domenica 8 gennaio 2012

I bari

Aria da Far West, un tavolo e quattro giocatori: Mario, Giusto, Evasio e Simplicio , nessuno armato tranne Mario. Giusto non vuole barare, Simplicio non sa barare, Mario bara, Evasio pure. Giusto e Simplicio perdono un sacco di soldi, Mario e Evasio si stanno arricchendo. Ma  Mario ha molte spese cui non sa, non può, non vuole rinunciare e soldi vinti non gli bastano: capisce che anche Evasio non gioca onestamente, impugna la pistola, lo accusa di barare e di rubare i soldi a Giusto e Simplicio, gli impone di restituire il maltolto. Evasio sa di barare e sa che anche Mario bara, ma Mario ha la pistola, lui è disarmato e ubbidisce. Giusto e Simplicio approvano. Mario vince ancora, Giusto e Simplicio finiscono senza un soldo.

Giusto voleva essere giusto: chiedeva sempre la fattura, pagava col bancomat, chiedeva sempre lo scontrino, non lavorava in nero, denunciava ogni singolo centesimo. Simplicio non sapeva nemmeno di dover chiedere la fattura, prendeva lo scontrino quando glielo davano e se non glielo davano pensava che non erano tenuti a darglielo: non cercava di truffare lo Stato e pensava che nessuno lo facesse, se lo retribuivano extra per lavori extra gli sembrava del tutto normale.
Giusto pagava tutte le imposte perché così doveva essere e considerava suo obbligo morale pagarle, Simplicio pagava le imposte perché non avrebbe saputo come non farlo e le considerava una calamità naturale da prendere come veniva.
Poi seppero che soldi da loro guadagnati con tanta fatica, sudore e sacrifici  venivano spesi allegramente, inutilmente per il bene del Paese ma molto utilmente per il bene personale degli eletti e loro parenti, amici o compaesani: un'altra grandinata per Simplicio, un dubbio morale per Giusto sulla effettiva correlazione tributi-benedelpaese. 

Seppero di spettacolari blitz in luoghi famosi alla ricerca di SUV e si chiesero se i SUV nascono e vivono solo là, se non esiste un Pubblico Registro Automobilistico, se non li vedono quando gli passano sotto gli occhi a Chissadove come non vedono case e ville o se volevano farsi qualche giorno in quei posti da ricchi, spesati e con lo straordinario.

Giusto scoprì che le ricevute delle spese sostenute per la moglie - accuratamente chieste e conservate - poteva buttarle nel cesso perché non poteva scalare né poco né punto dall'Irpef: la moglie aveva reddito troppo basso per pagare imposta e troppo alto per essere considerata a suo carico. La cosa gli parve disonesta e cominciò a dubitare se si debba essere onesti anche con i disonesti. Simplicio venne a sapere dai suoi genitori che - pur essendo entrambi ultrasessantacinquenni (over 65, in italiano) non avevano più diritto all'esenzione dalla tassa sanitaria (in Italia si dice ticket) perché la somma delle loro pensioni - aumentate negli anni sempre meno dell'inflazione - aveva raggiunto il limite considerato equo nell'altro secolo e mai rivalutato: un brutto temporale. 

Seppero di processi interminabili, di cavilli e controcavilli, di norme che paiono fatte apposta per intrappolare semplici e onesti e favorire furbi e furbastri,  seppero di gente che cerca di osservare tutte le norme e non ci riesce, non può riuscirci, e viene sanzionata, di gente che nel timore di sbagliare e venire sanzionata paga più del dovuto, di gente spavalda e di gente terrorizzata. Troppi rischi per l'ingenuo che si fida del fisco e cade nelle sue trappole, troppi vantaggi per il furbo che conosce le trappole del fisco e sa come evitarle: più l'imposta è elevata e più sono i benefici connessi al reddito tanto più il guadagno vale il rischio.

Evasio pensava d'avere a che fare con dei polli e si trovò davanti Mario, uno più baro di lui e per giunta armato: in ogni caso i polli erano destinati ad essere spennati.

 



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