Con riluttanza, ma forse i nostri parlamentari sono disposti a rinunciare a un pochettino dei loro privilegi, magari ad avere lo stesso trattamento degli eurodeputati o dei parlamentari meglio pagati dei paesi europei o della media.
Anche i dipendenti pubblici pretendono retribuzioni europee, normalmente quelle percepite nei paesi più generosi: non hanno come i parlamentari e altri la facoltà di attribuirsi essi stessi lo stipendio ma ci provano.
Il fatto è che per pagare stipendi, imposte e contributi di chiunque venga retribuito con pubblico denaro i soldi arrivano da tutti gli altri cittadini che pagano tasse e imposte. A parer mio il confronto va fatto con questi e non con gli omologhi europei.
Se la Germania produce un pezzo al costo di un euro, l'Italia lo deve produrre al costo di un euro e possibilmente meno. Ha poca importanza che l'operaio tedesco guadagni 2000 euro al mese e quello italiano 1000, importa a quanto si può vendere quel pezzo e l'italiano potrà pretendere di guadagnare quanto il tedesco solo se il pezzo potrà essere ancora venduto a 1 euro, meglio a 98 centesimi. Perché questo possa avvenire o si fanno più pezzi o si riducono le spese, meglio se entrambe le cose lavorando di più, razionalizzando l'organizzazione aziendale, apportando innovazioni tecniche, migliorando i servizi pubblici, eliminando le spese inutili. Fra quest'ultime si possono considerare le imposte pagate senza contropartita, ma le imposte non dipendono dalle aziende.
Fatta salva la congruità con l'utilità e qualità del lavoro svolto, i compensi elargiti dagli Enti pubblici più che con quelli esistenti in Europa andrebbero confrontati con quelli percepiti da chi li deve pagare. Se facendo bene il mio lavoro guadagno 100 non mi par giusto dovere rinunciare a buona parte del mio reddito perché un pubblico dipendente prenda 110 o 200 per fare magari male il mio stesso lavoro. Se gli altri italiani non godono del benessere dei tedeschi nemmeno i dipendenti pubblici italiani possono essere trattati come quelli tedeschi, specialmente quando il servizio che rendono al paese è inferiore. In regime concorrenziale uno può fissare come vuole il prezzo della sua prestazione, ma chi deve pagare è libero di scegliere un altro o di rinunciare alla prestazione. I dipendenti pubblici lavorano invece in regime di monopolio, i cittadini non hanno scelta e i parlamentari si fissano come vogliono la retribuzione: chiunque sia eletto non rinuncerà alla prerogativa, al massimo voterà contro l'aumento o pro la riduzione di benefici solo quando è certo di trovarsi in minoranza. Forse tutti loro pensano di meritarsi pienamente molto più di quanto si danno, io lo dubito: "dal frutto infatti si conosce l'albero" (Matteo,12,33) ......
Wikio
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