sabato 30 agosto 2014
Prevaricazione
Giornalisti e politici sono sempre o spesso in televisione. La televisione entra nelle case di tutti o quasi gli italiani. Basta dire una falsità in televisione e ripeterla all'infinito per convincere milioni di italiani che è una verità. Tutti sanno che la neve è bianca, ma se giorno dopo giorno in tv dicono che "Rovàsenda, vicino a Vicenza è nera di neve" tutti si convincono che il paese è Rovàsenda e non Rovasènda, che si trova in provincia di Vicenza e non di Vercelli (VC) e che il colore della neve è nero come il latte. Allo stesso modo mentre milioni di italiani dicono spesa e molte famiglie per necessità pensano a rivederla evitando le spese non indispensabili, in tv dicono e ripetono "spending review" e tutti si convincono che fare quella cosa lì si dica fare la "spending review". Stesso discorso vale per ticket, autority, summit, ecc. che tutti chiamavano tassa, autorità, vertice, ecc.. Nec plus ultra, plusvalore, plusvalenza, surplus: per milioni di italiani "plus" era plus, ora sono convinti sia "plas". Un popolo intero, quello veneto, ha sempre detto Bassàn, Trevisàn, Mantovàn, Pavàn, Padovàn o Padoàn: ora in TV insistono nel dire Pàdoan * e siccome quelli che vanno in tv, prevaricando, non si adattano al linguaggio di milioni di persone ma lo impongono, tutti i veneti sono quasi convinti d'avere sbagliato da sempre. Conseguentemente io dirò Màtteo Renzi.
martedì 26 agosto 2014
Tasse sanitarie
Me l'aspettavo: per avere chiarimenti sulla tassa sanitaria (detta ticket, come si dice spending review, jobs act, Pàdoan, ecc.) da pagare all'ASL non ci si deve rivolgere all'ASL. Loro ti danno il modulo e ti mandano al CAF o al commercialista che decide per l'ASL cosa è giusto o sbagliato. Sono convinto che molte astrusità siano volute apposta per creare lavoro: quello di CAF, commercialisti, avvocati, magistrati. Lavori molto produttivi, di costi aggiuntivi.
Nel sito dell'ASL 2 savonese/contatti trovo:
Per informazioni, reclami, e segnalazioni scrivi a:
urep@asl2.liguria.it
È esattamente quello che cerco: l'ASL mi fornisce un servizio, vorrei dall'ASL informazioni circa l'obbligo o meno di pagare una tassa per il servizio che fornisce, reclamare per i criteri con cui viene stabilito quest'obbligo, segnalare incongruenze e anacronismi delle norme come le capisco. E scrivo.
Riporto la corrispondenza.
---------------
A: Ufficio Relazioni Pubblico
Oggetto: tassa sulle prestazioni sanitarie
Da quanto ne so, è esente dal pagamento della tassa sulle prestazioni del servizio sanitario pubblico (detta ticket) chi ha più di 65 anni e reddito familiare non superiore a 36151,98 euro.
Vorrei conferma che è tuttora valido un limite stabilito 20 anni fa, nel secolo scorso ai tempi della lira. Evidentemente se in base a non so quali valutazioni era stato ritenuto equo allora non lo può più essere dopo che l'indice del costo della vita è aumentato di oltre il 50% : o era sbagliato allora o lo è adesso. A parte il fatto che è ridicolo un limite di 36151,98 euro a molti anni dalla scomparsa della lira di cui quell'importo deriva al cambio di 1 euro per 1936,27 lire, se si vuole far pagare la tassa a un numero maggiore di persone sarebbe onesto dirlo apertamente fissando un limite in euro 2014 e non in lire 1993. Si preferisce invece non fare niente e aspettare subdolamente che il limite venga superato per effetto della semplice rivalutazione nominale delle pensioni cresciute a causa dell'inflazione anche se sicuramente in misura inferiore di essa: persone diventate oggettivamente più povere, più vecchie e più soggette a malattia sono considerate più ricche e indegne di continuare a beneficiare dell'esenzione.
Quel limite si riferisce a "reddito familiare" per cui, se non mi sbaglio, in una famiglia composta di marito e moglie nessuno dei due è esente se lo supera la somma dei loro redditi, cioè sono esentati dalla tassa solo se il loro reddito medio pro-capite è inferiore a 18075,99 euro mentre per una persona singola o non sposata può arrivare a 36161,98 euro, ossia il doppio.
Da quello che ho capito il reddito suddetto è quello risultante dalla "denuncia dei redditi", la quale penso non comprenda redditi già assoggettati a ritenuta a titolo d'imposta, come credo siano gli interessi su depositi bancari e simili.
Vorrei anche essere certo che il reddito familiare comprenda sempre anche quello del coniuge "non legalmente ed effettivamente separato" anche quando i due coniugi hanno residenza fiscale ed anagrafica diversa. È alquanto curioso che mentre non sono consentite detrazioni per spese sostenute dal coniuge considerato "non familiare convivente" in quanto con "residenza in Comune diverso" venga invece considerato il suo reddito come "reddito familiare" dei due coniugi quando si tratta di superare il limite per beneficiare di esenzioni dalle tasse sanitarie.
Dunque due persone che se non sposate sarebbero esenti da tasse sanitarie perché nessuna delle due supera 36161,98 euro lordi annui, essendo marito e moglie le pagano entrambe e se una delle due non ha abbastanza reddito per beneficiare delle detrazioni ma abbastanza per non essere considerata a carico dell'altra le spese per lei sostenute non saranno detraibili da nessuno dei due.
Nel mio caso specifico i dati sono i seguenti:
CUD 2014 a me intestato: reddito lordo 30054,05 euro
CUD 2014 intestato amia moglie: reddito lordo 6409,13 euro
Residenza anagrafica e fiscale mia: Savona, Liguria
Residenza anagrafica e fiscale di mia moglie: Piemonte
Il reddito di mia moglie non le consente di detrarre il detraibile di spese sanitarie e non le consente di essere considerata a mio carico per cui non posso detrarre il detraibile delle sue spese sanitarie.
Quanto sopra perché "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. " e "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi"?
Ringrazio per una cortese ed esauriente risposta.
---------------
Egr. Sig. ..........,
le alleghiamo il modulo per autocertificazione dell'esenzione dal pagamento ticket per età e reddito contenente tutte le indicazioni utili, a carattare generale, che possono essere necessarie alla S.V.
Invece nello specifico di argomenti a carattere puramente fiscale e personale, la rimandiamo alla consultazione di un CAF o del Suo commercialista, essendo materia non di competenza A.S.L.
Cordiali saluti
SEGRETERIA UREP - V. COLLODI - SAVONA
All. modulo per autocertificazione dell'esenzione
-------------
a: Ufficio Relazioni Pubblico
Strano che norme che riguardano ASL e pagamenti all'ASL non siano competenza dell'ASL ma di estranei.
Saluti
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PS - Sarò antiquato, ma se non so a quanto vende i bagigi Giovanni solitamente lo chiedo a Giovanni.
Nel sito dell'ASL 2 savonese/contatti trovo:
Per informazioni, reclami, e segnalazioni scrivi a:
urep@asl2.liguria.it
È esattamente quello che cerco: l'ASL mi fornisce un servizio, vorrei dall'ASL informazioni circa l'obbligo o meno di pagare una tassa per il servizio che fornisce, reclamare per i criteri con cui viene stabilito quest'obbligo, segnalare incongruenze e anacronismi delle norme come le capisco. E scrivo.
Riporto la corrispondenza.
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A: Ufficio Relazioni Pubblico
Oggetto: tassa sulle prestazioni sanitarie
Da quanto ne so, è esente dal pagamento della tassa sulle prestazioni del servizio sanitario pubblico (detta ticket) chi ha più di 65 anni e reddito familiare non superiore a 36151,98 euro.
Vorrei conferma che è tuttora valido un limite stabilito 20 anni fa, nel secolo scorso ai tempi della lira. Evidentemente se in base a non so quali valutazioni era stato ritenuto equo allora non lo può più essere dopo che l'indice del costo della vita è aumentato di oltre il 50% : o era sbagliato allora o lo è adesso. A parte il fatto che è ridicolo un limite di 36151,98 euro a molti anni dalla scomparsa della lira di cui quell'importo deriva al cambio di 1 euro per 1936,27 lire, se si vuole far pagare la tassa a un numero maggiore di persone sarebbe onesto dirlo apertamente fissando un limite in euro 2014 e non in lire 1993. Si preferisce invece non fare niente e aspettare subdolamente che il limite venga superato per effetto della semplice rivalutazione nominale delle pensioni cresciute a causa dell'inflazione anche se sicuramente in misura inferiore di essa: persone diventate oggettivamente più povere, più vecchie e più soggette a malattia sono considerate più ricche e indegne di continuare a beneficiare dell'esenzione.
Quel limite si riferisce a "reddito familiare" per cui, se non mi sbaglio, in una famiglia composta di marito e moglie nessuno dei due è esente se lo supera la somma dei loro redditi, cioè sono esentati dalla tassa solo se il loro reddito medio pro-capite è inferiore a 18075,99 euro mentre per una persona singola o non sposata può arrivare a 36161,98 euro, ossia il doppio.
Da quello che ho capito il reddito suddetto è quello risultante dalla "denuncia dei redditi", la quale penso non comprenda redditi già assoggettati a ritenuta a titolo d'imposta, come credo siano gli interessi su depositi bancari e simili.
Vorrei anche essere certo che il reddito familiare comprenda sempre anche quello del coniuge "non legalmente ed effettivamente separato" anche quando i due coniugi hanno residenza fiscale ed anagrafica diversa. È alquanto curioso che mentre non sono consentite detrazioni per spese sostenute dal coniuge considerato "non familiare convivente" in quanto con "residenza in Comune diverso" venga invece considerato il suo reddito come "reddito familiare" dei due coniugi quando si tratta di superare il limite per beneficiare di esenzioni dalle tasse sanitarie.
Dunque due persone che se non sposate sarebbero esenti da tasse sanitarie perché nessuna delle due supera 36161,98 euro lordi annui, essendo marito e moglie le pagano entrambe e se una delle due non ha abbastanza reddito per beneficiare delle detrazioni ma abbastanza per non essere considerata a carico dell'altra le spese per lei sostenute non saranno detraibili da nessuno dei due.
Nel mio caso specifico i dati sono i seguenti:
CUD 2014 a me intestato: reddito lordo 30054,05 euro
CUD 2014 intestato amia moglie: reddito lordo 6409,13 euro
Residenza anagrafica e fiscale mia: Savona, Liguria
Residenza anagrafica e fiscale di mia moglie: Piemonte
Il reddito di mia moglie non le consente di detrarre il detraibile di spese sanitarie e non le consente di essere considerata a mio carico per cui non posso detrarre il detraibile delle sue spese sanitarie.
Quanto sopra perché "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. " e "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi"?
Ringrazio per una cortese ed esauriente risposta.
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Egr. Sig. ..........,
le alleghiamo il modulo per autocertificazione dell'esenzione dal pagamento ticket per età e reddito contenente tutte le indicazioni utili, a carattare generale, che possono essere necessarie alla S.V.
Invece nello specifico di argomenti a carattere puramente fiscale e personale, la rimandiamo alla consultazione di un CAF o del Suo commercialista, essendo materia non di competenza A.S.L.
Cordiali saluti
SEGRETERIA UREP - V. COLLODI - SAVONA
All. modulo per autocertificazione dell'esenzione
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a: Ufficio Relazioni Pubblico
Strano che norme che riguardano ASL e pagamenti all'ASL non siano competenza dell'ASL ma di estranei.
Saluti
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sabato 23 agosto 2014
Agevolazioni
Chissà se quelli che “la Costituzione più bella del mondo non si tocca”, chissà se quelli che l’agitano come fosse il libretto rosso di Mao, chissà se quella gente lì l’ha aperta e letto “Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. ” e “Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.”
Nemmeno i governanti succedutisi dal 1948 ci hanno badato molto, altrimenti le norme vigenti non sarebbero come sono.
È indiscutibile che nel 1947 con “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” non s’intendesse qualcosa di diverso dall’unione uomo-donna (a quel tempo quello che chiamano “diritti civili” era detto obbrobrio) e quella famiglia è agevolata come segue.
Esenzione dal ticket - A due sposi ultrasessantacinquenni (genitori di più figli) spetta solo se in due hanno reddito lordo inferiore a 36151,98 euro (cioè 70milioni di lire calcolato nel 1993 e corrispondenti a circa 56500 euro 2014), ossia lo stesso richiesto per una persona non sposata. In altri termini il reddito medio di una famiglia di due persone dev’essere la metà di quello di una singola.
Familiari a carico - Anche il limite di reddito di un familiare per considerarlo fiscalmente a carico e usufruire delle detrazioni Irpef è storico e ridicolo: 2840,51 euro lordi annui, ossia 5,5milioni di lire calcolato nel 1993 e rimasto d'allora immutato mentre l'indice del costo della vita è aumentato di circa il 56%.
80 matteuro – Marito e moglie senza figli, lavorano entrambi. Reddito mensile netto 1450€ lui, 1450€ lei, totale reddito famiglia 2900€ netti. A entrambi spettano gli 80 m€, totale 3060 €/mese.
Marito, moglie e due figli: lei lavora part-time per badare ai figli. Reddito mensile netto 450 lei, 1650 lui, totale 2100€/mese. A lei non spettano gli 80 m€ perchè incapiente, a lui non spettano perchè supera i 1500 €/mese: totale 2100 €/mese.
Spese detraibili – Marito, moglie due figli di 3 e 5 anni: la moglie lavora part-time per poter badare ai figli. Reddito mensile 1800€ lui, 500€ lei. Il loro reddito complessivo lordo supera gli storici 36151,98€ lordi annui e non sono esenti da tasse saniarie. Lui ha sufficiente reddito e irpef e può detrarre il detraibile per spese mediche relative a lui e ai figli a carico. Lei ha reddito troppo basso per poter detrarre il suo detraibile e troppo alto per essere considerata a carico del marito: le spese mediche a lei relative restano a completo carico della famiglia.
Spese di ristrutturazione – La Costituzione parla di “famiglia fondata sul matrimonio”, ma il matrimonio ha rilevanza solo per far pagare più tasse. Se per qualsiasi motivo marito e moglie hanno residenza in comuni diversi e lei non ha abbastanza reddito per detrarre il detraibile (è incapiente) nemmeno il marito capiente può farlo perché per il fisco “non è familiare convivente” ed è irrilevante che da più di 50 anni siano sposati vivendo sempre insieme .
Capisco che governanti, politici, burocrati - abituati a ragionare in base ai loro stipendi - non badino a queste piccole cose: per loro si tratta di insignificanti spiccioli, ma non è così per molti di quelli che con le imposte quegli stipendi pagano.
È indiscutibile che nel 1947 con “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” non s’intendesse qualcosa di diverso dall’unione uomo-donna (a quel tempo quello che chiamano “diritti civili” era detto obbrobrio) e quella famiglia è agevolata come segue.
Esenzione dal ticket - A due sposi ultrasessantacinquenni (genitori di più figli) spetta solo se in due hanno reddito lordo inferiore a 36151,98 euro (cioè 70milioni di lire calcolato nel 1993 e corrispondenti a circa 56500 euro 2014), ossia lo stesso richiesto per una persona non sposata. In altri termini il reddito medio di una famiglia di due persone dev’essere la metà di quello di una singola.
Familiari a carico - Anche il limite di reddito di un familiare per considerarlo fiscalmente a carico e usufruire delle detrazioni Irpef è storico e ridicolo: 2840,51 euro lordi annui, ossia 5,5milioni di lire calcolato nel 1993 e rimasto d'allora immutato mentre l'indice del costo della vita è aumentato di circa il 56%.
80 matteuro – Marito e moglie senza figli, lavorano entrambi. Reddito mensile netto 1450€ lui, 1450€ lei, totale reddito famiglia 2900€ netti. A entrambi spettano gli 80 m€, totale 3060 €/mese.
Marito, moglie e due figli: lei lavora part-time per badare ai figli. Reddito mensile netto 450 lei, 1650 lui, totale 2100€/mese. A lei non spettano gli 80 m€ perchè incapiente, a lui non spettano perchè supera i 1500 €/mese: totale 2100 €/mese.
Spese detraibili – Marito, moglie due figli di 3 e 5 anni: la moglie lavora part-time per poter badare ai figli. Reddito mensile 1800€ lui, 500€ lei. Il loro reddito complessivo lordo supera gli storici 36151,98€ lordi annui e non sono esenti da tasse saniarie. Lui ha sufficiente reddito e irpef e può detrarre il detraibile per spese mediche relative a lui e ai figli a carico. Lei ha reddito troppo basso per poter detrarre il suo detraibile e troppo alto per essere considerata a carico del marito: le spese mediche a lei relative restano a completo carico della famiglia.
Spese di ristrutturazione – La Costituzione parla di “famiglia fondata sul matrimonio”, ma il matrimonio ha rilevanza solo per far pagare più tasse. Se per qualsiasi motivo marito e moglie hanno residenza in comuni diversi e lei non ha abbastanza reddito per detrarre il detraibile (è incapiente) nemmeno il marito capiente può farlo perché per il fisco “non è familiare convivente” ed è irrilevante che da più di 50 anni siano sposati vivendo sempre insieme .
Capisco che governanti, politici, burocrati - abituati a ragionare in base ai loro stipendi - non badino a queste piccole cose: per loro si tratta di insignificanti spiccioli, ma non è così per molti di quelli che con le imposte quegli stipendi pagano.
venerdì 15 agosto 2014
Naufraghi
A quanto dicono, non passa giorno senza almeno un soccorso in mare.
Naufragi possono capitare, che so, uno ogni cento, mille viaggi.
Ma se ogni viaggio è un naufragio quasi garantitito mi sa che ci vogliono prendere in giro, che approfittano della dabbenaggine dei nostri governanti. Se si parte su barche da rottamare, le si carica ben oltre quanto potrebbero portare anche se fossero in ottimo stato e si aspetta che il tempo consenta di fare quelle poche miglia per uscire dalle acque territoriali e lanciare l' S.O.S. mi sa che il naufragio è programmato, procurato, voluto.
Non so come stiano davvero le cose, ma penso che ogni giorno nei mari che circondano l'Italia ci siano almeno tanti barconi di pescatori quanti quelli che partono dall'Africa. Sarà perché non fa notizia, ma quasi mai sento di naufragio di uno di quei barconi: forse è solo perché non naufragano se non in casi eccezionali, perché non vogliono naufragare.
Se capita un naufragio è sacrosanto dovere di chi può prestare soccorso, magari anche se il naufragio è programmato e voluto, salvo poi condannare i colpevoli e fargli pagare i costi. Credo sia buona regola chiedere a chi comanda il barcone il permesso di salire a bordo, ma sembra che queste imbarcazioni navighino senza nessuno che le guidi, senza nessun respondabile: forse è per questo che non vanno da nessuna parte.
Il soccorso ai naufraghi può essere prestato da chiunque, anche da quei signori "venite, venite" che dispongono di natanti più o meno di lusso. E poi si riportano i naufraghi da dove sono partiti, come fanno i francesi con quei quattro africani che gli arrivano dall'Italia. Non è indispensabile la marina militare per salvare la gente dal mare, può invece servire per riportare di forza quella gente al luogo di partenza. E se questo non piace all'Europa (che non so mai cosa sia) vada l'Europa a raccoglierli e se li porti a casa sua. Se davvero vuole concedere l'asilo a chi ne ha diritto crei una zona franca in Africa e lì accetti le domande, decida quali accogliere e non ci si limiti a esaminare solo quelle di chi ha i soldi e il coraggio di affidarsi a loschi trafficanti e al buon cuore degli italiani.
A quanto ne capisco, quasi tutti i naufragandi arrivano dalla Libia, ma non fuggono dalla Libia e se li riportiamo lì al massimo hanno speso inutilmente i loro soldi. Se pago un taxi per portarmi da Trieste a Torino e a Redipuglia il taxi ha un incidente, non credo che i soccorritori mi portino a Torino solo perché è là che voglio andare: molto più facile che mi riportino a Trieste o da quelle parti. Ma se proprio oltre al soccorso vogliamo fare i Sancristofori e portarli a destinazione, visto che dicono che quasi tutti vogliono andare in Francia o in "Europa", mettiamoli su un barcone affidabile, diamogli acqua e cibo, portiamoli direttamente a Bonifacio, lasciamoli in quella calma insenatura e vediamo cosa fanno i bravi francesi.
E dopo tanti trasporti verso nord mi aspetto vederne in senso contrario verso il luogo di partenza, magari scortati dalla marina militare: su 100000 arrivi, ci potrà essere 1% che non ha diritto di restare? e sono 1000 persone, abbastanza da riempire una nave.
Naufragi possono capitare, che so, uno ogni cento, mille viaggi.
Ma se ogni viaggio è un naufragio quasi garantitito mi sa che ci vogliono prendere in giro, che approfittano della dabbenaggine dei nostri governanti. Se si parte su barche da rottamare, le si carica ben oltre quanto potrebbero portare anche se fossero in ottimo stato e si aspetta che il tempo consenta di fare quelle poche miglia per uscire dalle acque territoriali e lanciare l' S.O.S. mi sa che il naufragio è programmato, procurato, voluto.
Non so come stiano davvero le cose, ma penso che ogni giorno nei mari che circondano l'Italia ci siano almeno tanti barconi di pescatori quanti quelli che partono dall'Africa. Sarà perché non fa notizia, ma quasi mai sento di naufragio di uno di quei barconi: forse è solo perché non naufragano se non in casi eccezionali, perché non vogliono naufragare.
Se capita un naufragio è sacrosanto dovere di chi può prestare soccorso, magari anche se il naufragio è programmato e voluto, salvo poi condannare i colpevoli e fargli pagare i costi. Credo sia buona regola chiedere a chi comanda il barcone il permesso di salire a bordo, ma sembra che queste imbarcazioni navighino senza nessuno che le guidi, senza nessun respondabile: forse è per questo che non vanno da nessuna parte.
Il soccorso ai naufraghi può essere prestato da chiunque, anche da quei signori "venite, venite" che dispongono di natanti più o meno di lusso. E poi si riportano i naufraghi da dove sono partiti, come fanno i francesi con quei quattro africani che gli arrivano dall'Italia. Non è indispensabile la marina militare per salvare la gente dal mare, può invece servire per riportare di forza quella gente al luogo di partenza. E se questo non piace all'Europa (che non so mai cosa sia) vada l'Europa a raccoglierli e se li porti a casa sua. Se davvero vuole concedere l'asilo a chi ne ha diritto crei una zona franca in Africa e lì accetti le domande, decida quali accogliere e non ci si limiti a esaminare solo quelle di chi ha i soldi e il coraggio di affidarsi a loschi trafficanti e al buon cuore degli italiani.
A quanto ne capisco, quasi tutti i naufragandi arrivano dalla Libia, ma non fuggono dalla Libia e se li riportiamo lì al massimo hanno speso inutilmente i loro soldi. Se pago un taxi per portarmi da Trieste a Torino e a Redipuglia il taxi ha un incidente, non credo che i soccorritori mi portino a Torino solo perché è là che voglio andare: molto più facile che mi riportino a Trieste o da quelle parti. Ma se proprio oltre al soccorso vogliamo fare i Sancristofori e portarli a destinazione, visto che dicono che quasi tutti vogliono andare in Francia o in "Europa", mettiamoli su un barcone affidabile, diamogli acqua e cibo, portiamoli direttamente a Bonifacio, lasciamoli in quella calma insenatura e vediamo cosa fanno i bravi francesi.
E dopo tanti trasporti verso nord mi aspetto vederne in senso contrario verso il luogo di partenza, magari scortati dalla marina militare: su 100000 arrivi, ci potrà essere 1% che non ha diritto di restare? e sono 1000 persone, abbastanza da riempire una nave.
lunedì 11 agosto 2014
36151,98
Il ragazzo sembra sveglio, quindi se qualche cosa non la vede non è perchè gli sfugga ma proprio perché non la vuole vedere. Prendiamo per esempio il limite di reddito sotto il quale bambini fino a sei anni e anziani sopra i 65 sono esenti da tassa sulla salute (ticket sanitari). È sempre quello da oltre 20 anni, come se in questi ultimi 20 anni non ci fosse stata inflazione e quello che con quella cifra si comprava 20 anni fa lo si può comprare anche oggi. Si dirà che la sanità è di competenza regionale, ma a quanto ne so quel limite vale in diverse regioni.
70 milioni di lire lorde annue erano nel 1994 una cifra praticamente irraggiungibile con un reddito normale. Ma in 20 anni anche le pensioni INPS un po' sono aumentate per adeguarle al costo della vita: nessun aumento del tenore di vita, anzi, ma sono sempre meno i pensionati sposati che insieme non fanno 36151,98 euro lordi annui: una specie in via di estinzione. I non sposati stanno decisamente meglio: basta che il proprio reddito non arrivi a 36151,98 euro cioè il doppio di quello medio degli sposati, ma di questa anomalia se ne accorgeranno gli sposi gay e loro sapranno farsi valere. Tutti i nostri governanti fingono di non accorgersi di questa assurdità e fra trent'anni saranno esenti solo quelli che non potranno comprarsi un litro di latte in due, al mese. Addirittura denunciano come evasori fiscali due disgraziati che non avendo altri redditi oltre la loro pensione non si sono accorti di stare molto meglio di 20 anni fa, anzi tra costo delle cose e tasse sono certi di stare molto peggio, e non pensano nemmeno che invece secondo le loro pensioni nominali e il fisco sono diventati molto ricchi e usciti dalla fascia protetta. Li chiamano falsi poveri, quando in realtà sono falsi ricchi. Se vogliono tassare sempre di più e sempre più gente abbiano il coraggio di dirlo apertamente senza contare subdolamente sull'inflazione che si augurano sempre maggiore: nessuno ha diritto all'esenzione dal ticket perchè la sanità costa e molti sono quelli che ci lucrano.
Quando all'estero scoprono che in Italia il servizio sanitario è gratuito per gli invasori che non dichiarano né generalità né reddito e per i cittadini che hanno reddito familiare inferiore a trentaseimilacentocinquantuneuro e novantototto centesimi se non si mettono a ridere di sicuro non pensano che l'Italia sia in grado di fare riforme se non è nemmeno in grado di fissare un limite meno ridicolo. Se Renzi dice alla Merkel che il limite è sechsunddreißigtausend einhundert einundfünfzig Komma achtundneunzig euro (in due se sono sposati, ciascuno se non lo sono) e che è un limite sicuramente congruo visto che è sempre quello da decenni e che chi guadagna un centesimo in più deve pagare tutte le tasse sanitarie forse Frau Merkel si convince non che siamo un paese di precisione teutonica ma uno irrimediabilmente guasto.
70 milioni di lire lorde annue erano nel 1994 una cifra praticamente irraggiungibile con un reddito normale. Ma in 20 anni anche le pensioni INPS un po' sono aumentate per adeguarle al costo della vita: nessun aumento del tenore di vita, anzi, ma sono sempre meno i pensionati sposati che insieme non fanno 36151,98 euro lordi annui: una specie in via di estinzione. I non sposati stanno decisamente meglio: basta che il proprio reddito non arrivi a 36151,98 euro cioè il doppio di quello medio degli sposati, ma di questa anomalia se ne accorgeranno gli sposi gay e loro sapranno farsi valere. Tutti i nostri governanti fingono di non accorgersi di questa assurdità e fra trent'anni saranno esenti solo quelli che non potranno comprarsi un litro di latte in due, al mese. Addirittura denunciano come evasori fiscali due disgraziati che non avendo altri redditi oltre la loro pensione non si sono accorti di stare molto meglio di 20 anni fa, anzi tra costo delle cose e tasse sono certi di stare molto peggio, e non pensano nemmeno che invece secondo le loro pensioni nominali e il fisco sono diventati molto ricchi e usciti dalla fascia protetta. Li chiamano falsi poveri, quando in realtà sono falsi ricchi. Se vogliono tassare sempre di più e sempre più gente abbiano il coraggio di dirlo apertamente senza contare subdolamente sull'inflazione che si augurano sempre maggiore: nessuno ha diritto all'esenzione dal ticket perchè la sanità costa e molti sono quelli che ci lucrano.
Quando all'estero scoprono che in Italia il servizio sanitario è gratuito per gli invasori che non dichiarano né generalità né reddito e per i cittadini che hanno reddito familiare inferiore a trentaseimilacentocinquantuneuro e novantototto centesimi se non si mettono a ridere di sicuro non pensano che l'Italia sia in grado di fare riforme se non è nemmeno in grado di fissare un limite meno ridicolo. Se Renzi dice alla Merkel che il limite è sechsunddreißigtausend einhundert einundfünfzig Komma achtundneunzig euro (in due se sono sposati, ciascuno se non lo sono) e che è un limite sicuramente congruo visto che è sempre quello da decenni e che chi guadagna un centesimo in più deve pagare tutte le tasse sanitarie forse Frau Merkel si convince non che siamo un paese di precisione teutonica ma uno irrimediabilmente guasto.
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