sabato 2 ottobre 2010

Scelte fasulle.

Non so se sono io a non capire o se sono loro a non spiegarsi bene o se semplicemente per i politici è normale non essere conseguenti.
Affermano che il "porcellum" è un obbrobrio antitemocratico perché non consente ai cittadini di scegliersi chi mandare in parlamento. Quello che dicono è vero, o almeno metà di quello che dicono: che non consente la scelta. Non altrettanto vero mi sembra quello che con l'altra metà vogliono far credere, che cioè solo da quando c'è questa legge non posso scegliere chi mi rappresenta. Sarò un'eccezione, ma mi è sempre toccato di scegliere fra molta gente che non conoscevo, che mi veniva proposta da questo o quel partito, in pratica dalle persone che in quel partito avevano voce. Non avendo elementi per scegliere fra le persone, sceglievo fra i partiti sulla base di quanto i loro esponenti più in vista nei media dicevano e della simpatia che m'ispiravano. Non mi pare che si facesse il possibile per rendere "libera" la scelta delle preferenze: mettevano i candidati che volevano preferiti in testa alle liste o nei collegi sicuri, si sono anche usate le preferenze multiple per messaggi in codice e voti di scambio. 

Si spendevano anche molti soldi per le propagande personali, credo più generosamente per chi si voleva favorire. In sostanza la libertà di scelta rimaneva molto limitata: dovendo scegliere fra i soliti noti - cui sicuramente arrivavano copiose preferenze, in più collegi - e i molti ignoti qualche volta per sfizio guardavo nome o età o luogo di nascita, scegliendo in base ai dati che leggevo nelle liste, preferendo Bevivino a Bevilacqua, il più giovane o il più vecchio, un veneto o un pugliese. Può darsi che tutti gli altri milioni di elettori si informassero su vita, opere e misfatti di ciascun candidato, scegliendo a ragion veduta il nome da scrivere sulla scheda: io non lo facevo.
Anche ammettendo che prima di questa legge i parlamentari venissero liberamente scelti dagli elettori e che così tornerebbe ad essere con una nuova regola, dopo avere proclamato che senza il diritto di scegliere i nostri rappresentanti non viviamo in un paese democratico, dopo avere deprecato la defezione dalla politica della gente che non si sente rapprentata, quegli stessi che così sentenziano ci vengono a dire che "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato."
È quanto dice l'Art. 67 della nostra Costituzione, che deve valere ora e sempre.
Non capisco perché debba preoccuparmi di scegliere un candidato che mostri idee simili alle mie e dica che si occuperà dei miei problemi se poi, una volta eletto, farà esattamente il contrario di quello che mi aspetto da lui. Visto che tutti indistintamente rappresentano la Nazione devo aspettarmi che tutti lo facciano nel modo migliore: uno vale l'altro e non serve non solo scegliere la persona ma nemmeno il partito, non servono elezioni ma basta quando finisce una legislatura sorteggiare i fortunati che siederanno in Parlamento, fare una bella lotteria con ricchi premi in stipendi, pensioni, privilegi. E sperare.
Sicuramente è colpa mia se non capisco, ma non ha senso pretendere di scegliere il mio rappresentante in Parlamento sapendo che questi non mi rappresenterà per niente.


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