giovedì 19 ottobre 2017

VOTATEVI


Cari deputati e senatori della maggioranza, alle prossime elezioni votatevi pure: io non lo farò.
Sono passati i tempi in cui dicevate che se le cose andavano male era tutta colpa di Berlusconi che aveva governato mille anni negli ultimi cinque. Da anni avete governato voi ed è tutta colpa vostra. Magari l'opposizione avrebbe potuto farsi di più sentire, anche se contro la vostra incostituzionale ma legittima maggioranza ben poco poteva fare.
Vi impegnate nel Rosatellum, nello ius soli, nelle beghe pro e contro Renzi, nella rottamazione e riesumazione di vecchi esponenti, vi occupate della Banca d'Italia, di partito, di padriboschi e renzi, della tutela delle vostre poltrone e prebende. Vi vantate di avere creato mille nuove leggi che si aggiungono ai milioni di leggi esistenti, prevalentemente sbagliate, inutili o dannose, dimenticate, inosservate, complicate. Vi vantate di avefe reso ancor più intricata la foresta legislativa e non di averla sfoltita e resa più praticabile dai cittadini. Nessuna persona normale può attraversarla senza pagare qualcuno che le faccia da guida. Tante leggi sono fatte apposta per rendere indispensabili avvocati o  patronati dei sindacati che ovviamente non lavorano gratis. E mentre siete in tutt'altre faccende affacendati non potete pensare all'INPS, che pure qualcosa costa ma non riesce a far bene il suo lavoro. Sento di innumerevoli errori da essa commessi nel calcolo delle pensioni e di conseguenti richieste ai pensionati di rimborsi per migliaia di euro e di pensionati che hanno chiesto e ottenuto dall'INPS rimborsi. Ma mentre l'INPS cerca e trova gli errori che hanno comportato pensioni superiori al dovuto non fa altrettanto per quelle liquidate in misura inferiore. La leggi sono tante e complicate, ma ci si aspetta che l'INPS sappia almeno calcolare il giusto: errori possono esserci, ma l'intervento dei patronati dovrebbero essere l'eccezione.
Poi si scopre che chi, nato o arrivato in Italia, non ha versato all'INPS un centesimo e gode di pensione sociale a carico della comunità può percepire grazie ai patronati anche 650 euro mensili mentre chi ha lavorato e versato i contributi per anni non arriva ai 500 (499,43). Chissà se è per l'assurdità della legge o solo perché sbagliando si fida dell'INPS e non ritiene giusto foraggiare i sindacati.
Non vi voterò, cari parlamentari di maggioranza, perché tutti impegnati ad approvare leggi che dite di equità e civiltà non trovate il tempo per leggi eque e civili.
Avete detto questione di equità dedicare tempo e trovare il modo per dare i famosi 80 euro al mese a chi ne aveva 800 ma non per darli a chi ne aveva meno, per darne 160 alle famiglie che ne avevano 1400+1400 e zero a quelle con 1600+zero o 650+650. Lo stesso per dare 500 euro per il divertimento e avere il voto di chi diventava maggiorenne nell'anno ma non per il vitto di chi non arrivava a fine mese.
Dite questione di civiltà approvare a tappe forzate lo ius soli, cioé sostituire l'esistente legge sulla cittadinanza con una molto più permissiva e molto meno meritoria ma non trovate il tempo per superare il fatto che "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." e per civiltà aggiornare i limiti calcolati 25 anni fa.
Dite questione di civiltà avere trovato tempo e modo di approvare le unioni civili, ma non lo avete trovato per modificare la norma sui ticket sanitari che  penalizza il matrimonio esentando dal pagamento le persone singole o non sposate con reddito annuo lordo fino a 36151,98€ mentre per le persone sposate tale limite è raggiunto sommando quelli dei due coniugi. In pratica le persone sposate sono esenti solo con reddito medio pari alla metà di quello delle persone non sposate, in evidente contrasto con la bella costituzione che dice: "Art. 29.La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia".
Cari deputati e senatori dei partiti di governo votatevi pure.



 

 

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