Tizio vanta 100 riceve 35 cioè 35%Similmente il governo italiano, dopo la sentenza della Corte Costituzionale in materia di pensioni, stabilisce che non può dare tutto a tutti e applicare la sentenza, ma decide di pagare una piccola parte del dovuto "ovviamente" in maniera inversamente proporzionale all'ammontare del credito.
Caio vanta 90 riceve 40 cioè 44%
Giulio vanta 80 riceve 45 cioè 56%
Lucio Vanta 70 riceve 50 cioè 71%
TOTALE 340 170 cioè 50%
È vero che la Costituzione recita "Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." ma qui si tratta di altra cosa, si tratta di creditori (pensionati) e debitore (INPS). Ma se anche in questo caso si vuole applicare la "progressività", basterebbe rifondere a tutti la stessa cifra ed automaticamente i crediti maggiori sarebbero rimborsati in misura meno che proporzionale dei minori.
Questa ossessione per la progressività mi sembra esagerata e che tenda al livellamento, a rendere uniformi i redditi di tutti - casta esclusa - in modo da disincintivare qualsiasi ambizione personale, qualsiasi voglia di fare di più per avere di più: insomma la realizzazione del comunismo.
Ma mentre si ricordano sempre dell'art.53, nessuno mai pensa a "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose." Mentre beneficiano i crediti (pensioni) più bassi non tengono in nessun conto della situazione familiare. Poniamo che una coppia di sposi abbia crediti (pensioni) 100+0 e un'altra 70+70: la più povera riceverà 35, la più ricca 100. Equità secondo Matteo.
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