sabato 13 novembre 2010

Non è un cubo

Sono piuttosto ingenuo, ma se mi dicono che la luna è un grosso cubo non mi convincono: mi basta guardarla in una notte di plenilunio per capire che non lo è.
Ora ci raccontano la storia del "governo massante". Dalle mie parti i massanti erano quelli che nelle freddi albe invernali andavano nelle case di campagna a macellare il maiale. Il nuovo governo dovrebbe macellare il "porcellum" e fare una legge elettorale senza i difetti di quella attuale: "governo norcino" direbbero altrove. In due anni di governo non l'hanno fatto, quindi ci vorranno più di due anni: mi pare palesemente una scusa per governare fino al 2013 senza chiedere il parere degli elettori.


Sembra che non si possa votare con questa legge perchè ha gravi difetti:
  • il premio di maggioranza;
  • l'assenza delle preferenze.


Il premio di maggioranza.
Dicono che consente ad una coalizioni di avere la maggioranza anche solo con il 30% dei voti ma non grantisce stabilità.
È vero: il governo Prodi che grazie a questa legge poteva avere una maggioranza discreta alla Camera e risicata al Senato - per via delle modifiche volute dal Presidente della Repubblica in ossequio alla Costituzione - è durato due anni, il governo Berlusconi sembra non possa durare molto di più.
Credo che solo eleggendo una sola persona con poteri assoluti seppure limitati nel tempo la stabilità potrebbe essere garantita in questo Paese. Se i vincitori fossero due prima o poi non si troverebbero d'accordo e si avrebbe una crisi di governo. Se fossero venti si dividerebbero in bande e magari una si unirebbe ai perdenti per fare una nuova maggioranza che a sua volta si dividerebbe per crearne un'altra, con i vari capibanda vogliosi di primeggiare. Figurarsi cosa succede se i vincitori sono la maggioranza di un migliaio di eletti: con qualsiasi legge elettorale.
Il premio di maggioranza favorisce le colizioni, ma se le coalizioni sono solo ammucchiate o in malafede non serve: se una pietanza fa schifo quasi mai è colpa del recipiente. Ma c'è chi preferisce tornare ai molti partiti di un tempo, pronti a fare e disfare alleanze, fare e disfare programmi, fare e disfare governi che non durino più di una stagione.


L'assenza delle preferenze.
Qualcuno forse sogna una lista unica con i nomi di tutti i candidati tutti, così ogni cittadino ha ampia possibilità di scelta, magari basandosi esclusivamente sulla foto o la data e il luogo di nascita. I più coscienziosi invece potrebbero scegliere leggendo vita e miracoli di ciascuno, i più fiduciosi basandosi su quanto ciascuno di loro dice o scrive in campagna elettorale, altri scegliendo in base all'estro del momento o al risultato di una conta: ai, barabai, cicì, cocò ... Non sarebbe ancora scegliere i parlamentari fra tutti gli eleggibili ma fra i disponibili e sarebbe un buon passo avanti, anche se poi chi si sceglie sarà - come vuole la Costituzione - liberissimo da ogni mandato.
Altri pensano ai collegi uninominali dove ci mettono chi vogliono e l'elettore si limita a scegliere fra i partiti o fra le persone scelte dai partiti: non mi sembra moltissimo.
Oppure si dovrebbe tornare a scegliere un nome in una delle liste compilate dai partiti in gara: la scelta è più ampia, ma pur sempre limitata. Con questo sistema dicono che le campagne elettorali costano di più e i criteri di scelta potrebbero essere gli stessi sopra descritti. 
Certo è preferibile poter scegliere, ma a volte è più pratico scegliere  il pasticcere, lasciare a lui la scelta degli ingredienti e giudicare la torta.


Non lo si dice espressamente ma il difetto più grande della legge attuale è permettere di governare a persone antipatiche e indegne.

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