giovedì 16 dicembre 2010

Repubblica condominiale.

I problemi nostrani non derivano solo dal porcellum - un dannoso virus elettorale - ma anche dagli acciacchi dell'età , com'è naturale capiti, di cui soffre la Costituzione.
La sovranità spetta al popolo, che elegge i parlamentari, che una volta eletti possono agire come gli pare: la Costituzione è soddisfatta, il Popolo meno.
Se i parlamentari non devono essere coerenti col partito di appartenenza, liberi di abbandonarlo quando non ne condividono la linea, passare ad altro partito o farsene uno ad immagine e somiglianza, allora non è il caso che i partiti esistano e si votino.
Tutti i pretendenti senatori e deputati si candidano, si iscrivono nella lista degli eleggibili in una data circoscrizione, vengono votati sulla base delle loro personali idee, vengono eletti, propongono o non propongono  approvano o non approvano le leggi in parlamento e alla fine del mandato si ripresentano agli stessi che li hanno eletti per essere confermati o definitivamente cacciati.
Il cittadino vota Tizio perché lo ritiene degno della sua fiducia, si fida delle sue capacità, gli da delega in bianco e poi giudicherà se ha fatto bene o male, se rinnovare o negare la fiducia. In questo caso non esistono liste blindate di partito ma solo preferenze individuali.

Se invece gli elettori votano un partito per le idee che esso afferma, allora chi si presenta nelle liste di un partito deve rispettarne la linea, quella che viene (o dovrebbe essere) discussa al suo interno e approvata dalla maggioranza. Chi vota si fida del partito. Il voto di preferenza é sì e no indispensabile. Si conoscono le idee del partito, ci si fida di chi lo guida, si lascia a lui la scelta delle persone più idonee e si giudicano i risultati, come per comprare un'auto di solito si sceglie marca e prestazioni e non le singole componenti. 

Oppure si scelgono le persone (conoscendole a fondo) confidando nella loro capacità di influire positivamente sulla linea di partito, che comunque sosterranno.
Se alle elezioni si presentano due, tre,  cinque liste di partito, se a queste liste i voti danno un certo numero dei 1000 parlamentari, se i parlamentari di un partito devono attenersi alla linea decisa al suo interno, allora si assegni a ciascun partito tanti millesimi di parlamento (o di Camera e di Senato) e alle votazioni si presenti un solo delegato per partito e il suo voto varrà quanti sono i millesimi che rappresenta: come in un'assemblea condominiale. Così non ci saranno traditori, voti a sorpresa, franchi tiratori, malati assenti e parti in aula: basterebbe rendere trasparenti le linee di ciascun partito e come nascono, il Parlamento non sarebbe un parlamento ma un votificio legislativo e chi vuole parlare lo fa in TV, come adesso.

In un paese di convergenze parallele e poli equatoriali può starci anche una Repubblica condominiale.


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