I costi della politica
P.V.Porcacchia, capo ufficio stampa della Camera dei deputati scrive: "l'adeguamento dell'indennità parlamentare all'incremento degli emolumenti di una specifica categoria di magistrati è un meccanismo previsto dalla legge che opera per i deputati solo a seguito di un apposito accertamento da parte dei competenti organi della Camera" (La Stampa, 4/8/2007)
Devo intendere che quando i deputati si concedono un aumento dell'indennità non fanno che applicare la legge. Legge che credo abbiano fatto loro o i loro predecessori, aumento pari alla retribuzione mensile di molti contribuenti, indennità che è diversa cosa dal reddito imponibile del cittadino elettore. E l'apposito accertamento viene fatto dai "competenti organi della Camera", verosimilmente non composti da camerieri ma da onorevoli deputati. L'adeguamento si riferisce agli emolumenti di una "specifica categoria di magistrati", forse quella in cui sono più elevati e a loro volta stabiliti da una legge votata dai parlamentari. Sbaglia chi parla di conflitto tra magistratura e politica o di muro contro muro fra maggioranza e opposizione: in questa materia c'è sempre pieno accordo. Ovviamente la congruità degli emolumenti di questi servitori dello Stato non sarà giudicata dagli interessati, ma matematicamente rapportata al minimo di pensione previsto per i comuni cittadini, loro datori di lavoro: l'incremento per i primi dipenderà da quello per i secondi. Ovviamente!?
Devo intendere che quando i deputati si concedono un aumento dell'indennità non fanno che applicare la legge. Legge che credo abbiano fatto loro o i loro predecessori, aumento pari alla retribuzione mensile di molti contribuenti, indennità che è diversa cosa dal reddito imponibile del cittadino elettore. E l'apposito accertamento viene fatto dai "competenti organi della Camera", verosimilmente non composti da camerieri ma da onorevoli deputati. L'adeguamento si riferisce agli emolumenti di una "specifica categoria di magistrati", forse quella in cui sono più elevati e a loro volta stabiliti da una legge votata dai parlamentari. Sbaglia chi parla di conflitto tra magistratura e politica o di muro contro muro fra maggioranza e opposizione: in questa materia c'è sempre pieno accordo. Ovviamente la congruità degli emolumenti di questi servitori dello Stato non sarà giudicata dagli interessati, ma matematicamente rapportata al minimo di pensione previsto per i comuni cittadini, loro datori di lavoro: l'incremento per i primi dipenderà da quello per i secondi. Ovviamente!?
Pensiero estivo.
Credo siano pochi i fumatori criminali che buttano cicche accese fra erbe o sterpaglie secche, ma forse sono più numerosi dei fumatori educati e rispettosi del prossimo che non gettano cicche, accese o spente, su marciapiedi, piazze, spiagge o ovunque si trovino.
Faccia di bronzo
Faccia di bronzo: è' sicuramente una virtù dei politici. Da anni il popolo sovrano denuncia i loro privilegi, ma essi fanno orecchie da mercante e continuano a goderne e a crearsene di nuovi. Se l'esito di referendum è contro i loro interessi, con ineffabile noncuranza lo ignorano o lo aggirano. Io avvamperei di vergogna sentendo i fischi, guardando i sondaggi, constatando l'impossibilità di fare qualcosa di buono o di fare solo qualcosa e lascerei il posto a qualcun altro. Un grande politico ostenta invece una sorridente faccia tosta, una formidabile faccia "de tola" (di tavola, come dicono dalle mie parti) mentre il resto deve essere di sughero, galleggiante. Alla faccia del popolo sovrano, per il bene del Paese.
Arrotondamento e ICI
Penso che al Ministero delle Finanze e dintorni si soffra se non si complica la vita ai contribuenti, se non si fanno soffrire almeno un po'.
Quest'anno finora due sorprese con l'ICI: anticipo del termine di pagamento e arrotondamento dell'importo. I chiarimenti forniti dall'Agente della riscossione, precisano: " Il pagamento dell'imposta complessivamente dovuta deve essere arrotondato all'euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo". Dal che si deve dedurre che qualora la frazione fosse di 49 centesimi non si deve fare l'arrotonamento. Va contro ogni logica, ma non è raro che logica e norme non coincidano o che si venga sanzionati per errori incolpevoli. Probabilmente l'importo va arrotondato per difetto se la frazione è inferiore a 50 centesimi e per eccesso se non lo è. Per dire questo bastava scrivere "fino a 49" anzichè "inferiore a 49", ma sarebbe stato più difficile sbagliare ed essere puniti.
Non so quanto i chiarimenti forniti dall'Agente della riscossione corrispondano alle disposizioni del Ministero, ma non sarebbe male che l'uno e l'altro si mettessero d'accordo e vigilassero entrambi al fine di evitare disinformazione.
Quest'anno finora due sorprese con l'ICI: anticipo del termine di pagamento e arrotondamento dell'importo. I chiarimenti forniti dall'Agente della riscossione, precisano: " Il pagamento dell'imposta complessivamente dovuta deve essere arrotondato all'euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo". Dal che si deve dedurre che qualora la frazione fosse di 49 centesimi non si deve fare l'arrotonamento. Va contro ogni logica, ma non è raro che logica e norme non coincidano o che si venga sanzionati per errori incolpevoli. Probabilmente l'importo va arrotondato per difetto se la frazione è inferiore a 50 centesimi e per eccesso se non lo è. Per dire questo bastava scrivere "fino a 49" anzichè "inferiore a 49", ma sarebbe stato più difficile sbagliare ed essere puniti.
Non so quanto i chiarimenti forniti dall'Agente della riscossione corrispondano alle disposizioni del Ministero, ma non sarebbe male che l'uno e l'altro si mettessero d'accordo e vigilassero entrambi al fine di evitare disinformazione.
Chi è senza peccato
"Chi è senza peccato lanci la prima pietra" fu detto e nessuno la lanciò. Sicuramente sono senza peccato tutti quelli che condannano gli evasori fiscali. Nessuno di loro ha mai acquistato magliette o altro da venditori illegali che non pagano tasse, nessuno ha mai percepito retribuzione in nero, nessuno ha mai ricevuto o speso ingiustamente denaro dei contribuenti, nessuno ha mai dato soldi a qualcuno senza regolare fattura, nessuno ha la minima cosa da rimproverare a sè stesso.
Benvenga la lotta agli evasori fiscali, magari cominciando da quelli/e che fanno il lavoro più antico del mondo sotto gli occhi di tutti. Ma contemporaneamente, se non prima, si renda il fisco più equo e meno vessatorio o persecutorio, si eliminino gli sprechi e i clientelismi politici, si crei un clima di collaborazione, di reciproco rispetto e fiducia con i contribuenti, si facciano efficienti i servizi, giustificate e comprensibili le imposte, semplici gli adempimenti, trasparenti le spese, inesistenti i privilegi. Se questo non succede, anche l'onesto cittadino può percepire il prelievo fiscale come una rapina, a cui opporsi è pericoloso ma non immorale.
Benvenga la lotta agli evasori fiscali, magari cominciando da quelli/e che fanno il lavoro più antico del mondo sotto gli occhi di tutti. Ma contemporaneamente, se non prima, si renda il fisco più equo e meno vessatorio o persecutorio, si eliminino gli sprechi e i clientelismi politici, si crei un clima di collaborazione, di reciproco rispetto e fiducia con i contribuenti, si facciano efficienti i servizi, giustificate e comprensibili le imposte, semplici gli adempimenti, trasparenti le spese, inesistenti i privilegi. Se questo non succede, anche l'onesto cittadino può percepire il prelievo fiscale come una rapina, a cui opporsi è pericoloso ma non immorale.
Il Paese delle Meraviglie.
Un po'all'antica, penso ancora che due più due faccia quattro, anche nel nostro Paese.
L'economia riprende a tirare in Europa e conseguentemente in Italia, così aumenta PIL e gettito fiscale: matematicamente diminuisce il rapporto debito/PIL ma mi dicono che è un meraviglioso merito del governo, che ha la meravigliosa capacità di far fruttare le piante prima della semina.
Dicono che hanno trovato un buco nel bilancio e con somma mia meraviglia nel buco trovano un "tesoretto". Dicono che la GdF ha fatto emergere non so quanti evasori e mi meraviglia, visto che avevano un capo nefando ed esecrabile. Dicono che questo capo ne ha fatte di cotte e di crude, ma non solo l'hanno lasciato fare danni per mesi, ma, meraviglia, speravano continuasse alla Corte dei Conti.
In questo Paese delle Meraviglie la parte vale più del tutto, il partito più della nazione.
Forse 2 + 2 fa ancora 4, ma 100 meno venti fa quanto 100 meno trenta, tant'è che se uno era considerato fiscalmente ricco con 100 di lordo e 20 di imposta lo è altrettanto con 100 di lordo e 30 di imposta, era povero se aveva reddito 50 e spese vitali 49, diventa ricco se ha reddito 51 e spese 50.
L'economia riprende a tirare in Europa e conseguentemente in Italia, così aumenta PIL e gettito fiscale: matematicamente diminuisce il rapporto debito/PIL ma mi dicono che è un meraviglioso merito del governo, che ha la meravigliosa capacità di far fruttare le piante prima della semina.
Dicono che hanno trovato un buco nel bilancio e con somma mia meraviglia nel buco trovano un "tesoretto". Dicono che la GdF ha fatto emergere non so quanti evasori e mi meraviglia, visto che avevano un capo nefando ed esecrabile. Dicono che questo capo ne ha fatte di cotte e di crude, ma non solo l'hanno lasciato fare danni per mesi, ma, meraviglia, speravano continuasse alla Corte dei Conti.
In questo Paese delle Meraviglie la parte vale più del tutto, il partito più della nazione.
Forse 2 + 2 fa ancora 4, ma 100 meno venti fa quanto 100 meno trenta, tant'è che se uno era considerato fiscalmente ricco con 100 di lordo e 20 di imposta lo è altrettanto con 100 di lordo e 30 di imposta, era povero se aveva reddito 50 e spese vitali 49, diventa ricco se ha reddito 51 e spese 50.
Strano Paese
E' uno strano Paese questa nostra Italia; un Paese dove le Ferrovie non rispettano gli orari, gli Enti pubblici non rispettano i cittadini e i cittadini non rispettano la legge, i governanti sprecano il pubblico denaro e i governati evadono le imposte, l'innocente sta in carcere in attesa di giudizio e il giudicato colpevole non sconta la pena; un Paese dove la disoccupazione si combatte con l'immigrazione, la delinquenza con l'indulto e magari l'attesa per le prestazioni sanitarie estendendole ai marziani; un Paese dove si presume che i giudici sbaglino due volte su tre e che non debbano pagare per i loro errori, dove Costituzione e referendum sono da rispettare quando fa comodo e disattesi altrimenti, dove i lavoratori hanno le retribuzioni fra le più basse d'Europa e i parlamentari le più alte.
Gli orari ferroviari non servono per sapere quando un treno parte o arriva, ma solo all'incirca quando potrebbe o dovrebbe arrivare o partire e le coincidenze sono eventualità non certe.
Sulle strade molti limiti di velocità sono posti in modo da renderne impossibile il rispetto e certa la multa, altri sono immotivati e anche il più diligente degli automobilisti deve ammettere che è da stupidi rispettarli: limiti di 50 Km/h su strade non trafficate, in aperta campagna, bene asfaltate, senza case o incroci o di 30 km/h dimenticati dopo lavori stradali e senza il segnale di fine limite. Certe assurde limitazioni sembrano fatte non per garantire la sicurezza ma per essere violate, per incentivare comportamenti illegali, per fruttare soldi ai Comuni. Per limitare la velocità dove serve, basterebbero i dossi artificiali ben segnalati: funzionano, ma non incrementano le entrate comunali. Se troppo spesso le norme non sono fatte rispettare o sono evidentemente insensate e inutili, non vengono osservate nemmeno quelle più che giustificate e necessarie.
Giustamente si depreca l'evasione fiscali, ma quando il pubblico denaro viene sprecato o usato per privilegi alla classe politica e ai suoi clienti, non può meravigliare che il cittadino non si senta moralmente impegnato a fornirlo. Dando per certa l'evasione, lo Stato aumenta l'imposizione e il cittadino, adeguandosi, se può evade. E' più riprovevole chi non contribuisce alle spese dello Stato o chi quelle spese le fa malamente, immoralmente pretendendo e sprecando i soldi dei cittadini? Entrambi defraudano i contribuenti che pagano, ma il comportamento dei governanti può motivare quello dei cittadini e non viceversa. Non tutti comprendono il dovere di rinunciare a sudati guadagni perchè i politici, con voto unanime, possano "adeguare" le loro competenze; non tutti capiscono perchè invece debbano rimanere immutati e sempre più inadeguati i limiti di reddito oltre i quali si è indegni di benefici e agevolazioni, perchè mentre diventano sempre più poveri lo Stato li consideri sempre più ricchi.
Gli orari ferroviari non servono per sapere quando un treno parte o arriva, ma solo all'incirca quando potrebbe o dovrebbe arrivare o partire e le coincidenze sono eventualità non certe.
Sulle strade molti limiti di velocità sono posti in modo da renderne impossibile il rispetto e certa la multa, altri sono immotivati e anche il più diligente degli automobilisti deve ammettere che è da stupidi rispettarli: limiti di 50 Km/h su strade non trafficate, in aperta campagna, bene asfaltate, senza case o incroci o di 30 km/h dimenticati dopo lavori stradali e senza il segnale di fine limite. Certe assurde limitazioni sembrano fatte non per garantire la sicurezza ma per essere violate, per incentivare comportamenti illegali, per fruttare soldi ai Comuni. Per limitare la velocità dove serve, basterebbero i dossi artificiali ben segnalati: funzionano, ma non incrementano le entrate comunali. Se troppo spesso le norme non sono fatte rispettare o sono evidentemente insensate e inutili, non vengono osservate nemmeno quelle più che giustificate e necessarie.
Giustamente si depreca l'evasione fiscali, ma quando il pubblico denaro viene sprecato o usato per privilegi alla classe politica e ai suoi clienti, non può meravigliare che il cittadino non si senta moralmente impegnato a fornirlo. Dando per certa l'evasione, lo Stato aumenta l'imposizione e il cittadino, adeguandosi, se può evade. E' più riprovevole chi non contribuisce alle spese dello Stato o chi quelle spese le fa malamente, immoralmente pretendendo e sprecando i soldi dei cittadini? Entrambi defraudano i contribuenti che pagano, ma il comportamento dei governanti può motivare quello dei cittadini e non viceversa. Non tutti comprendono il dovere di rinunciare a sudati guadagni perchè i politici, con voto unanime, possano "adeguare" le loro competenze; non tutti capiscono perchè invece debbano rimanere immutati e sempre più inadeguati i limiti di reddito oltre i quali si è indegni di benefici e agevolazioni, perchè mentre diventano sempre più poveri lo Stato li consideri sempre più ricchi.
Viva il treno!
Trenitalia, le disavventure di un cliente.
Cambiano i governi, cambiano i ministri, cambia il nome, cambiano gli amministratori, ma le ferrovie italiane rimangono inaffidabili.
Trenitalia ha il suo bravo sito web, con orari e prezzi: uno entra in Internet, valuta e sceglie. Prezzo e orari sono chiari, espliciti, precisi, senza "se" o circa" o "probabile" o, che so,"dati indicativi". Lui sa che non deve prendere per oro colato tutto quello che è in Internet, ma pensa che, ora con la serietà al governo, anche le ferrovie dello Stato siano serie e si fida. Sapendo che c'è prenotazione obbligatoria, qualche ora prima va ad acquistare il biglietto; ha qualche difficoltà perchè nella stazione (di Vicenza) ci sono lavori in corso, la biglietteria non è dov'era e dove ancora indicano i cartelli, ma alla fine ce la fa. Alle 12:42 parte e alle 14.55 arriva puntuale a Milano Centrale . Guarda il tabellone arrivi/partenze e trova che il treno da Torino è in ritardo di 30 minuti e conseguentemente ripartirà per Torino con 30 minuti di ritardo. Probabilmente per le ferrovie italiane è poca cosa, normalità; ma per chi, sulla base del programma di viaggio fornito in www.trenitalia.it, a Novara dovrebbe aspettare 9 minuti la partenza per Biella, è una cosa molto grave. Non ci sono cartelli indicatori, ma con l'aiuto di qualche buon'anima alla fine trova anche un ufficio dove gli danno informazioni: a Novara dovrà prendere il treno successivo, arrivando a Biella non alle 16:52 ma alle 18:58, solo due ore e 6 minuti di ritardo per un percorso di circa 100 km. Anche prendendo la coincidenza non a Novara ma a Santhià, le cose non cambierebbero di molto e oneri aggiuntivi sarebbero a carico dell'incolpevole "cliente".
E' un bel dire "usate i mezzi pubblici, l'auto inquina, la ferrovia è bella", è ecologico tassare le auto, è comodo tartassare gli automobilisti. Uno può anche pensare che tutto questo sia giusto. Ma poi si trova a dovere prenotare il viaggio e pagare multa se non prenota (forse è questo il principale scopo dell'obbligatorietà anche per treni praticamente vuoti), ad aspettare non i previsti 20 ma 50 minuti a Milano senza potersi sedere, non 9 ma 90 minuti a Novara impiegando il tempo a scrivere lamentele. Così pensa con affetto alla sua vecchia, fedele, cara, costosa autovettura inquinante. Il treno l'ha fatto aspettare, il treno aspetterà un bel po' prima che torni a usarlo.
Sicuramente Trenitalia avrà rispettato tutte le clausole contrattuali da essa stese e da lui accettate con l'acquisto del biglietto, senza conoscerle, ma gradirebbe maggior rispetto dell'azienda verso i "clienti" e magari anche avere delle scuse per i disagi subiti, sempre che Trenitalia sia fatta anche di persone, umane. Ma ne dubita.
Cambiano i governi, cambiano i ministri, cambia il nome, cambiano gli amministratori, ma le ferrovie italiane rimangono inaffidabili.
Trenitalia ha il suo bravo sito web, con orari e prezzi: uno entra in Internet, valuta e sceglie. Prezzo e orari sono chiari, espliciti, precisi, senza "se" o circa" o "probabile" o, che so,"dati indicativi". Lui sa che non deve prendere per oro colato tutto quello che è in Internet, ma pensa che, ora con la serietà al governo, anche le ferrovie dello Stato siano serie e si fida. Sapendo che c'è prenotazione obbligatoria, qualche ora prima va ad acquistare il biglietto; ha qualche difficoltà perchè nella stazione (di Vicenza) ci sono lavori in corso, la biglietteria non è dov'era e dove ancora indicano i cartelli, ma alla fine ce la fa. Alle 12:42 parte e alle 14.55 arriva puntuale a Milano Centrale . Guarda il tabellone arrivi/partenze e trova che il treno da Torino è in ritardo di 30 minuti e conseguentemente ripartirà per Torino con 30 minuti di ritardo. Probabilmente per le ferrovie italiane è poca cosa, normalità; ma per chi, sulla base del programma di viaggio fornito in www.trenitalia.it, a Novara dovrebbe aspettare 9 minuti la partenza per Biella, è una cosa molto grave. Non ci sono cartelli indicatori, ma con l'aiuto di qualche buon'anima alla fine trova anche un ufficio dove gli danno informazioni: a Novara dovrà prendere il treno successivo, arrivando a Biella non alle 16:52 ma alle 18:58, solo due ore e 6 minuti di ritardo per un percorso di circa 100 km. Anche prendendo la coincidenza non a Novara ma a Santhià, le cose non cambierebbero di molto e oneri aggiuntivi sarebbero a carico dell'incolpevole "cliente".
E' un bel dire "usate i mezzi pubblici, l'auto inquina, la ferrovia è bella", è ecologico tassare le auto, è comodo tartassare gli automobilisti. Uno può anche pensare che tutto questo sia giusto. Ma poi si trova a dovere prenotare il viaggio e pagare multa se non prenota (forse è questo il principale scopo dell'obbligatorietà anche per treni praticamente vuoti), ad aspettare non i previsti 20 ma 50 minuti a Milano senza potersi sedere, non 9 ma 90 minuti a Novara impiegando il tempo a scrivere lamentele. Così pensa con affetto alla sua vecchia, fedele, cara, costosa autovettura inquinante. Il treno l'ha fatto aspettare, il treno aspetterà un bel po' prima che torni a usarlo.
Sicuramente Trenitalia avrà rispettato tutte le clausole contrattuali da essa stese e da lui accettate con l'acquisto del biglietto, senza conoscerle, ma gradirebbe maggior rispetto dell'azienda verso i "clienti" e magari anche avere delle scuse per i disagi subiti, sempre che Trenitalia sia fatta anche di persone, umane. Ma ne dubita.
Parole, tempi, luoghi.
Sara' perchè ora vivo in altri tempi e altri luoghi, ma talune frasi le sento quasi estranee al mio lessico. Se dicono che Tizio è più grande di Caio penso Tizio più alto di Caio e non più anziano o più vecchio; così se dicono che Caio è più piccolo lo penso più basso, non più giovane. Ma se usando termini equivalenti dicono fratello maggiore o minore penso subito a quello nato prima o dopo e mio figlio minore è più grande di suo fratello maggiore.
Nel biellese sento dire quasi sempre grosso (alla tedesca) anche quello che io chiamerei grande (un palazzo, un armadio, una bicicletta, un cappello) mentre uso grosso per altre cose (una moto, un ago, un chiodo) o l'uno e l'altro, ma con sfumature diverse di significato. Per me non è la stessa cosa dire un grosso cavallo o un cavallo grande o un grande cavallo o un cavallo alto o un cavallo grande e grosso. Spero di non dovere un giorno udire che a Venezia c'è il Canal Grosso, ma forse già ora Mozart non è un grande della musica, ma un grosso (musicista) e Karl der Grosse non è Carlomagno o Carlo il Grande, ma Carlo il Grosso.
Nel biellese sento dire quasi sempre grosso (alla tedesca) anche quello che io chiamerei grande (un palazzo, un armadio, una bicicletta, un cappello) mentre uso grosso per altre cose (una moto, un ago, un chiodo) o l'uno e l'altro, ma con sfumature diverse di significato. Per me non è la stessa cosa dire un grosso cavallo o un cavallo grande o un grande cavallo o un cavallo alto o un cavallo grande e grosso. Spero di non dovere un giorno udire che a Venezia c'è il Canal Grosso, ma forse già ora Mozart non è un grande della musica, ma un grosso (musicista) e Karl der Grosse non è Carlomagno o Carlo il Grande, ma Carlo il Grosso.
L'ora legale.
Sono decenni che sento dire che con l'ora legale abbiamo un'ora in più di sole, ma mi pare che ben poco possano influire i governi sulla rotazione o inclinazione dell'asse terrestre e le ore di luce restino quelle che sono. Se poi negozi e aziende adottano orari estivi, magari posticipando di un'ora apertura e chiusura, tutto rimane come se nessuno avesse cambiato qualcosa. Se a Madrid aprono alle 10.30 dell'ora legale, è come se a Roma aprissero alle 8.30 dell'ora solare effettiva, considerato che sono circa 15°più a ovest. Se davvero i politici potessero darci un'ora di sole in più, preferirei averla d'inverno quando le ore di luce sono poche piuttosto che d'estate quando sono perfino troppe. Di fatto si ha un'ora di meno di luce prima di mezzogiorno e un'ora di più dopo le 12, un'ora di più da aspettare l'arrivo del tramonto per avere un po' di fresco.
Da decenni sento anche dire si risparmia non so quanta energia elettrica, ma non ho ancora capito il perchè. Per le aziende che lavorano con orario tra le 7 e le 19 hanno luce naturale con o senza ora legale; quelle che lavorano 24 ore al giorno, l'ora di luce in più che guadagnano alla sera la perdono alla mattina. Se risparmiano energia penso sia perchè lavorano meno o perchè naturalmente le ore di luce tra equinozio di primavera e quello d'autunno sono da sempre superiori a quelle tra equinozio d'autunno e quello di primavera. Per le persone probabilmente era vero quando la gente si alzava alle 6 o 7 e si coricava alle 21 o 22, ma mi sembra del tutto improbabile ora con programmi televisivi fino alle 2 del mattino e discoteche aperte fino all'alba.
Mi dicono che se in tutta Europa (o quasi) sono d'accordo nell'adottare l'ora legale, avranno qualche valida ragione: a me sembra che il motivo principale sia quello, comune a molti politici, di illudere la gente.
Da decenni sento anche dire si risparmia non so quanta energia elettrica, ma non ho ancora capito il perchè. Per le aziende che lavorano con orario tra le 7 e le 19 hanno luce naturale con o senza ora legale; quelle che lavorano 24 ore al giorno, l'ora di luce in più che guadagnano alla sera la perdono alla mattina. Se risparmiano energia penso sia perchè lavorano meno o perchè naturalmente le ore di luce tra equinozio di primavera e quello d'autunno sono da sempre superiori a quelle tra equinozio d'autunno e quello di primavera. Per le persone probabilmente era vero quando la gente si alzava alle 6 o 7 e si coricava alle 21 o 22, ma mi sembra del tutto improbabile ora con programmi televisivi fino alle 2 del mattino e discoteche aperte fino all'alba.
Mi dicono che se in tutta Europa (o quasi) sono d'accordo nell'adottare l'ora legale, avranno qualche valida ragione: a me sembra che il motivo principale sia quello, comune a molti politici, di illudere la gente.
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