Vorrei volare
Talvolta la vita delle persone è affidata all' abilità di un chirurgo, di un pilota d'aereo o di un tassista: ma un'auto la saprei guidare, mentre per venire operato o volare devo contare sulle capacità altrui e non trovo scandaloso che queste capacità siano adeguatamente retribuite.
E' normale che i sindacati di categoria cerchino di ottenere il massimo e fintanto che la controparte usava denaro altrui l'ottenevano. Ma ora forse (spero) le cose sono cambiate e a richieste che si ritengono inaccettabikle viene risposto "no".
Dal mio punto di vista non capisco l' ostinazione dei piloti: tra poco e niente preferirei poco e poi si vedrà. Se la scelta è tra offerte gravose e il fallimento, sceglierei le prime e appena le condizioni si presentassero cercherei di migliorarle o qualcun'altro che mi riconosca quello che valgo, se sono sottostimato: non sempre si può avere il coltello dalla parte del manico e chi ricatta non si stupisca se viene ricattato.
Trovo anche strano che i sindacati dei lavoratori privati e pubblici siano riuniti al vertice.
Non si può servire a due padroni, tantomeno quando gli interessi dell' uno sono contrapposti a quelli dell'altro. Datori di lavoro e lavoratori hanno di solito interessi contrapposti. I cittadini italiani sono i datori di lavoro dei dipendenti pubblici e fra i cittadini italiani dicono che i lavoratori siano i principali contribuenti . Poichè le imposte vengono ritenute dallo stipendio lordo e lo stipendio lordo dei dipendenti pubblici è pagato con le ritenute sul salario dei lavoratori dipendenti, sono questi ultimi il principale datore di lavoro dei primi. Mi chiedo come i sindacati vogliano difendere sia gli uni che gli altri: se non è conflitto di interesse é sete di potere.
E' normale che i sindacati di categoria cerchino di ottenere il massimo e fintanto che la controparte usava denaro altrui l'ottenevano. Ma ora forse (spero) le cose sono cambiate e a richieste che si ritengono inaccettabikle viene risposto "no".
Dal mio punto di vista non capisco l' ostinazione dei piloti: tra poco e niente preferirei poco e poi si vedrà. Se la scelta è tra offerte gravose e il fallimento, sceglierei le prime e appena le condizioni si presentassero cercherei di migliorarle o qualcun'altro che mi riconosca quello che valgo, se sono sottostimato: non sempre si può avere il coltello dalla parte del manico e chi ricatta non si stupisca se viene ricattato.
Trovo anche strano che i sindacati dei lavoratori privati e pubblici siano riuniti al vertice.
Non si può servire a due padroni, tantomeno quando gli interessi dell' uno sono contrapposti a quelli dell'altro. Datori di lavoro e lavoratori hanno di solito interessi contrapposti. I cittadini italiani sono i datori di lavoro dei dipendenti pubblici e fra i cittadini italiani dicono che i lavoratori siano i principali contribuenti . Poichè le imposte vengono ritenute dallo stipendio lordo e lo stipendio lordo dei dipendenti pubblici è pagato con le ritenute sul salario dei lavoratori dipendenti, sono questi ultimi il principale datore di lavoro dei primi. Mi chiedo come i sindacati vogliano difendere sia gli uni che gli altri: se non è conflitto di interesse é sete di potere.
Bianco e nero
Non so se gli italiani sono razzisti, ma mi sembra che molti non italiani lo siano. A torto o a ragione si ritengono perseguitati e accusano pregiudizialmente gli altri di essere razzisti. Se razzismo significa pregiudizio nei confronti dei diversi, non vedo perché un pregiudizio (o odio) nei confronti dei bianchi sia meno razzista del pregiudizio dei bianchi nei confronti dei neri.
Il matrimonio
Per alcuni era un sacramento, per la Costituzione italiana era il fondamento della famiglia, per tutti il matrimonio era una cosa seria, un contratto impegnativo.
Oltre a un'occasione di far festa, mangiare in compagnia ed esibire stravaganze, c'è ancora il matrimonio nell'ordinamento italiano?
Mi par di capire che la risposta sia SÍ e NO.
SÍ: quando si deve stabilire se il reddito familiare supera i limiti oltre i quali non si godono più certi benefici va sempre sommato il reddito del coniuge.
NO: quando per spese detraibili dall'IRPEF non c'è imposta sufficiente la detrazione non spetta al coniuge ma a parente convivente. In questo caso convivente non significa chi vive insieme, come dice il vocabolario, ma chi ha la residenza anagrafica nello stesso Comune.
Più in generale la risposta è:
SÍ, quando comporta un aggravio per la famiglia;
NO, quando potrebbe comportare dei benefici;
NO, quando la residenza anagrafica prevale su situazione reale, matrimonio o divorzio.
Ovviamente - escludendo motivi religiosi o patrimoniali - il matrimonio conviene evitarlo: comporta solo svantaggi.
Se, come si dice, anche per i futuri aiuti alle famiglie varrà solo la residenza anagrafica spero che, almeno nei chiarimenti per la gente comune, lo si scriva in italiano e non in politichese, legalese o inglese.
Oltre a un'occasione di far festa, mangiare in compagnia ed esibire stravaganze, c'è ancora il matrimonio nell'ordinamento italiano?
Mi par di capire che la risposta sia SÍ e NO.
SÍ: quando si deve stabilire se il reddito familiare supera i limiti oltre i quali non si godono più certi benefici va sempre sommato il reddito del coniuge.
NO: quando per spese detraibili dall'IRPEF non c'è imposta sufficiente la detrazione non spetta al coniuge ma a parente convivente. In questo caso convivente non significa chi vive insieme, come dice il vocabolario, ma chi ha la residenza anagrafica nello stesso Comune.
Più in generale la risposta è:
SÍ, quando comporta un aggravio per la famiglia;
NO, quando potrebbe comportare dei benefici;
NO, quando la residenza anagrafica prevale su situazione reale, matrimonio o divorzio.
Ovviamente - escludendo motivi religiosi o patrimoniali - il matrimonio conviene evitarlo: comporta solo svantaggi.
Se, come si dice, anche per i futuri aiuti alle famiglie varrà solo la residenza anagrafica spero che, almeno nei chiarimenti per la gente comune, lo si scriva in italiano e non in politichese, legalese o inglese.
Scritto il 09/09/2008 alle 11:58
Doc.vari 18/10/2016
Doc.vari 18/10/2016
Come aiutare le famiglie a basso reddito
a diminuire il loro potere d'acquisto.
Non so se ringraziare i legislatori o i giudici. Al prezzo, per loro irrisorio, di 5-6 mesi della mia pensione, ora so quanto segue.
Non so se ringraziare i legislatori o i giudici. Al prezzo, per loro irrisorio, di 5-6 mesi della mia pensione, ora so quanto segue.
- Le norme sono tante e tali da consentire ai disonesti furbi di usare tutte le astuzie per pagare di meno e da costringere gli ingenui onesti a pagare di più.
- Solo un bravo fiscalista sa difendersi dal fisco, una persona comune no.
- Chi è ricco può permettersi un bravo fiscalista, chi è povero no.
- E' dovere di tutti contribuire alla spesa pubblica in ragione alla propria capacità contributiva, ma il rischio di dovere pagare più del giusto si compensa pagando meno del giusto: chi può lo fa, un pensionato non può.
- Le agevolazioni fiscali per la conservazione del patrimonio edilizio possono essere una trappola per far pagare interessi e sanzioni.
- Chi ha un reddito tanto basso da non avere imposta da pagare non può avere agevolazioni, ma può beneficiarne colui il quale lo ha fiscalmente a carico.
- Se però non può essere a carico perché il reddito non è sufficientemente basso, le agevolazioni possono spettare anche a parente convivente.
- Il marito non è presunto convivente e forse nemmeno parente.
- Convivente non è chi convive ma chi ha la residenza anagrafica nello stesso Comune, anche se a chilometri di distanza.
- Il marito che per esigenze di lavoro o altro non ha la stessa residenza anagrafica della moglie pur se vive e dorme sempre con lei, non è parente convivente.
- Mi resta il dubbio se un certificato di residenza vale quanto un matrimonio o una sentenza di separazione o di divorzio e se comporti altre ignote conseguenze.
- In una famiglia di lavoratori dipendenti, con tre figli, senza aiuti esterni, uno dei coniugi può non arrivare ad avere una normale pensione.
- Una famiglia in cui uno dei coniugi ha una pensione tale da non dovere pagare imposte e l'altro ha una pensione non molto elevata non mi pare una famiglia ricca.
- Legislatori e/o magistrati non consentono a questa famiglia di beneficiare delle agevolazioni concesse a quelle con più alto reddito complessivo, anzi la gravano di spese e sanzioni aiutandola così a ridurre ancor più le sue possibilità economiche, conformemente all'art. 31 della Costituzione che recita "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose."
- Chi sfrutta i cavilli legali per pagare di meno del giusto fa elusione nei confronti del Fisco.
- Il Fisco per far pagare di più del giusto fa elusione nei confronti del contribuente.
Scritto il 27/08/2008 alle 21:24
Doc.vari 18/10/2016
Incroci e rotonde
Gran parte degli incroci sono ora rotonde. Poiché chi è nella rotonda ha diritto di precedenza e la circolazione va da sinistra a destra, chi entra in una rotonda deve dare la precedenza a chi viene da sinistra. Perché non pensare di uniformare il comportamento anche negli incroci privi di segnaletica sostituendo la norma "dare la precedenza a destra" con "dare la precedenza a sinistra"?
Oro, argento, bronzo e euro
Gli atleti vincitori di medaglia olimpica che si lamentano (come tutti) per il prelievo fiscale su quanto guadagnano sono (prevalentemente?) dipendenti pubblici: polizia, carabinieri, guardie di finanza, aviazione, guardie forestali e non so cos'altro. Se svolgono normalmente il loro lavoro e si allenano nel tempo libero niente da dire. Se il lavoro consiste invece nel fare gare sportive non vedo cosa serva ai vari Corpi armati, pur sperando in qualche beneficio d'immagine utile all'Italia. Non penso che un Tomba dovesse inseguire in sci i malfattori o che i duelli aerei si svolgano con la spada e mi rimane il dubbio che, come spesso succede, i costi siano a carico del pubblico e i ricavi a beneficio del privato.
Causa ed effetto
In Italia abbiamo troppe imposte e troppi che non le pagano, troppi limiti di velocità assurdi e troppi automobilisti spericolati, troppi vincoli imposti e troppi inosservati, troppe leggi da rispettare e troppa gente che non le rispetta, troppa severità teorica e troppo lassismo pratico, troppo burocrazia e troppa inefficienza, troppi privilegiati e troppi abusi, troppi partiti e troppi politici, troppe sigle e troppi ricatti sindacali, troppo di questo e troppo di quello.
Penso che se cominciassimo ad avere norme più giuste, più eque, più semplici, più comprensibili, più rispettabili e più fatte rispettare non lo sarebbero mai troppo.
Penso che se cominciassimo ad avere norme più giuste, più eque, più semplici, più comprensibili, più rispettabili e più fatte rispettare non lo sarebbero mai troppo.
Ezzelino e Romano (senza fine)
Ezzelino da Romano è così detto perchè nato nel 1194 a Romano, paese in provincia di Vicenza che ora si chiama Romano d'Ezzelino. Di conseguenza il ghibellino ora sarebbe Ezzelino da Romano d'Ezzelino per cui il paese diventerebbe Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino; ma se il paese così si chiamasse il feudatario sarebbe Ezzelino da Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino e il paese Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino; il nome del feudatario diventerebbe Ezzelino da Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino e il paese Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino da Romano d'Ezzelino ...... e così via all'infinito.
Tutela istituzionale
"Io non ci sto!" - Se l'allora Presidente della Repubblica Scalfaro potè parlare così alla televisione non vedo perchè l'attuale Presidente del Consiglio Berlusconi non possa pensare altrettanto e cercare una soluzione in modo meno arrogante e più democratico. Chi ora grida allo scandalo per il lodo Maccanico-Schifani-Alfano dovrebbe aver fatto almeno altrettanto allora. E' vero che delle quattro cariche istituzionali coinvolte oggi solo una ne beneficia, ma in futuro, come in passato, ognuna di esse potrebbe trovarsi nella stessa condizione. Si può ritenere sbagliata una tutela istituzionale, ma trovarla giusta e necessaria ma solo a partire dalla prossiama legislatura, come taluno dice, mi sembra una cosa del tutto insensata: se è giusta, quanto prima tanto meglio. Mi pare ragionevole risolvere un problema attuale e non solo quelli futuri; i casi che si presentano possono non essere stati previsti dal legislatore e se sono improponibili norme specifiche e immediate perchè considerate "ad personam", si rischia di 'chiudere la stalla quando i buoi se ne sono usciti'.
E' vero che la Costituzione dice che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, ma anche che la libertà personale, la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili, che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, che agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia, che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica, ecc., ecc.
Se tutti sono eguali davanti alla legge, uno non dovrebbe essere trattato meglio ma nemmeno peggio di tutti, i magistrati non dovrebbero abusare del loro potere e rispondere degli errori imputabili a negligenza o dolo, come gli altri.
E' vero che la Costituzione dice che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, ma anche che la libertà personale, la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili, che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, che agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia, che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica, ecc., ecc.
Se tutti sono eguali davanti alla legge, uno non dovrebbe essere trattato meglio ma nemmeno peggio di tutti, i magistrati non dovrebbero abusare del loro potere e rispondere degli errori imputabili a negligenza o dolo, come gli altri.
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