lunedì 22 luglio 2013

Diritti

Invocano, vogliono, pretendono una legge contro l'omofobia.
omo-
primo elemento di parole composte, con il sign. di “simile”, “uguale”: omonimo, omologo (Gabrielli)
-fobia
secondo elemento di parole composte con il sign. di “paura”, “avversione”, “ripugnanza”: agorafobia, claustrofobia (Gabrielli)
Stando all'etimo sarebbe una norma contro la "paura del simile" (omo-fobia) o, per contrazione, "paura degli omofili" (omofilo-fobia). "Il coraggio, uno non se lo può dare" e non può togliersi la paura, chi l'ha non va punito ma aiutato. Una norma contro l'omofilo-fobia é contro i comportamenti degli omofili che mettono paura all'omofobo (occhiate, toccamenti, proposte).
Non credo sia questo quello che pensano di ottenere, ma una norma contro i comportamenti che mettono paura all'omofilo, contro chi mostra odio nei loro confronti, cioè contro la miso-omofilia,
miso-
primo elemento di parole composte che indica odio, avversione verso la persona o la cosa espressa dal secondo elemento: misogino, misoneismo) (Gabrielli)
spero accompagnata da norme contro xenofobia sessuale e misoxenia sessuale, se posso usare questi termini per indicare la paura o l'odio verso chi è di sesso diverso. 

Esibiscono orgoglio omosessuale vantandosene. Magari mi sbaglio, ma penso che in  realtà non ne siano affatto orgogliosi altrimenti non lo chiamerebbero gay pride o orgoglio gay: uno orgoglioso della sua medaglia non la chiama patacca ma medaglia, uno orgoglioso di essere omosessuale non direbbe che è gay ma esplicitamente che è pederasta, sodomita per farsi capire in Italia o magari frocio,  checca o altro per potersene vantare localmente o queer, fag, sodomite, bugger se proprio preferisce l'inglese. 
Se il tono non è offensivo non è un'offesa usare questi termini: un professore si offende se lo chiamano professore solo se il tono lascia intendere che non lo si ritiene degno del titolo.
Congenita o acquisita l'omosessualita è comunque una anomalia, se fosse la normalità non esisterebbe l'umanità secondo natura: qualcosa non usuale ma non talmente positiva o negativa da esaltare o deprecare.
Invocano, vogliono, pretendono il matrimonio se vietato, mentre sempre meno gente cui è permesso accetta questo vincolo. 

Lo ritengono un loro diritto. Ma quale diritto? Quello di  un condiviso appagamento di personali sentimenti, piaceri e interessi nessuno glielo nega. Quello di fare insieme figli e metter su famiglia? È biologicamente impossibile. Quello di potere assistere il compagno o la compagna, di ereditare i suoi beni o di farlo erede? Non necessita il matrimonio, bastano leggi che lo riconoscano. Quello di avere gli stessi benefici che lo Stato riconosce alle coppie legalmente sposate? Non sono molti e anzi sono più le penalizzazioni, tant'è vero che molti non si sposano per non essere penalizzati. Il trattamento in caso di malattia è più vantaggioso per i non sposati che per gli sposati, i primi possono essere esentati dalla tassa se il reddito di ciascuno non supera il limite fissato, i secondi solo se quel limite non è superato dalla somma dei loro redditi. Un vantaggio degli sposati è la pensione di reversibilità, più che giustificato specialmente per il passato quando c'erano più figli e un coniuge non poteva non dedicarsi alla famiglia e permettere all'altro di procurare lavorando il reddito ad essa necessario: il reddito del secondo era permesso dal lavoro non retribuito del primo che non aveva reddito e pensione propri. In ogni caso le agevolazioni alle coppie sposate non sono che un limitato indennizzo per i doveri che esse si assumono (o si assumevano) con il matrimonio, un diritto contemplato dalla "Dichiarazione universale dei diritti umani" (art.16.3 - La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato) e dalla Costituzione Italiana (Art. 31. - La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose). A me pare che ci voglia una buona dose di impudenza e di egoismo per affermare che una coppia omosessuale sia "il nucleo naturale e fondamentale della società".


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