giovedì 19 aprile 2012

Austerità

Non è come ai bei tempi quando alla mancanza di competività si rimediava con la svalutazione della lira e quando la corsa tra indennità di contingenza e costo della vita era senza fine in un circolo vizioso di causa ed effetto,  l'inflazione non è ancora a due cifre annue ma c'è e col passare di pochi anni si arriva alle due cifre.
I limiti di reddito per beneficiare delle detrazioni fiscali (familiari a carico, tasse sanitarie, eccetera) sono fermi da 19 anni e in 19 anni l'indice ISTAT del costo della vita per famiglie di operai e impiegati è aumentato del 60,2% (vedi  Mar1993/Mar2012)


Forse lo sa anche il Governo, ma con l'aria che tira non ci pensa nemmeno di adeguare quei limiti al costo della vita. Più soldi entrano e meno sconti si fanno e meglio è: la parola equità è stata messa lì nel discorso iniziale tanto perché suonava bene e il limite per l'esenzione dalle tasse sulla salute (ticket) rimane 36151,98 euro lordi annui o magari meno e sul sito del ministero della salute si continuerà a leggere "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." (Vedi).

Finora però l'INPS ha provveduto ad adeguare le pensioni considerando il costo della vita: sicuramente non sono aumentate del 60% ma qualcosa sono aumentate avvicinandosi sempre più a quel limite di 70milioni di lire annue lorde che nel 1993 mi pareva irraggiungibile. Naturalmente più sono le imposte sul lordo e meno resta di netto, le imposte sono aumentate e la capacità d'acquisto ancor più diminuita: si diventa più poveri e si viene considerati più ricchi.
Però il governo Monti qualcosa ha fatto per cercare di risolvere il problema: se le pensioni si avvicinano al limite e non possiamo alzare il limite, blocchiamo le pensioni e chi non l'ha già raggiunto non lo raggiungerà più. A limite bloccato pensioni bloccate, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato a dato.

Ma resta un problema, forse un piccolo problema che non riguarda molte persone. 

Il limite di reddito si riferisce a quello familiare, alla somma dei redditi di marito e moglie: se sono due pensioni e ne blocco solo una perché l'altra è troppo bassa e non mi hanno permesso di bloccarla, col passare del tempo con l'aumento di questa aumenta anche il reddito considerato e alla fine la somma supererà i 36151.98 euro ed entrambi i coniugi non avranno diritto ad esenzioni. 
Tanto meglio, non è un problema ma un'opportunità.
Non sarà un problema per Monti ma resta un problema per quei cittadini che si trovano in quella condizione e non capiscono perché una persona non sposata (single, per i giovani) possa beneficiare dell'esenzioni se ha un reddito lordo di 36151 annui mentre due sposati non ne beneficiano se ognuno dei due ha 18076 euro annui di reddito lordo.
Pare un'ingiustizia ma non è pensabile che venga eliminata: se quelli che la subiscono sono troppi perché costa troppo, se sono pochi perché pur costando poco non ha rilevanza politica. Una cosa è ingiusta se riguarda molti ma non lo è più se riguarda pochi o magari un'unica persona: c'est la vie, en Italie.



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