Leggo: "è previsto un forte potenziamento dell’attuale regime di detrazioni fiscali che passerà dal 55% per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (detrazione in scadenza il 30 giugno prossimo) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia."
Dovrei esultare: la mia casa necessiterebbe di un intervento del genere e dovrei essere felice di spendere poco più un terzo del necessario. Ma c'è un problema.
Oltre alla casa dove vivo ho solo reddito di pensione di 490 euro mensili. Con quel reddito non si ha imposta sufficiente nemmeno per beneficiare interamente delle detrazioni spettanti a tutti i pensionati, figurarsi se ne ho per detrarre 1/10 di qualsiasi altra somma. Anche mio marito ha una pensione e paga imposta e potrebbe sostenere le spese. Ma l'ha già fatto una volta quando abbiamo dovuto sostituire il tetto in eternit: ha sostenuto la spesa e ha indicato sul mod. 730 la detrazione spettante. Non solo non l'ha ottenuta ma è stato anche sanzionato per averla indebitamente chiesta: il mio reddito pur talmente basso da non dovere imposta è troppo alto per essere a suo carico e pur essendo fisicamente conviventi non lo siamo fiscalmente avendo lui altrove residenza anagrafica: pertanto non gli spettano le detrazioni delle spese da lui per me sostenute.
La notizia che chi è abbastanza ricco può avere ulteriori agevolazioni con le imposte pagate da mio marito non mi consola, anzi: a meno di essere assolutamente certi di poter beneficiare delle detrazioni non faremo alcun intervento. "El can scotà dal'aqua calda ga paura anca del'aqua freda" diceva mia nonna.
venerdì 31 maggio 2013
mercoledì 29 maggio 2013
Bimbi
Da qualche tempo sento dire di maestre d'asilo che maltrattano i piccoli loro affidati. Sicuramente ci saranno maestre troppo manesche, non lo so. Non voglio e non spetta a me giudicare i singoli casi, ma non vorrei che si esagerasse. I bimbi sono bimbi e spesso fanno cose che non dovrebbero fare e non basta dirgli di non farle e magari sono troppo piccoli per capire quello che gli si dice o troppo ostinati per non insistere comunque. Se un bimbo si avvicina pericolosamente ad una rampa di scale o prende una sedia per salirvi in un terrazzino o va in bagno a pasticciare con l'acqua della tazza, magari la prima volta gli si dice di non farlo, ma lui insiste e allora lo si trascina a forza lontano dal pericolo, se ancora insiste credo che non rimanga altro che punirlo facendogli un po' di male per il suo bene. Se un bimbo sfugge dalla sorveglianza della maestra d'asilo e scappa dalla sala dove sono tutti gli altri, si espone a pericoli che la maestra non può più evitargli e a mio parere non può far altrimenti di quanto detto e così anche quando non corre pericolo ma getta cartacce, picchia i
compagni o fa cose che sarebbe bene non facesse né da bimbo né da
adulto. Magari genitori che affidano i loro bimbi ai nonni, alla bambinaia o all'asilo per gran parte del tempo e se ne curano solo per coccolarli, accontentarli o farli divertire non si sono mai trovati in quelle situazioni e non capiscono oppure i loro sono buoni figli ubbidienti. Certo non tutti sono bravi genitori o maestri, certo qualcuno trova meno faticoso usare le maniere forti e qualcuno lo fa perché esasperato, affaticato oltre i limiti della sua sopportazione. Non so come stanno le cose, so solo che mia nipote l'unica volta che ha avuto uno schiaffo da sua mamma fu quando, bimba, sfuggitale di mano è corsa pericolosamente verso la strada trafficata: è stata la sola volta che l'ha fatto.
martedì 28 maggio 2013
Filastrocca
L'umanità è fatta di donne e uomini. Il cariotipo umano è di 46 cromosomi. I cromosomi vengono 22+(X o Y) da padre e 22+X da madre. Solo un uomo e una donna (padre e madre) possono generare figli. Senza figli l'umanità si estingue. I figli per almeno 4 o 5 anni necessitano di cure. La cura dei figli richiede tempo dei genitori. Più sono i figli più è richiesto tempo. Per avere più tempo si devono unire le forze. Per unire le forze i genitori devono restare uniti. Perchè restino uniti hanno inventato il matrimonio. Il matrimonio così mira a garantire la sopravvivenza della specie. Se non serve alla sopravvivenza della specie è inutile il matrimonio. Il matrimonio è felice se un uomo e una donna si amano. Se si amano un uomo e un uomo o una donna e una donna il matrimonio magari è felice ma resta inutile. Se è inutile alla società eventuali "agevolazioni e provvidenze" sono sprecate. Se sprecate non sono spettano anche quando si amano uomo&cane, donna&gatto, uomo&falco, donna&canarino e magari anche uomo&auto, donna&moto, eccetera.
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PS - Naturalmente per re, prìncipi e potenti il matrimonio può essere solo un affare, ma non è per loro che la Carta prevede "agevolazioni e provvidenze".
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PS - Naturalmente per re, prìncipi e potenti il matrimonio può essere solo un affare, ma non è per loro che la Carta prevede "agevolazioni e provvidenze".
lunedì 20 maggio 2013
Coppie
Ho letto (qui) che la Camera ha deciso di estendere l'assistenza sanitaria integrativa a "spose" di deputate e "sposi" di deputati. Ho sempre sentito dire che leggi ad personam e conflitto d'interessi sono cose abominevoli, ma forse non è così se riguardano un Ivan o una Paola e non un Silvio.
Siamo in periodi di vacche grasse e come dice il proverbio "Melius abundare quam deficere", niente di male se si da a chi già ha, tanto ce n'è per tutti. Si dirà che l'assistenza integrativa i deputati se la pagano con i propri soldi, sorvolando sul fatto che i loro soldi sono soldi nostri che si sono graziosamente assegnati sicuramente anche considerando le ritenute da farci pagare loro tramite.
Forse siamo i soli, ma mia moglie ed io non abbiamo alcuna assistenza sanitaria integrativa, anzi per le sue spese sanitarie non abbiamo nemmeno gli usuali sgravi fiscali perché ha reddito troppo alto per essere a mio carico sebbene troppo basso per avere imposta capiente per detrazioni. Pretendere lo stesso trattamente degli "eletti" forse sarebbe troppo, ma magari si potrebbe avere almeno l'assistenza ordinaria, quella che pare spetti a qualsiasi persona per il solo fatto di trovarsi anche casualmente sul suolo italico. Ma contrariamente a queste persone, noi - avendo pagato per decenni contributi e imposte come anche i nostri genitori avevano fatto - abbiamo una pensione ciascuno e siamo tenuti a pagare la tassa sanitaria, il ticket, per due motivi:
1. Non siamo coppia di fatto ma legalmente sposati da oltre 50 anni e quindi il reddito familiare di riferimento è dato dalla somma dei nostri redditi.
2. La somma dei nostri redditi supera il limite di 36151,98€ lordi annui.
Se non fossimo sposati nessuno di noi due supererebbe il limite, mentre la somma che nel secolo scorso era ben al di sotto di 70 milioni di lire lorde annue ora supera gli equivalenti 36151,98€ (70000000/1936,27) per effetto dell'adeguamento al costo della vita, inferiore al reale aumento per le pensioni ma inesistente per il limite. Per quanto poco quelle salgono se questo resta fermo è inevitabile che prima o poi venga raggiunto.
Considerato che tutti dicono di amare e osservare la Costituzione Italiana, nel testo in mio possesso devono esserci degli errori perché trovo:
"Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio
Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose."
Evidentemente manca un non prima di riconosce e di agevola a meno che con "matrimonio" nel linguaggio dell'epoca s'intendesse "coppia di fatto" o magari "coppia di fatto omosessuale" che però forse contrasterebbe con "famiglie numerose". In questo caso "adempimento dei compiti" sarebbe un altro errore, perchè per le coppie unisex sento sempre parlare solo di "diritti".
Chissà s'è impegno più gravoso e meritevole crescere tre figli o partecipare tutti gli anni alla sfilata gay: io non conosco il secondo.
Siamo in periodi di vacche grasse e come dice il proverbio "Melius abundare quam deficere", niente di male se si da a chi già ha, tanto ce n'è per tutti. Si dirà che l'assistenza integrativa i deputati se la pagano con i propri soldi, sorvolando sul fatto che i loro soldi sono soldi nostri che si sono graziosamente assegnati sicuramente anche considerando le ritenute da farci pagare loro tramite.
Forse siamo i soli, ma mia moglie ed io non abbiamo alcuna assistenza sanitaria integrativa, anzi per le sue spese sanitarie non abbiamo nemmeno gli usuali sgravi fiscali perché ha reddito troppo alto per essere a mio carico sebbene troppo basso per avere imposta capiente per detrazioni. Pretendere lo stesso trattamente degli "eletti" forse sarebbe troppo, ma magari si potrebbe avere almeno l'assistenza ordinaria, quella che pare spetti a qualsiasi persona per il solo fatto di trovarsi anche casualmente sul suolo italico. Ma contrariamente a queste persone, noi - avendo pagato per decenni contributi e imposte come anche i nostri genitori avevano fatto - abbiamo una pensione ciascuno e siamo tenuti a pagare la tassa sanitaria, il ticket, per due motivi:
1. Non siamo coppia di fatto ma legalmente sposati da oltre 50 anni e quindi il reddito familiare di riferimento è dato dalla somma dei nostri redditi.
2. La somma dei nostri redditi supera il limite di 36151,98€ lordi annui.
Se non fossimo sposati nessuno di noi due supererebbe il limite, mentre la somma che nel secolo scorso era ben al di sotto di 70 milioni di lire lorde annue ora supera gli equivalenti 36151,98€ (70000000/1936,27) per effetto dell'adeguamento al costo della vita, inferiore al reale aumento per le pensioni ma inesistente per il limite. Per quanto poco quelle salgono se questo resta fermo è inevitabile che prima o poi venga raggiunto.
Considerato che tutti dicono di amare e osservare la Costituzione Italiana, nel testo in mio possesso devono esserci degli errori perché trovo:
"Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio
Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose."
Evidentemente manca un non prima di riconosce e di agevola a meno che con "matrimonio" nel linguaggio dell'epoca s'intendesse "coppia di fatto" o magari "coppia di fatto omosessuale" che però forse contrasterebbe con "famiglie numerose". In questo caso "adempimento dei compiti" sarebbe un altro errore, perchè per le coppie unisex sento sempre parlare solo di "diritti".
Chissà s'è impegno più gravoso e meritevole crescere tre figli o partecipare tutti gli anni alla sfilata gay: io non conosco il secondo.
martedì 14 maggio 2013
Emergenze
Mi meraviglia che ci si meravigli che sia passato molto tempo prima che venissero chiamate le forze dell'ordine a fermare un energumeno in vena di strage. A parte il fatto che magari a quell'ora circolavano poche persone, che non è obbligatorio avere sempre con se un telefonino, che spesso la gente è scortesemente invitata a farsi i fatti propri, che magari ti denunciano per violazione della riservatezza (privacy) o per molestie (stalking), che se dici qualcosa di o a un nero al minimo sei razzista, che puoi avere legittimamente paura di essere oggetto di vendetta o di essere coinvolto in una macchina giudiziaria autoreferenziale che se ne frega di te e tendenzialmente trova comodo incolpare chi è a portata di mano (l'aggredito che si difende e non scappa piuttosto che l'aggressore fuggito), a parte ogni altra possibile motivazione logica, può essere capitato ad altri com'è capitato a me di chiamare il 112 ed essere invitato magari non gentilmente a chiamare il 113 (o viceversa) o qualche altro numero, scoraggiandomi da ogni buona intenzione. Vedendo i telefilm USA par di capire che colà basta fare il 911 segnalando l'emergenza qualunque essa sia e non capisco perché qui non sia possibile fare altrettanto e si debba valutare quale dei molti numeri (112, 113, 115, 118 o 117, 1515, 1530, 1500, 1518, 1522, 1544, 1525, 1533) fare: nei paesi europei dovrebbe essere 112, ma non so se in Italia serva per qualsiasi emergenza o solo per chiamare i carabinieri e non so se sono il solo a non saperlo.
mercoledì 8 maggio 2013
Lingue
Nelle telecronache RAI del Giro d'Italia hanno rinunciato all'italiano scritto: solo inglese o italiese. Per ora c'è ancora scritto "Giro d'Italia Ficht for Pink" e "Maglia Rosa Group", ma la "testa della corsa" è diventata solo "Front of the Race" e la coda "Back of the Peloton". Non si vede più GPM o Gran Premio della Montagna, Traguardo volante, Classifica Generale, Classifica a punti, Previsioni Meteo, eccetera: tutti esclusivamente in inglese. Il nome dei corridori italiani è ancora in italiano ma per tutti è in inglese posizione in classifica e ritardo: "18° in Standings - Gap 5'30", anche se basterebbe un "18° a 5'30". Al giorno d'oggi per qualsiasi lavoro, accattonaggio compreso, è richiesta la conoscenza dell'inglese, ma per fortuna a Montebelluna richiedono invece la conoscenza del veneto. Magari alla Vuelta vedremo "la cabeza de la carrera" e al Tour "tête de la course", ma nel bel Paese é resa incondizionata dell'italiano: colonizzati, avremo The Lap of Italy.
mercoledì 1 maggio 2013
Lo strano mondo di Facebook.
Ne avevo sentito dir meraviglie e vi sono entrato, ho creato un mio profilo, come credo si dica. Sicuramente è colpa mia che non so usarlo come si deve, ma a me sembra uno strano, preoccupante mondo.
Si diceva un tempo "chi trova un amico trova un tesoro" e il dizionario dice "Amico: Chi ha sentimenti di amicizia" e "Amicizia: Reciproco affetto tra due o più persone, generato da affinità spirituali e da stima."
In facebook (fb) si trovano molti amici, alcuni ne hanno a centinaia, altri a migliaia. Io ne ho 13, tutte persone conosciute personalmente tranne una cui ho chiesto amicizia e due di cui ho accettato la richiesta: non mi hanno detto i motivi per i quali gradivano la mia amicizia ma io non ne avevo per rifiutarla a priori. Sono solo 13, ma non passa giorno che fb non segnali che qualcuno di questi "ha stretto amicizia" con qualcun altro. Quanto sia stretta questa amicizia non lo so dire.
Un tempo si diceva "chi trova un amico trova un tesoro" e , per l'esperienza mia, concordavo appieno. Stando a fb, o moltissimi dispongono di moltissimi tesori o vi è moltissima inflazione e un amico in fb non vale quasi niente. Propendo per quest'ultima ipotesi. Se vale quanto dice il dizionario con un amico dovrebbe esserci reciproco affetto. In realtà mi pare che vi sia poco o niente affetto reciproco ma solo uno smanioso egocentrismo, un approffittare degli "amici" per mettersi in mostra. Nessuna reciprocità, ma solo richiesta di ammirazione: più amici si hanno e più è probabile che qualcuno si compiaccia con te, ti approvi, ti aduli, ti sia perfino amico: di ricambiare l'amicizia nemmeno pensarlo. In effetti con 500 o 1000 amici per prestare un po' di attenzione a ciascuno di loro la giornata dovrebbe essere di 48 o 72 ore. Così, per forza di cose, ti limiti a guardare solo quello che mettono (postano) "amici" che ti possono dare qualcosa magari accontendasi di un "mi piace" oppure, per non perdere ammiratori, metti un "mi piace" a quelli che commentano quello che tu metti. Da quello che mi par di capire sono tutti amici ma con diverso grado: da quelli nominali (in pratica del tutto ignorati) ai superamici. Ogni amico può essere incasellato in un gruppo, ogni gruppo ha un grado specifico di amicizia e puoi riservare un trattamento diverso a ciascun gruppo ma anche ogni singolo "amico" può essere utile, ben accetto, tollerato o emarginato, a sua insaputa. In sostanza mi pare che in questo strano mondo gli "amici" o sono utili o ti utilizzano o sono ignorati: raramente sono amici.
Ripeto, sarò io a non conoscere fb, a non apprezzarlo dovutamente, a non capire come funziona e a non utilizzarlo per quello che è: come se volessi usare una zappa per fare lavori di cesello o usare un cesello per zappare. Magari mi studierò approfonditamente le abbondanti istruzioni per l'uso (ci sono) e diverrò un mago di fb, ma per il momento mi pare che o io non faccio per Facebook o Facebook non fa per me.
Si diceva un tempo "chi trova un amico trova un tesoro" e il dizionario dice "Amico: Chi ha sentimenti di amicizia" e "Amicizia: Reciproco affetto tra due o più persone, generato da affinità spirituali e da stima."
In facebook (fb) si trovano molti amici, alcuni ne hanno a centinaia, altri a migliaia. Io ne ho 13, tutte persone conosciute personalmente tranne una cui ho chiesto amicizia e due di cui ho accettato la richiesta: non mi hanno detto i motivi per i quali gradivano la mia amicizia ma io non ne avevo per rifiutarla a priori. Sono solo 13, ma non passa giorno che fb non segnali che qualcuno di questi "ha stretto amicizia" con qualcun altro. Quanto sia stretta questa amicizia non lo so dire.
Un tempo si diceva "chi trova un amico trova un tesoro" e , per l'esperienza mia, concordavo appieno. Stando a fb, o moltissimi dispongono di moltissimi tesori o vi è moltissima inflazione e un amico in fb non vale quasi niente. Propendo per quest'ultima ipotesi. Se vale quanto dice il dizionario con un amico dovrebbe esserci reciproco affetto. In realtà mi pare che vi sia poco o niente affetto reciproco ma solo uno smanioso egocentrismo, un approffittare degli "amici" per mettersi in mostra. Nessuna reciprocità, ma solo richiesta di ammirazione: più amici si hanno e più è probabile che qualcuno si compiaccia con te, ti approvi, ti aduli, ti sia perfino amico: di ricambiare l'amicizia nemmeno pensarlo. In effetti con 500 o 1000 amici per prestare un po' di attenzione a ciascuno di loro la giornata dovrebbe essere di 48 o 72 ore. Così, per forza di cose, ti limiti a guardare solo quello che mettono (postano) "amici" che ti possono dare qualcosa magari accontendasi di un "mi piace" oppure, per non perdere ammiratori, metti un "mi piace" a quelli che commentano quello che tu metti. Da quello che mi par di capire sono tutti amici ma con diverso grado: da quelli nominali (in pratica del tutto ignorati) ai superamici. Ogni amico può essere incasellato in un gruppo, ogni gruppo ha un grado specifico di amicizia e puoi riservare un trattamento diverso a ciascun gruppo ma anche ogni singolo "amico" può essere utile, ben accetto, tollerato o emarginato, a sua insaputa. In sostanza mi pare che in questo strano mondo gli "amici" o sono utili o ti utilizzano o sono ignorati: raramente sono amici.
Ripeto, sarò io a non conoscere fb, a non apprezzarlo dovutamente, a non capire come funziona e a non utilizzarlo per quello che è: come se volessi usare una zappa per fare lavori di cesello o usare un cesello per zappare. Magari mi studierò approfonditamente le abbondanti istruzioni per l'uso (ci sono) e diverrò un mago di fb, ma per il momento mi pare che o io non faccio per Facebook o Facebook non fa per me.
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