E ora per un mese la Rai ci ossessionerà con l'invito a pagare l' imposta RAI e poi per un altro mese e più per ricordare che il tempo è scaduto ma si può sempre rimediare pagando una piccola sovrimposta.
Stando a quanto m'insegnavano a scuola, non di tassa ma d'imposta si tratta, essendo tenuti a pagarla praticamente tutti a prescindere dall'utilizzo o meno dei canali RAI o dall'uso o meno dell'apparecchio posseduto.
L'insistenza con cui la RAI ne chiede il pagamento mi fa pensare che non tutti però la pagano e che - come per le altre imposte - invece di far pagare chi non ha mai pagato fanno pagare di più quei fessi che l'hanno sempre fatto.
Io devo essere doppiamente fesso: oltre a pagare da 50 anni il canone intestato a mia moglie ora mi fanno pagare un secondo canone intestato a me perchè, secondo loro, avendo residenza anagrafica diversa non siamo una famiglia , nulla valendo il fatto che di recente abbiamo festeggiato i 50 anni di matrimonio, di vita insieme.
Da inesperto non capisco perché la gente spenda tanti soldi per pagare avvocati e ottenere divorzi quando basta chiedere la residenza nel Comune vicino perché il matrimonio sia considearto nullo e la famiglia inesistente: potrebbero anche continuare a vivere sotto lo stesso tetto purché uno dichiari di entrare dalla porta nel Comune A e l'altra da quella nel Comune B.
È sicuramente così perché, dato che tutti tutelano la famiglia e che basta un canone per famiglia anche se si hanno 50 televisori nella casa in città e 20 in quella al mare, devo convincere mia moglie che non siamo una famiglia, che la nostra famiglia non esiste perché "Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare".
Naturalmente visto che pago doppio mi spettano almeno due trasmissioni dello stesso programma: per questo hanno inventato il "rewind" e generosamente lo concedono a tutti quelli che lo desiderano, anche se pagano un solo canone o nessuno.
A me sembra come se pagassi quattro volte la stessa mela, ma magari mi sbaglio.
Wikio
venerdì 30 dicembre 2011
martedì 13 dicembre 2011
Confronti
Con riluttanza, ma forse i nostri parlamentari sono disposti a rinunciare a un pochettino dei loro privilegi, magari ad avere lo stesso trattamento degli eurodeputati o dei parlamentari meglio pagati dei paesi europei o della media.
Anche i dipendenti pubblici pretendono retribuzioni europee, normalmente quelle percepite nei paesi più generosi: non hanno come i parlamentari e altri la facoltà di attribuirsi essi stessi lo stipendio ma ci provano.
Il fatto è che per pagare stipendi, imposte e contributi di chiunque venga retribuito con pubblico denaro i soldi arrivano da tutti gli altri cittadini che pagano tasse e imposte. A parer mio il confronto va fatto con questi e non con gli omologhi europei.
Se la Germania produce un pezzo al costo di un euro, l'Italia lo deve produrre al costo di un euro e possibilmente meno. Ha poca importanza che l'operaio tedesco guadagni 2000 euro al mese e quello italiano 1000, importa a quanto si può vendere quel pezzo e l'italiano potrà pretendere di guadagnare quanto il tedesco solo se il pezzo potrà essere ancora venduto a 1 euro, meglio a 98 centesimi. Perché questo possa avvenire o si fanno più pezzi o si riducono le spese, meglio se entrambe le cose lavorando di più, razionalizzando l'organizzazione aziendale, apportando innovazioni tecniche, migliorando i servizi pubblici, eliminando le spese inutili. Fra quest'ultime si possono considerare le imposte pagate senza contropartita, ma le imposte non dipendono dalle aziende.
Fatta salva la congruità con l'utilità e qualità del lavoro svolto, i compensi elargiti dagli Enti pubblici più che con quelli esistenti in Europa andrebbero confrontati con quelli percepiti da chi li deve pagare. Se facendo bene il mio lavoro guadagno 100 non mi par giusto dovere rinunciare a buona parte del mio reddito perché un pubblico dipendente prenda 110 o 200 per fare magari male il mio stesso lavoro. Se gli altri italiani non godono del benessere dei tedeschi nemmeno i dipendenti pubblici italiani possono essere trattati come quelli tedeschi, specialmente quando il servizio che rendono al paese è inferiore. In regime concorrenziale uno può fissare come vuole il prezzo della sua prestazione, ma chi deve pagare è libero di scegliere un altro o di rinunciare alla prestazione. I dipendenti pubblici lavorano invece in regime di monopolio, i cittadini non hanno scelta e i parlamentari si fissano come vogliono la retribuzione: chiunque sia eletto non rinuncerà alla prerogativa, al massimo voterà contro l'aumento o pro la riduzione di benefici solo quando è certo di trovarsi in minoranza. Forse tutti loro pensano di meritarsi pienamente molto più di quanto si danno, io lo dubito: "dal frutto infatti si conosce l'albero" (Matteo,12,33) ......
Wikio
Anche i dipendenti pubblici pretendono retribuzioni europee, normalmente quelle percepite nei paesi più generosi: non hanno come i parlamentari e altri la facoltà di attribuirsi essi stessi lo stipendio ma ci provano.
Il fatto è che per pagare stipendi, imposte e contributi di chiunque venga retribuito con pubblico denaro i soldi arrivano da tutti gli altri cittadini che pagano tasse e imposte. A parer mio il confronto va fatto con questi e non con gli omologhi europei.
Se la Germania produce un pezzo al costo di un euro, l'Italia lo deve produrre al costo di un euro e possibilmente meno. Ha poca importanza che l'operaio tedesco guadagni 2000 euro al mese e quello italiano 1000, importa a quanto si può vendere quel pezzo e l'italiano potrà pretendere di guadagnare quanto il tedesco solo se il pezzo potrà essere ancora venduto a 1 euro, meglio a 98 centesimi. Perché questo possa avvenire o si fanno più pezzi o si riducono le spese, meglio se entrambe le cose lavorando di più, razionalizzando l'organizzazione aziendale, apportando innovazioni tecniche, migliorando i servizi pubblici, eliminando le spese inutili. Fra quest'ultime si possono considerare le imposte pagate senza contropartita, ma le imposte non dipendono dalle aziende.
Fatta salva la congruità con l'utilità e qualità del lavoro svolto, i compensi elargiti dagli Enti pubblici più che con quelli esistenti in Europa andrebbero confrontati con quelli percepiti da chi li deve pagare. Se facendo bene il mio lavoro guadagno 100 non mi par giusto dovere rinunciare a buona parte del mio reddito perché un pubblico dipendente prenda 110 o 200 per fare magari male il mio stesso lavoro. Se gli altri italiani non godono del benessere dei tedeschi nemmeno i dipendenti pubblici italiani possono essere trattati come quelli tedeschi, specialmente quando il servizio che rendono al paese è inferiore. In regime concorrenziale uno può fissare come vuole il prezzo della sua prestazione, ma chi deve pagare è libero di scegliere un altro o di rinunciare alla prestazione. I dipendenti pubblici lavorano invece in regime di monopolio, i cittadini non hanno scelta e i parlamentari si fissano come vogliono la retribuzione: chiunque sia eletto non rinuncerà alla prerogativa, al massimo voterà contro l'aumento o pro la riduzione di benefici solo quando è certo di trovarsi in minoranza. Forse tutti loro pensano di meritarsi pienamente molto più di quanto si danno, io lo dubito: "dal frutto infatti si conosce l'albero" (Matteo,12,33) ......
Wikio
lunedì 12 dicembre 2011
A proposito di equità
Supponiamo un lavoro a 25000 euro lordi annui. Se Aldo lavora in regola e Berto metà in regola e metà in nero, Aldo avrà netto 18010 euro e Berto 10237 più 12500 in nero totale 22737 euro. Mettiamo che quando vanno in pensione questa sia il 50% della retribuzione lorda: Aldo avrà 9005 e Berto 5118 euro annui, cioè 692 e 393 euro lordi per 13 mensilità.
Berto ha ricevuto per 42 anni 4727 euro netti in più di Aldo in totale 198534 euro che potrebbe avere accantonato. Se vanno in pensione a 65 anni e vivono fino a 99 Aldo percepisce 692 euro lordi e Berto 393 più 449 netti (198534/34/13). Anche ipotizzando che nessuno dei due abbia ritenute fiscali sulla pensione, per 34 anni Aldo avrebbe 150 euro al mese meno di Berto.
In questo caso sarebbe equo rivalutare la pensione di Berto e non rivalutare quella di Aldo?
Wikio
Berto ha ricevuto per 42 anni 4727 euro netti in più di Aldo in totale 198534 euro che potrebbe avere accantonato. Se vanno in pensione a 65 anni e vivono fino a 99 Aldo percepisce 692 euro lordi e Berto 393 più 449 netti (198534/34/13). Anche ipotizzando che nessuno dei due abbia ritenute fiscali sulla pensione, per 34 anni Aldo avrebbe 150 euro al mese meno di Berto.
In questo caso sarebbe equo rivalutare la pensione di Berto e non rivalutare quella di Aldo?
Wikio
martedì 6 dicembre 2011
Tributi.
Chi non paga il pizzo è un eroe, chi non paga le imposte è un mascalzone: ma come la mettiamo se le imposte sono viste come il pizzo pagato allo Stato?
Se un traghettatore mi chiede di pagare il traghetto meno di quanto mi costerebbe fare il giro passando per il primo ponte è giusto e pago volentieri, se invece un prepotente si pone sul ponte da sempre di uso pubblico e vuole che paghi per lasciarmi passare è una rapina e considero mio diritto e mio dovere fare il possibile per non pagare.
Se lo Stato chiede molto più di quanto valga quello che offre la considero una rapina, se chiede a me di sacrificarmi per consentire ad altri di vivere agiatamente non la considero solidarietà ma sopruso, se con me si comporta disonestamente non gli riconosco il diritto di chiedermi di essere con lui onesto, se mi tartassa solo perché ha la forza di farlo appena posso cerco di evadere. La lotta all'evasione fiscale - a parere mio - deve passare anche per la lotta a tutto ciò che a una persona onesta può apparire solo oppressione fiscale. Un Fisco iniquo può contare solo sulla sua forza impositiva, uno equo può anche contare sulla lealtà dei cittadini onesti.
Rimarranno sempre i disonesti per natura, quelli che anche le imposte giuste ed eque vogliono farle pagare solo agli altri, giustamente da punire.
Forse non tutti coloro che s'indignano contro gli altri sono onesti reali (bisognerebbe abolire la trattenuta alla fonte per saperlo) ma un fisco accettabile farebbere emergere gli onesti potenziali.
Contro l'evasione fiscale tutti avevano promesso mari e monti, alla fine abbiamo solo mari o monti.
Wikio
Se un traghettatore mi chiede di pagare il traghetto meno di quanto mi costerebbe fare il giro passando per il primo ponte è giusto e pago volentieri, se invece un prepotente si pone sul ponte da sempre di uso pubblico e vuole che paghi per lasciarmi passare è una rapina e considero mio diritto e mio dovere fare il possibile per non pagare.
Se lo Stato chiede molto più di quanto valga quello che offre la considero una rapina, se chiede a me di sacrificarmi per consentire ad altri di vivere agiatamente non la considero solidarietà ma sopruso, se con me si comporta disonestamente non gli riconosco il diritto di chiedermi di essere con lui onesto, se mi tartassa solo perché ha la forza di farlo appena posso cerco di evadere. La lotta all'evasione fiscale - a parere mio - deve passare anche per la lotta a tutto ciò che a una persona onesta può apparire solo oppressione fiscale. Un Fisco iniquo può contare solo sulla sua forza impositiva, uno equo può anche contare sulla lealtà dei cittadini onesti.
Rimarranno sempre i disonesti per natura, quelli che anche le imposte giuste ed eque vogliono farle pagare solo agli altri, giustamente da punire.
Forse non tutti coloro che s'indignano contro gli altri sono onesti reali (bisognerebbe abolire la trattenuta alla fonte per saperlo) ma un fisco accettabile farebbere emergere gli onesti potenziali.
Contro l'evasione fiscale tutti avevano promesso mari e monti, alla fine abbiamo solo mari o monti.
Wikio
lunedì 5 dicembre 2011
La norma è uguale per tutti
Equità secondo Monti.
Tutte le pensioni vanno calcolate sui contributi versati.
Esempio ipotetico:
Età 62 anni, contributi versati più interessi maturati al 1/1/2012, pensione mensile per 13 mensilità:
Tizio contributi 150000 euro, pensione 770 euro
Caio contributi 200000 euro, pensione 1030 euro
Se solo la pensione di Tizio viene rivalutata al tasso 2,75% annuo, dopo 11 anni sarà 1037 euro mentre quella di Caio rimasta a 1030 euro forse sarà pure portata a 1037 euro.
E tanti saluti alla regola di pari calcolo per tutti.
Pare che il blocco degli adeguamenti delle pensioni superiori al doppio del minimo sia provvisorio, ma esperienza insegna che da noi niente dura più del provvisorio e più alta sarà l'inflazione più lo Stato ci guadagnerà e i pensionati ci perderanno, come già tutti ci perdono per il mancato adeguamento dei parametri per le agevolazioni fiscali fermi al secolo scorso.
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare.
Wikio
Tutte le pensioni vanno calcolate sui contributi versati.
Esempio ipotetico:
Età 62 anni, contributi versati più interessi maturati al 1/1/2012, pensione mensile per 13 mensilità:
Tizio contributi 150000 euro, pensione 770 euro
Caio contributi 200000 euro, pensione 1030 euro
Se solo la pensione di Tizio viene rivalutata al tasso 2,75% annuo, dopo 11 anni sarà 1037 euro mentre quella di Caio rimasta a 1030 euro forse sarà pure portata a 1037 euro.
E tanti saluti alla regola di pari calcolo per tutti.
Pare che il blocco degli adeguamenti delle pensioni superiori al doppio del minimo sia provvisorio, ma esperienza insegna che da noi niente dura più del provvisorio e più alta sarà l'inflazione più lo Stato ci guadagnerà e i pensionati ci perderanno, come già tutti ci perdono per il mancato adeguamento dei parametri per le agevolazioni fiscali fermi al secolo scorso.
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare.
Wikio
domenica 4 dicembre 2011
Amo l'euro
Amo l'euro! Non l'ho scelto io: qualcuno l'ha fatto per me, ma l'amo. Abbiamo dovuto pagare per essere accolti nel Club e l'abbiamo fatto volenti o nolenti. Sono stati bravi e diligenti: hanno diviso stipendi, pensioni, conti bancari, conti titoli, parametri fiscali, eccetera, tutto esattamente per 1936.27. Così tutte le cifre dell'attivo sono diventate circa la metà. Ci hanno fornito anche piccole calcolatrici e tutti sono stati bravi a fare la divisione. Tutti o quasi: i negozianti sono noti per non avere dimestichezza con l'aritmetica e così non sono riusciti a dividere i prezzi esposti per quel complicato 1936.27. Sono stati capaci solo a sostituire nel cartellino del prezzo "mila" o "000" con "euro" o "€" o mettere una virgola: il prezzo da 1.000 è passato a 1€, da10.000 a 10 euro, da 999 a =,99€, da 9999 a 9,99 euro, 55 (mila) è rimasto 55 (euro).
Passando da valori espressi non più in migliaia di lire ma in euro, con le cifre della pensione dimezzate e i prezzi immutati, per amore dell'euro potevo comprare la metà di quello che potevo comprare prima e poi sempre meno col crescere dei prezzi e la stasi della pensione.
Ora sembra che il Club chiuda e si farà l'operazione inversa: se passeremo alle Nuovelire moltiplicheranno per 1000 le cifre di stipendi, pensioni, conti attivi mentre i negozianti impareranno subito far di calcolo e moltiplicheranno per 1936,27 il prezzo delle merci, anzi per praticità lo moltiplicheranno per 2000 e così con la mia pensione potrò comprare meno della metà della metà di prima di conoscere euro: cosa non si fa per amore .... e per il bene del Paese!
Wikio
Passando da valori espressi non più in migliaia di lire ma in euro, con le cifre della pensione dimezzate e i prezzi immutati, per amore dell'euro potevo comprare la metà di quello che potevo comprare prima e poi sempre meno col crescere dei prezzi e la stasi della pensione.
Ora sembra che il Club chiuda e si farà l'operazione inversa: se passeremo alle Nuovelire moltiplicheranno per 1000 le cifre di stipendi, pensioni, conti attivi mentre i negozianti impareranno subito far di calcolo e moltiplicheranno per 1936,27 il prezzo delle merci, anzi per praticità lo moltiplicheranno per 2000 e così con la mia pensione potrò comprare meno della metà della metà di prima di conoscere euro: cosa non si fa per amore .... e per il bene del Paese!
Wikio
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