sabato 14 maggio 2016

Misteri sanitari

Parlano di servizio sanitario pubblico, che si occupa della salute di chi si trova in Italia:  autoctoni che da generazioni pagano tasse e imposte, allogeni capitati qui senza arte né parte che mai hanno versato un centesimo, anzi. Per questi ultimi e per molti altri, forse la maggioranza, il servizio é gratuito (cioè pagato da chi paga imposte e tassa), essendo a vario titolo esentati dal concorrere alla spesa con la tassa detta ticket.
A qualcuno può anche capitare di credersi esente senza esserlo e magari erroneamente attestarlo.
Gli danno un modulo da firmare dichiarando di avere età superiore a 65 anni e di appartenere ad un nucleo familiare con un reddito complessivo lordo inferiore a 36.151,98 euro.
Ha più di 65 anni, immagina che quel limite di reddito non sia mensile ma annuo però nessuno sa ben dirgli come si calcoli.
Cercando nel web trova:
  • 2. Cosa si intende per reddito complessivo del nucleo familiare?
    • Il reddito del nucleo familiare è dato dalla somma dei singoli redditi complessivi prodotti dai componenti il nucleo.
      Il nucleo familiare è costituito dall’ interessato, dal coniuge non legalmente separato e dagli altri familiari fiscalmente a carico. E’ assolutamente irrilevante il fatto che i diversi componenti convivano.
Non è legalmente separato dalla moglie che però, avendo residenza anagrafica in altro Comune, per l'Agenzia delle Entrate non fa parte del suo nucleo famigliare, non è a suo carico e non può beneficiare di detrazioni fiscali per le spese per lei sostenute.
Capisce che per il fisco il coniuge fa sempre parte del nucleo familiare se questo comporta maggiori oneri e ne fa  parte solo a certe condizioni se può comportare benefici. Parendogli la cosa piuttosto illogica per il senso comune vorrebbe avere chiarimenti, ma non trova chi glieli fornisca.
Per qualche tempo prima la cosa non lo preoccupava più di tanto. Trovava discriminante che i non sposati potessero essere esentati dalla tassa sanitaria (ticket) con reddito fino a 36151,98 euro mentre due coniugi  solo se non raggiungono quel limite in due, cioè 18076 pro-capite. Ma anche sommando il suo reddito con quello della moglie non raggiungeva quel limite e non aveva bisogno di cure mediche particolari. Col passare del tempo però mentre i prezzi salivano diventando sempre più povero anche la pensione sua e quella della moglie crescevano. Non abbastanza da neutralizzare l'aumento dei prezzi ma bastantemente per superare in due quei i 36151,98 euro lordi annui, invariati dal 1995.
Pur avendo molti dubbi in merito si rassegna a pagare il ticket: "Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare ». Qualsiasi sia la tariffa per il servizio ci sono sempre 10 euro fissi da pagare in più per ogni ricetta: se possono tassarti ti tartassano e se hai poco più del reddito esente fai presto con qualche prescrizione ad averne parecchio meno.
Un brutto giorno è colpito da infarto. Gli viene detto che per questo può avere "esenzione dal ticket per patologia", la chiede e l'ottiene.
Pensa che questa esenzione valga per tutte le cure connesse con la sua patologia e poi scopre che non deve pagare tassa per l'elettrocardiogramma ma deve pagarla per la visita di controllo, sebbene entrambe riguardino la stessa malattia e siano collegate tra loro.
E si convince che conviene non essere italiani o comunque non avere mai pagato imposte.
 

 

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