sabato 13 ottobre 2012

Preferenze

La discussione sulla legge elettorale non mi appassiona: l'attuale legge è criticata da quando è nata, da allora tutti dicono che va cambiata, da anni discutono su come cambiarla e se la cambieranno cominceranno a criticare la nuova legge e a discutere su come cambiarla.
Tuttavia ipotizzo dei calcoli. 

Gli italiani sono circa 60 milioni, di cui 47,5 aventi diritto al voto, votando l'80% i votanti sono 38 milioni, gli eleggibili circa 1000: se tutti esprimessero una preferenza la media sarebbe di circa 38000 preferenze per ogni eletto e potrebbe andare con pogressione aritmetica da un minimo di 1 ad un massimo di 76000 o magari mediamente da 1000 preferenze per il 90% degli eletti a 371000 per il restante 10%.  Se solo il 50% esprime una preferenza si ha media 19000 (da 1 a 38000 o 90% 1000 e 10% 181000), che diventa 57000 (da 1 a 114000 o 90% 1000 10% 561000) se le preferenze esprimibili sono tre. Ovviamente ferma restando la media, le preferenze individuali possono essere le più svariate tra 1 e il totale di preferenze meno il numero degli eletti.
Per evitare i brogli collegati a preferenze multiple basterebbe separare il voto alla lista dalle preferenze: una scheda per il primo più altre tre (piccole e tutte uguali) su ciascuna delle quali esprimere una preferenza. Pur non escludendo altri brogli, così non sarebbe possibile dare un significato alle varie combinazioni dei nomi. 

Non essendo in grado di ben valutare i molti candidati continuerò a non dare preferenze, rimettendomi al giudizio di chi crede di saperlo fare o del partito preferito, sempre che ce ne sia uno.
 

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