giovedì 4 ottobre 2012

Popolo sovrano.


"Abbiamo la Costituzione più bella del mondo", "La costituzione non si cambia" dicono, proclamano. Ma non c'è nessuna necessità di cambiare la costituzione, basta ignorarne i punti sgraditi. Partiti e sindacati non sono proprio come i costituenti li pensavano, ma chi se ne frega. La sovranità appartiene al popolo, ma chi se ne frega. Il popolo sovrano consultato con referendum afferma che non vuole più sovvenzionare i partiti: ma chi se ne frega, basta cambiare nome ai finanziamenti e chiamarli rimborsi e tutto continua come prima, peggio di prima. Cambiano perfino il significato dei vocaboli italiani, chi se ne frega. Il rimborso - "Restituzione di denaro speso per interesse di altri" - viene dopo spese rimborsabili debitamente documentate, ma loro chiamano rimborso quello che attribuiscono ai partiti o ai gruppi consiliari (cioè  a se stessi) in così larga misura  da poter disporre - tolte tutte le spese per il partito, utili o inutili - di un sacco di denaro che chiunque di loro può usare come meglio crede. "La democrazia costa", "la politica costa". Quanto costi sembra non lo sappia nessuno: nel dubbio abbondano e si assegnano importi che non riescono nemmeno a sprecare per il solo partito e devono ricorrere a sprechi e vizi dei singoli. Non c'è lavoro, non so fare mestiere alcuno? Chi se ne frega, fondo un partito e arrivano soldi a palate.  Chi non paga le "tasse" ruba, ma chi le paga è, volente o nolente, complice di ladri: imprecare contro chi non contribuisce alla tavolata conviviale e nulla dire contro chi ruba le vivande è indecente.
 

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