mercoledì 28 giugno 2017

Vorrei capire


Vorrei capire, vorrei che qualcuno mi spiegasse per quale motivo nessuno si preoccupa di rimediare ad una norma palesemenente ingiusta. Parlo dell'esenzione  dal pagamento della tassa sulle prestazioni sanitarie (detta ticket) per i minori di 6 e i maggiori di 65 anni di età.
Ammesso che sia opportuno un trattamento di favore per queste fasce di età, la norma vigente, che fissa in 36151,98 euro il reddito complessivo famigliare lordo annuo (RCFLA) superato il quale non spetta l'esenzione, è palesemente ingiusta perché:
  • applica a redditi del 2017 un valore calcolato per redditi anteriori al 1994;
  • dal dicembre 1994 a maggio 2017 l'indice del costo della vita in Italia è aumentato del 53,8% (vedi);
  • il limite che allora era Lit 70 milioni è ora € 36151,98, cioè lo stesso di allora ma espresso in euro (70.000.000/1936,27);
  • un valore anche se giustamente calcolato che era valido per il 1994 non può esserlo nel 2017, o era giusto allora e sbagliato ora o viceversa;
  • tenendo conto dell'inflazione il limite attuale dovrebbe essere   € 55600;
  •  36151,98 oltre a non essere rivalutato, anche se "il problema dell'adeguamento al costo della vita è da tempo (10-15 anni) all'attenzione del Ministero della Salute e del governo tutto", è pure ridicolo, non è nemmeno arrotondato e manifesta la sua origine novecentesca preeuro;
  • una persona o una coppia sposata o una famiglia che nel 1994 era esente perché il suo RCFLA era ben 30% sotto il limite se è ancora viva nel 2017 deve pagare il ticket, bastando avere avuto da allora un aumento del reddito del 45%, insufficiente per adeguarlo al costo della vita  ma più che sufficiente per superare il limite mai rivisto, in pratica è diventata più vecchia, più malata, più povera e più tassata;
  • con RCFLA 36151,98€ si è esenti, con 36152€ si paga la tassa e se questa in un anno supera € 0,02 (e lo supera sicuramente) il tassato diventa più povero dell'esentato per tutta l'eccedenza;
  • essendo il limite uguale sia per famiglie di 1, 2 o più persone più queste sono numerose e più basso è il reddito medio oltre il quale sono tassate;
  • un pensionato non sposato è esente con il doppio del reddito medio di una coppia sposata;
  • le coppie regolarmente sposate pagano la tassa mentre non la pagano quelle con uguale reddito non sposate, in disprezzo alla Costituzione della Repubblica Italiana che recita "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio......Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenzela formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose......".
Poichè nessuno parla di modificare questa norma (e altre, vedi) vorrei sapere se qualcuno mi può chiarire:
  • se mi sbaglio a ritenerla iniqua essendo invece giusta e non anacronistica;
  • se pur considerandola sbagliata a nessuno interessa renderla più equa in quanto riguarda un numero troppo piccolo di persone, troppo pochi elettori;
  • se, al contrario, non si vuole modificarla perché riguarda un grandissimo numero di persone e renderla equa comporterebbe un enorme costo, insopportabile per le casse statali.
Io sono convinto che ai politici non interessa se una cosa è giusta o sbagliata, non interessa se grava molto o poco sul bilancio statale, interessa solamanete quanti voti può fruttare. E non mi piace.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento