venerdì 1 aprile 2011

Insisto

Mi ero impegnato ad insistere e insisto, sperando che la mia insistenza a qualcosa serva.
Certo ci sono altri problemi, più gravi, che riguardano più persone. Sono tuttavia convinto che un'ingiustizia, un torto fatto a una persona è ingiusto quanto quello fatto a un milione di persone ed anche di più per chi lo subisce. L'unico vantaggio è che meno sono le persone danneggiate meno costa rimediare al torto.
Mentre tutti sembrano pensare a come assicurare vitto, alloggio, assistenza sanitaria e magari donne e tabacco agli aitanti oltremarini sbarcati sulla terra promessa dal profeta, riottosi a tornarsene donde son venuti e impediti ad andare dove vorrebbero, io più modestamente mi preoccupo per due vecchietti ultrasettantenni.
Ho già segnalato (VEDI) che "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Ora forse sono distratti da altro, ma io insisto e insisterò perché arrivi la soluzione.
Se invece l'attenzione (da attendere?) dovesse continuare quei vecchietti saranno costretti a pagare le tasse sanitarie (ticket) perchè a causa dell'inflazione la pensione è stata rivaluta abbastanza da far sì che il reddito familiare superi il limite fissato nel 1993 ma non sufficiente a compensare l'aumento del costo della vita (VEDI): in soldoni sono diventati più poveri e sono considerati più ricchi.
Quei due vecchietti - com'era allora l'uso - cinquant'anni fa si sono regolarmente sposati: ne consegue che quel famoso limite va riferito alla somma delle loro pensioni. Ora pensano seriamente di chiedere il divorzio, pur continuando a convivere, in modo da essere entrambi abbondantemente al di sotto anche del limite non adeguato.
E quelli che osannano la Costituzione non trovano niente da ridire su come viene tutelata la "famiglia fondata sul matrimonio" (VEDI)
Probabilmente non divorzieranno e dovranno pagare tasse e medicinali. E qui c'è un'altra amenità della tutela costituzionale. Se si ammalerà il marito avrà reddito e imposte sufficienti per effettuare eventuali detrazioni fiscali, ma se ad ammalarsi sarà la moglie non  potranno farlo. Infatti la moglie ha un reddito sufficientemente basso per non pagare imposta ma non abbastanza per potere essere considerata a carico del marito e quindi nessuno dei due potrà dedurre alcunché. Si aggiunga il fatto che, avendo per validi motivi residenza anagrafica diversa, il marito non può detrarre le spese sostenute per la moglie nemmeno quando siano concesse a "familiare convivente" come quelle per ristrutturazione: in questo caso la "famiglia fondata sul matrimonio" viene considerata "due famiglie" anche in costanza di matrimonio e di convivenza reale. E deve pagare due canoni RAI.

Non credo che quella coppia di vecchietti sia l'unica in queste situazioni, ma non penso nemmeno che i casi siano talmente tanti da far fallire lo Stato se vi pone rimedio. Spero solo che qualcun altro pensi come me che un torto è tale a prescindere da quanti danneggia e che magari meglio di me conosca la strada perchè chi può intervenga.


Wikio

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