1. Una botte ha la capacità di 100 litri, contiene 90 litri di vino ed nel secchio ne ho ancora 7 litri.
Domande:
a) se nella botte metto tutto il mio vino, quanta vino altrui dovrò aggiungere per riempire la botte?
b) se nella botte metto 10 litri di vino altrui, quanto vino mio resterà nel secchio?
2. Un'azienda può occupare 100 dipendenti, impiega 90 dipendenti locali e nel paese ci sono ancora 7 disoccupati.
Domande:
a) se assume i 7 locali quanti potrà assumerne dai paesi limitrofi?
b) se ne assume 10 dai paesi limitrofi, quanti rimarrano disoccupati nel paese?
3. Una botte ha la capacità di 100 litri, contiene 90 litri di vino buono ed ho ancora 7 litri di vino scadente.
Se voglio riempire la botte con vino buono e buttare quello scadente:
a) quanto vino buono altrui dovrò aggiungere?
b) quanto vino scadente dovrò buttare?
4. Un'azienda può occupare 100 dipendenti, impiega 90 dipendenti locali e nel paese ci sono ancora 7 disoccupati, ma non vogliono fare i lavori che quell'azienda offre.
Se l'azienda vuole avere tutti i dipendenti possibili:
a) quanti lavoratori dovrà assumere dai paesi limitrofi?
b) quanti lavoratori locali rimarrano disoccupati?
Nota: sembra che in Italia gli stranieri siano circa 10% e i disoccupati circa 7%
R. 1a=3, 2a=3, 3a=10, 4a=10, 1b=2b=3b=4b=7
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mercoledì 22 dicembre 2010
domenica 19 dicembre 2010
Tempi moderni.
Tutto cambia: un tempo si aggiustavano le cose vecchie con pezzi di ricambio e le persone vecchie erano sostituite dai figli nuovi, ora si aggiustano le persone vecchie con pezzi di ricambio e le cose vecchie vengono sostituite da cose nuove.
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giovedì 16 dicembre 2010
Repubblica condominiale.
I problemi nostrani non derivano solo dal porcellum - un dannoso virus elettorale - ma anche dagli acciacchi dell'età , com'è naturale capiti, di cui soffre la Costituzione.
La sovranità spetta al popolo, che elegge i parlamentari, che una volta eletti possono agire come gli pare: la Costituzione è soddisfatta, il Popolo meno.
Se i parlamentari non devono essere coerenti col partito di appartenenza, liberi di abbandonarlo quando non ne condividono la linea, passare ad altro partito o farsene uno ad immagine e somiglianza, allora non è il caso che i partiti esistano e si votino.
Tutti i pretendenti senatori e deputati si candidano, si iscrivono nella lista degli eleggibili in una data circoscrizione, vengono votati sulla base delle loro personali idee, vengono eletti, propongono o non propongono approvano o non approvano le leggi in parlamento e alla fine del mandato si ripresentano agli stessi che li hanno eletti per essere confermati o definitivamente cacciati.
Il cittadino vota Tizio perché lo ritiene degno della sua fiducia, si fida delle sue capacità, gli da delega in bianco e poi giudicherà se ha fatto bene o male, se rinnovare o negare la fiducia. In questo caso non esistono liste blindate di partito ma solo preferenze individuali.
Se invece gli elettori votano un partito per le idee che esso afferma, allora chi si presenta nelle liste di un partito deve rispettarne la linea, quella che viene (o dovrebbe essere) discussa al suo interno e approvata dalla maggioranza. Chi vota si fida del partito. Il voto di preferenza é sì e no indispensabile. Si conoscono le idee del partito, ci si fida di chi lo guida, si lascia a lui la scelta delle persone più idonee e si giudicano i risultati, come per comprare un'auto di solito si sceglie marca e prestazioni e non le singole componenti.
Oppure si scelgono le persone (conoscendole a fondo) confidando nella loro capacità di influire positivamente sulla linea di partito, che comunque sosterranno.
Se alle elezioni si presentano due, tre, cinque liste di partito, se a queste liste i voti danno un certo numero dei 1000 parlamentari, se i parlamentari di un partito devono attenersi alla linea decisa al suo interno, allora si assegni a ciascun partito tanti millesimi di parlamento (o di Camera e di Senato) e alle votazioni si presenti un solo delegato per partito e il suo voto varrà quanti sono i millesimi che rappresenta: come in un'assemblea condominiale. Così non ci saranno traditori, voti a sorpresa, franchi tiratori, malati assenti e parti in aula: basterebbe rendere trasparenti le linee di ciascun partito e come nascono, il Parlamento non sarebbe un parlamento ma un votificio legislativo e chi vuole parlare lo fa in TV, come adesso.
In un paese di convergenze parallele e poli equatoriali può starci anche una Repubblica condominiale.
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La sovranità spetta al popolo, che elegge i parlamentari, che una volta eletti possono agire come gli pare: la Costituzione è soddisfatta, il Popolo meno.
Se i parlamentari non devono essere coerenti col partito di appartenenza, liberi di abbandonarlo quando non ne condividono la linea, passare ad altro partito o farsene uno ad immagine e somiglianza, allora non è il caso che i partiti esistano e si votino.
Tutti i pretendenti senatori e deputati si candidano, si iscrivono nella lista degli eleggibili in una data circoscrizione, vengono votati sulla base delle loro personali idee, vengono eletti, propongono o non propongono approvano o non approvano le leggi in parlamento e alla fine del mandato si ripresentano agli stessi che li hanno eletti per essere confermati o definitivamente cacciati.
Il cittadino vota Tizio perché lo ritiene degno della sua fiducia, si fida delle sue capacità, gli da delega in bianco e poi giudicherà se ha fatto bene o male, se rinnovare o negare la fiducia. In questo caso non esistono liste blindate di partito ma solo preferenze individuali.
Se invece gli elettori votano un partito per le idee che esso afferma, allora chi si presenta nelle liste di un partito deve rispettarne la linea, quella che viene (o dovrebbe essere) discussa al suo interno e approvata dalla maggioranza. Chi vota si fida del partito. Il voto di preferenza é sì e no indispensabile. Si conoscono le idee del partito, ci si fida di chi lo guida, si lascia a lui la scelta delle persone più idonee e si giudicano i risultati, come per comprare un'auto di solito si sceglie marca e prestazioni e non le singole componenti.
Oppure si scelgono le persone (conoscendole a fondo) confidando nella loro capacità di influire positivamente sulla linea di partito, che comunque sosterranno.
Se alle elezioni si presentano due, tre, cinque liste di partito, se a queste liste i voti danno un certo numero dei 1000 parlamentari, se i parlamentari di un partito devono attenersi alla linea decisa al suo interno, allora si assegni a ciascun partito tanti millesimi di parlamento (o di Camera e di Senato) e alle votazioni si presenti un solo delegato per partito e il suo voto varrà quanti sono i millesimi che rappresenta: come in un'assemblea condominiale. Così non ci saranno traditori, voti a sorpresa, franchi tiratori, malati assenti e parti in aula: basterebbe rendere trasparenti le linee di ciascun partito e come nascono, il Parlamento non sarebbe un parlamento ma un votificio legislativo e chi vuole parlare lo fa in TV, come adesso.
In un paese di convergenze parallele e poli equatoriali può starci anche una Repubblica condominiale.
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giovedì 9 dicembre 2010
Menomati
Ora usa dire "diversamente abili". Sono persone che non hanno abilità fisica perfetta, dalla nascita o per eventi subiti nel corso della vita. Giustamente la società civile si preoccupa di rendere normale la vita a queste persone evitando di creare ostacoli insignificanti per la maggioranza delle persone ma non per loro, aiutandoli a superarare le loro difficoltà o semplicemente tenendone conto evitando, quando è possibile, situazioni per loro problematiche. Diversamente abili o menomati non è esattamente la stessa cosa: un mancino è sicuramente un diversamente abile, un daltonico è menomato. Qualche volta si pensa anche ai mancini - che solitamente devono adattarsi ad un mondo pensato per i destri - ma, che io sappia, mai ai daltonici. Eppure per loro non sempre sono problemi da poco. Luci rossi e verdi che per tutti gli altri sono facilmente distinguibili per loro lo sono molto meno, magari lo sarebbero di più luci gialle e blu. Sono proprio il rosso e il verde i colori che più confondono; eppure quasi tutte le distinzioni si basano su questi due colori: destra e sinistra, passa e fermati, buono e cattivo sono spesso segnalati con questi a volte indistinguibili colori e cercano di adattarsi come possono.
Charles
Tutto questo affannarsi dei vari Fini, Casini, Rutelli mi sembra solo l'agitarsi dei vari Carlo d'Italia stufi di essere come Charles Philip Arthur George . Non hanno evidentemente la sua flemma britannica e scalpitano: erano giovani politici ambiziosi, ma molti anni fa; ora giovani non lo sono più e le ambizioni sono rimaste cose inutilmente ambite. Il tempo passa ed Elisabetta non sembra proprio intenzionata a lasciare il regno a Carlo, eterno principe; il tempo passa e i nostri non vogliono trovarsi come Carlo e non dicono più "largo ai giovani" per non vedersi superare da questi.
Mi sembrano quei ciclisti pur bravi cui è capitato di correre in tempi in cui un qualche Merx vinceva sempre e potevano al massimo aspirare al secondo posto e quando il Merx non correva più erano troppo vecchi per competere con i nuovi campioni.
Rutelli, Casini e Fini forse come Carlo, nonostante gli auspici di Elisabetta (Tulliani).
Mi sembrano quei ciclisti pur bravi cui è capitato di correre in tempi in cui un qualche Merx vinceva sempre e potevano al massimo aspirare al secondo posto e quando il Merx non correva più erano troppo vecchi per competere con i nuovi campioni.
Rutelli, Casini e Fini forse come Carlo, nonostante gli auspici di Elisabetta (Tulliani).
martedì 7 dicembre 2010
Etimologia
Fra poco sarà solstizio d'inverno e le giornate cominceranno ad allungarsi.
Solstizio cioè "arresto del sole" - dal latino sol (sole) e sistĕre (sisto, sistis, stiti, statum, sistĕre = stare fermo, arrestarsi, fermarsi) - perchè il sole sembra fermarsi (cessando di abbassarsi a mezzogiorno e di sorgere o tramontare sempre più a sud) e poi riprendere il cammino nel senso opposto (sempre più alto a mezzogiorno e più a nord l'alba e il tramonto).
Così in Italia la Giustizia si dice Giustizia - dal latino iūs (diritto) e sistĕre (sisto, sistis, stiti, statum, sistĕre = stare fermo, arrestarsi, fermarsi) - perché è talmente lenta che sembra fermarsi pur senza mai cambiare direzione.
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Solstizio cioè "arresto del sole" - dal latino sol (sole) e sistĕre (sisto, sistis, stiti, statum, sistĕre = stare fermo, arrestarsi, fermarsi) - perchè il sole sembra fermarsi (cessando di abbassarsi a mezzogiorno e di sorgere o tramontare sempre più a sud) e poi riprendere il cammino nel senso opposto (sempre più alto a mezzogiorno e più a nord l'alba e il tramonto).
Così in Italia la Giustizia si dice Giustizia - dal latino iūs (diritto) e sistĕre (sisto, sistis, stiti, statum, sistĕre = stare fermo, arrestarsi, fermarsi) - perché è talmente lenta che sembra fermarsi pur senza mai cambiare direzione.
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venerdì 3 dicembre 2010
Chissà
La Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 1. ......
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 67.
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola
di esse.
------------
Chissà perché ognuno tende a ricordare e a richiedere il rispetto di quello che gli conviene ed ad ignorare quello che non gli conviene.
Chissà se le norme della Costituzione hanno tutte uguale valore o se quelle che vengono prima prevalgono su quelle che vengono dopo o invece se quelle che vengono dopo annullano quelle che vengono prima.
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Art. 1. ......
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 67.
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola
di esse.
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Chissà perché ognuno tende a ricordare e a richiedere il rispetto di quello che gli conviene ed ad ignorare quello che non gli conviene.
Chissà se le norme della Costituzione hanno tutte uguale valore o se quelle che vengono prima prevalgono su quelle che vengono dopo o invece se quelle che vengono dopo annullano quelle che vengono prima.
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