sabato 19 novembre 2011

Perché no

Non so se le prossime elezioni saranno sotto la neve o il solleone, con le foglie verdi o gialle, non lo so e non m'importa saperlo: in qualsiasi stagione saranno credo che non andrò a votare.
Avrei voluto votare per chi avesse adeguato al costo della vita i limiti di reddito giudicati equi vent'anni fa o eliminato iniquità evidenti, ma nessuno dei politici - sempre in altre faccende affaccendati - l'ha fatto e non voterò.
Non voterò perché il mio voto, ogni voto è inutile. La maggioranza degli elettori sceglie da chi vuole essere governata, ma qualche magistrato decide se permettergli di governare.
Non voterò perché chi viene eletto non si assume le sue responsabilità e qualcuno decidendo per tutti chiamerà qualcun altro a fare il suo lavoro.
Non voterò perché con qualsiasi legge elettorale il mio voto è ininfluente: scelgo un partito, ma chi viene eletto poi non rispetta il programma di quel partito; scelgo una persona, ma questa non ha nessun obbligo di restar fedele alle promesse fatte, anzi se gli conviene si allea con chi ha fatto promesse contrarie.
Non voterò perché a chiunque vada il mio voto a parole dirà di fare tutto per il bene del Paese ma in pratica farà tutto per il suo bene o per quello del suo paesello.
Non voterò perché comunque governerà chi vuole la magistratura o la BCE o il Capo dello Stato, naturalmente nel rispetto formale delle regole e solo perché gli eletti non sanno e non vogliono lavorare per il Paese: tutti d'accordo nel tutelare i propri vantaggi, in disaccordo su tutto il resto.
Neve, sole, afa, pioggia: qualunque cosa sia quando andranno a votare a me non interessa, salvo imprevisti.



Wikio

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