Tutti o quasi, maggioranza e opposizione, affermano di operare per l'equità. Tutti prima o poi hanno governato, eppure l'equità in Italia mi pare piuttosto strana.
Se sei abbastanza ricco, se hai abbastanza reddito puoi beneficiare di agevolazioni statali per acquisti o interventi di ristrutturazione, Se invece non sei abbastanza ricco o ricca dovrai sostenere utte le spese senza agevolazione alcuna, penso per castigo della tua incapacità di far soldi.
D'accordo: se non hai abbastanza Irpef da pagare non puoi ridurla più di tanto, se non ne hai da pagare non puoi ridurla ulteriormente. Ma se lo Stato vuole agevolare chi compra bicchieri o case che costano 100 rimborsando il 30% dovrebbe essere del tutto indifferente ricevere 30 in meno di Irpef o togliere 30 dall'Irpef ricevuta. Almeno per me e credo per tutti è indifferente ricevere 70 invece di 100 o ricevere 100 e dare 30 o ricevere 85 e dare 15: in ogni caso potrò disporre solo di 70. Ma per lo Stato italiano trattare allo stesso modo abbienti e meno abbienti è contrario al suo senso di equità: chi può dare può dare meno, ma chi non può dare non deve ricevere.
Parimenti funziona per le spese mediche. Se hai abbastanza reddito puoi chiedere il rimborso di una parte della spesa, se non ne hai no. Magari se sei disoccupato o disoccupata e non hai reddito non devi pagare il ticket nemmeno per il coniuge se guadagna meno di 2840,51euro all'anno, Se ne guadagna di più ma meno di 11362,05 tu sei esente ma la moglie non è a carico, deve pagare ticcket e se guadagna meno di 7500 euro annui non "è capiente" per eventuali detrazioni. Anche se vivi sola o solo e hai più di 65 anni puoi essere esente da ticket e puoi detrarre parte delle spese se hai reddito lordo tra 7500 e 36151,98 euro annui, ma se sei sposato o sposata e sommando il reddito del coniuge arrivi a 36151,99 euro entrambi dovete pagare il ticket, mentre se guadagni più dt €2840,51 non sei a carico del coniuge che non può detrarre le tue spese e se guadagni meno di €7500 non hai Irpef da pagare su cui effettuare le detrazioni. Tutto chiaro, semplice ed equo.
Altrettanto equo è per lo Stato italiano non adeguare i limiti di reddito calcolati quasi un quarto di secolo fa ai tempi della Lira in ragione dell'aumento del costo della vita che nel periodo è stato di oltre il 50%
Si può dire che questo anomalo senso di equità viene dal passato, ma i governi recenti non vi hanno posto rimedio, anzi si sono comportati egualmente anche con provvedimenti recenti. I famosissimi 80 euro ("grande momento di equità" secondo il governo che li ha elargiti) sono finiti solo a chi aveva sì meno di 24000 (parzialmente fino a 26000) ma più di 8000 euro annui. Due comiugi con reddito totale di 7999+26001 non hanno avuto niente, con 23999+23999 hanno avuto il doppio, coerentemente col criterio italiano di equità.
Così lo Stato italiano trova equo spendere per profughi e truffatori stranieri 35 euro al giono e il doppio per quei minori ma da oltre 20anni considera che moglie e figli nostrani possono mantenersi con 7,78 euro giornalieri: 2840,51 euro lordi anni è infatti il limite oltre il quale non possono più essere considerati a carico di un familiare. Per equità ed essere trattata come una famiglia di profughi o sedicentt tali, la mia fmiglia di 5 persne avrebbe dovuto disporre di 12775 euro netti mensili e non pagare tasse: assolutamente mai successo.
Pare anche che una persona in Italia non dalla nascita ma solo da qualche tempo e che mai ha versato un centesimo di contributi o imposte al superamento di una certa età abbia diritto alla pensione sociale mentre un italiano figlio di italiani che qui sempre è vissuto e per molti anni ha pagato contributi e imposte abbia solo diritto ad una pensione uguale o di poco superiore.
Un trattamento speciale è poi riservato agli sposati, forse in considerazione della Costituzione che prevede agevolazioni per le famiglie come società naturali fondate sul matrimonio- Pare esista l'integrazione al minimo della pensione, ma non per una persona sposata e se il coniuge ha un reddito decente la sua pensione può essere di soli 250 euro mensili. Si sommano i redditi dei coniugi per il raggiungimento della soglia oltre la quale non spettano esenzioni dalle tasse sanitarie, ma le spese dei coniugi sono cumalabili per eventuali detrazione solo se il reddito di uno dei due non supera 2840,51 euro lordi annui, ben 7,78 euro giornalieri sempre che risultino conviventi anagraficamente e non solo di fatto.
Probabilmente rientra nel concetto nazionale di equità tassare il reddito man mano che si forma e ritassarlo qualora si decidesse di depositarlo in banca anziché sotto il materasso, magari solo per evitare molto possibili rapine.
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