sabato 12 giugno 2010

Dicono

Dal 2000 al 2007 il reddito medio è aumentato meno del 24% per i dipendenti privati e più del 47% per i pubblici che si indignano se gli negano altri aumenti nel prossimo biennio e dicono di essere gli unici a pagare e confrontano i loro stipendi con quello dei tedeschi e la loro produttività con quella dei greci e dimenticano che i soldi che prendono e le imposte che versano sono pagate dagli altri lavoratori italiani con meno privilegi e col diritto di poter dire "abbiamo già dato".
Grosso modo in dieci anni quello che costava mille lire costa almeno un euro, le spese sono aumentate più del 100%, gli stipendi pubblici più del 45%, quelli privati più del 25% e la mia pensione meno, ma i limiti di reddito per godere di benefici fiscali sono aumentati ben dello 0%.
Nelle istruzioni per la compilazioni del mod.730/2001 trovo "Coniuge e familiari a carico...Sono considerati fiscalmente a carico se nel 2000 non hanno posseduto redditi ...per un ammontare superiore a lire 5500000 pari a euro 2840,51 ..."; in quelle del mod. 730/2010 la dicitura è identica, manca solo "lire 550000 pari a".
Nel 2000 erano esenti da tasse sanitarie "Bambini sotto i 6 anni - Anziani sopra i 65 anni di età con redditi familiari fino £.7000000 (€ 36151.98)", nel 2010 invece è "fino € 36151.98". In questo caso oltre al ridicolo limite arrotondato al centesimo c'è la trovata del "reddito familiare", cioè del nucleo familiare che comprende "il cuniuge, non legalmente ed effettivamente separato, anche se non convivente con il dichiarante". Peccato che analoga norma non valga anche per le spese sostenute: alcune sono detraibili solo se il coniuge è fiscalmente a carico, per altre deve essere convivente. Capita che con il reddito sotto i limiti fissati nel secolo scorso un coniuge non possa (se poteva) sopravvivere senza l'aiuto dell'altro; capita che il suo reddito superi i famosi (dopo così tanti anni) € 2840.51 ma non € 7500 euro: eventuali spese non saranno riconosciute alla sua famiglia perchè è troppo povero per dover pagare imposta e troppo ricco per essere a carico del coniuge. Capita che da persona all'antica non pensi nemmeno al divorzio e viva sempre col coniuge, che se ci sono soldi ci sono per entrambi, se si deve riparare la sua casa si fa; sono previste agevolazioni fiscali di cui possono benificiare tutti, ma non loro: uno è escluso perché troppo povero, l'altro perché è sì convivente per sé, per la lingua italiana, per tutti ma non per il fisco che scrive "convivente" e legge "con residenza angrafica nello stesso comune" e capita che loro l'abbiano in comuni diversi.
Si diceva che l'inflazione è la tassa più iniqua, subdola e odiosa; con l'euro e relativi impegni, anche da noi non è terrificante come un tempo ma l'inflazione c'è ed è disonesto non cambiare nominalmente nulla e di fatto tassare di più redditi in realtà scemati: un reddito che dieci anni fa una famiglia considerava un sogno oggi è un incubo, maggiormente tassabile.
Di queste iniquità, di queste nefandezze ne parlo da anni ma - pare - sono il solo a farlo.
Ministri, parlamentari, sindacalisti: nessuno se ne lamenta, loro e il loro stipendio - opportunamente adeguato - è al di sopra di queste piccolezze. Eppoi di questi tempi meglio non parlare di queste cose: magari diminuirebbero di pochissimo l'entrate dell'erario, meno di quanto uno dei tanti sprechi ne aumenti l'uscite, ma creerebbero un pericoloso precedente di equità. Meglio mantenere le cose come sono, fra dieci anni nessuno si troverà a poter beneficiare di agevolazioni che andavano bene nel XX secolo, nessuno potrà lamentarsi perché gudagnando un centesimo in più di un altro ne deve prendere qualche centinaio in meno (limiti non graduali) et similia.
E così ogni anno di questa stagione devo controllare che la somma delle nostre pensioni, con cui si compra sempre meno ma vengono rivalutate - non adeguatamente - per l'inflazione, non sia arrivata a superare i 70 milioni di lire (pardon, € 36151.98) lordi, obbligandoci a spese maggiori col crescere dell'età e il diminuire della salute.
Dicono di pensare alle famiglie, ai lavoratori, ai pensionati, alle "fasce più deboli". In realtà pensano solo alla poltrona, ai lauti compensi a spese di chi dicono di difendere. Sì pensano alla famiglia, alla loro famiglia, a come assicurare seggi o "careghete" a sé, mogli, figli, parenti e magari amanti e amici, anche e specialmente quelli che gridano al conflitto di interessi.
Pretendono (non disinteressatamente) che il cittadino sia onesto con il fisco: se ci fosse reciprocità forse non avrei dubbi a considerare mai l'evasione fiscale come legittima difesa.

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