giovedì 2 febbraio 2012

PràivaSi.

Un tempo c'era riservato, privato, personale, riservatezza, discrezione, intimità, etcetera. Anche allora c'erano pettegoli e pettegolezzi (ora gossip), curiosi e impiccioni ma le persone educate non s'intromettevano nelle altrui faccende private.
Oggi abbiamo la pràivaSi (scritta privacy) e abbiamo un ben pagato garante della pràivaSi, un'Autorità (in italiano Authority) che non capisco cosa garantisca o tuteli: ovunque andiamo siamo controllati da videocamere; con le carte-cliente sanno chi siamo, quanti siamo, cosa compriamo, cosa mangiamo e quante volte defechiamo; di chi usa un telefonino sanno dov'è e dov'è stato, con chi ha parlato, chi ha contattato o fotografato; di chi usa bancomat o carte di credito sanno quanto spende e dove. Ora possono curiosare a piacere sui nostri conti bancari, sapere quanto guadagnamo e quanto spendiamo: se spendiamo troppo rispetto a quanto dichiariamo per noi sono guai, se spendiamo troppo poco sono fatti nostri. Forse manca solo una qualche "fibra ottica" nella carta igienica e sapranno davvero tutto: è la pràivaSi.
 



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