lunedì 18 luglio 2011

La parabola del figliol prodigo

La parabola del figliol prodigo la conosciamo un po' tutti: Gennaro dopo avere chiesto, ricevuto e sprecato la sua parte di eredità tornò a casa del padre che, felice del ritorno, macellò il vitello grasso e fece festa suscitando le proteste dell'altro figlio Ambrogio, rimasto sempre con lui a curare l'azienda. 
Ma non finì  lì. 
Finché c'era il padre Ambrogio lavorava e mugugnava, Gennaro adulava e faceva la bella vita, tutta la famiglia (mogli, sorelle, figli piccoli, vecchie zie, servitù) continuava a vivere più o meno serenamente in casa.
Ma un brutto giorno il padre morì.
Ambrogio disse chiaramente al fratello che così non poteva continuare, che non era possibile che tutti vivessero alle sue spalle, che si decidesse anche lui a lavorare e non a passare il tempo parlando con questo e con quello, di questo e di quello, parlamenti senza costrutto senza mai combinare qualcosa di utile, che doveva anche smetterla di lasciare rifiuti ovunque nella casa obbligando la famiglia - cioé lui, Ambrogio -  a pagare qualcuno per raccoglierli. 

Gennaro disse che sì, che aveva ragione, che sarebbe cambiato, ma non lo fece. Era più grosso, più forte, meglio nutrito e meno affaticato del fratello: gli impose di passargli ogni mese del denaro e continuò a fare la bella vita. La somma imposta era il 50% di quanto Ambrogio ricavava dal suo lavoro. Ambrogio non poteva opporsi alla volontà del prepotente fratello, ma non gli andava proprio di continuare a sgobbare per avere solo metà del guadagno e vedere Gennaro che sperperava i suoi denari. Così comincò a non dire al fratello di certi lavori fatti a sua insaputa, ad addurre spese mai sostenute, a falsare un po' i documenti che Gennaro voleva controllare. Ricevendo meno denaro e smanioso di maggiori lussi Gennaro s'insospettì e accusò il fratello di eludere i suoi controlli e di evadere dai doveri verso la famiglia: di ridurre le proprie spese e di mettersi a lavorare nemmeno parlarne. Per qualche tempo Ambrogio tenne duro cercando in ogni modo di dare il meno possibile al fratello sprecone, ma diventando la cosa sempre più difficile vendette la proprietà, prese con se tutti i soldi - nulla dovendo al fratello che la sua parte di eredità l'aveva avuta e dilapidata - e andò con i suoi in un paese lontano, dove tutti vissero laboriosi, ricchi, felici e contenti.
Tranne Gennaro, nessuno in paese biasimò Ambrogio
.


Lo Stato è simile a una famiglia, ......



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