui possiede l'appartamento dove vive vengono addebitati 10000 euro a ciascun condomino, a lui costerà 10000 euro mentre per tutti gli altri più ricchi di lui la spesa effettiva sarà di 6400 euro, potento detrarre negli anni 3600 euro dall'Irpef da pagare. La stessa cosa succede per le spese sanitarie (prestazioni chirurgiche, analisi, prestazioni specialistiche, acquisto medicinali, ecc.) delle quali non potrà avere rimborsato il 19% sotto forma di diminuizione dell'imposta da pagare, come invece hanno i più ricchi.
Non va meglio se il pensionato (di solito la donna che - spesso nel passato - "non lavorava" per badare alla famiglia) è componente di una famiglia che - complessivamente considerata - l'Irpef la paga abbondantemente, perché i familiari che la pagano non possono considerlo fiscalmente a carico se la pensione supera i 218.5 euro mensili (2840.51 euro annui). È da notare che il limite corrisponde a 5.500.000 lire, il che significa che è quello lì da prima dell'adozione dell'euro, presumibilmente da molto tempo prima come tutti i parametri attualmente in vigore. Nel frattempo quello che allora costava 1000 lire come minimo costa 1 euro (1936,27 lire), elettronica esclusa: anche solo considerando buono l'indice ISTAT, il costo della vita è aumentato del 50%, ma quei limiti sono rimasti fermi al secolo scorso.

Ma mentre il pensionato singolo (single) o non legalmente sposato può beneficiare delle esenzioni dalle tasse sanitarie (ticket) in quanto a tal fine viene considerato solo il suo reddito, nel caso di famiglia - marito e moglie - è la somma dei redditi che non deve superare il limite stabilito nel 1993 e immutato da 18 anni. Ma arriveranno le famiglie di nuovo tipo, con più mogli o mariti o senza mogli o mariti: quelle sì sanno farsi sentire ed ascoltare e le cose potrebbero cambiare.
Per ora la classe politica è in tutt'altre cose impegnata: chi a difendersi dagli attacchi dei pm, chi a occuparsi della raccolta, salute e  benessere dei foresti, tutti ad adeguare le loro indennità al proprio tenore di vita e tutti a dire che si preoccupano delle classi sociali più deboli. Purché non siano troppo deboli.



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