mercoledì 26 dicembre 2012

Scuola

Di scuola non me ne intendo e probabilmente meglio di così non si può fare o non è come me l'hanno detta
Mia nipote fa la terza media e il prossimo settembre frequenterà le superiori. Mi dicono che devono decidere entro gennaio.  Loro - lei e i suoi genitori - hanno già deciso: frequenterà la stessa scuola che padre e madre hanno frequentato. Nessun problema quindi, ma mi sorprende questa scelta precoce: cosa mai avranno da fare gli organi competenti per avere bisogno di almeno sette mesi di preavviso? E se poi non fosse promossa? Naturalmente le lezioni non inizieranno ai primi di settembre e subito ci sarà il consueto periodo di assestamento e di protesta. 
Non sarà che tutto questo tempo necessita perchè in questi tanti mesi ce ne sono troppi in cui gli interessati sono in tutt'altre faccende affaccendati? Che so: ferie, figli, genitori, mariti e altre cose molto più importanti del lavoro per cui li paghiamo? Sarà che sono troppo vecchio per capire che oggi in cui ricerche, calcoli, combinazioni, comunicazioni, selezioni e quant'altro viene fatto da macchine ultraveloci in realtà serve più tempo di quello che penso. O forse le macchine non ci sono o non le sanno o non le vogliono usare o non servono: magari si tratta solo di problemi sindacali, politici, burocratici in cui le macchine non ci capiscono un'acca e la velocità operativa non giova a complicare le cose. Forse è giusto che un genitore decida per tempo dove lavorare, vivere e mandare i figli a scuola lasciando a chi di scuola si occupa ampio tempo di manovra: in fin dei conti è cosa loro, pare.
Ma, come ho premesso, io di scuola non me ne intendo.


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