venerdì 26 novembre 2010

Con juicio

Siamo democratici, ma vogliamo il bene del popolo. Non diciamo che il popolo sia stupido (qualcuno lo pensa), ma sicuramente ha dimostrato di non sapere scegliere bene, di non sapere agire per il suo bene. Noi da persone responsabili, noi eletti (anche se notoriamente "nominati") possiamo trovare tra noi un accordo e fare un governo per il bene del Paese. Noi vogliamo che il popolo possa indicare chi nelle nostre liste preferisce, ma non possiamo lasciare che scelga chi lo deve governare: questa scelta è più saggio e opportuno lasciarla a noi, ai partiti che sanno di volta in volta, ogni cinque o sei mesi, adeguarsi alle circostanze e fare il governo giusto per il Paese.
Siamo democratici, ma "con juicio". 


Wikio

lunedì 22 novembre 2010

È giusto

È giusto concedere a uno condannato per tentato omicidio gli arresti domiciliari, per vedere se completa l'opera e poterlo accusare di omicidio.
È giusto spostare i capi mafia al nord per vedere se mettono radice nel territorio,  come si fa con le piante di vivaio.
In Italia è giusto e opportuno. 


sabato 13 novembre 2010

Non è un cubo

Sono piuttosto ingenuo, ma se mi dicono che la luna è un grosso cubo non mi convincono: mi basta guardarla in una notte di plenilunio per capire che non lo è.
Ora ci raccontano la storia del "governo massante". Dalle mie parti i massanti erano quelli che nelle freddi albe invernali andavano nelle case di campagna a macellare il maiale. Il nuovo governo dovrebbe macellare il "porcellum" e fare una legge elettorale senza i difetti di quella attuale: "governo norcino" direbbero altrove. In due anni di governo non l'hanno fatto, quindi ci vorranno più di due anni: mi pare palesemente una scusa per governare fino al 2013 senza chiedere il parere degli elettori.


Sembra che non si possa votare con questa legge perchè ha gravi difetti:
  • il premio di maggioranza;
  • l'assenza delle preferenze.


Il premio di maggioranza.
Dicono che consente ad una coalizioni di avere la maggioranza anche solo con il 30% dei voti ma non grantisce stabilità.
È vero: il governo Prodi che grazie a questa legge poteva avere una maggioranza discreta alla Camera e risicata al Senato - per via delle modifiche volute dal Presidente della Repubblica in ossequio alla Costituzione - è durato due anni, il governo Berlusconi sembra non possa durare molto di più.
Credo che solo eleggendo una sola persona con poteri assoluti seppure limitati nel tempo la stabilità potrebbe essere garantita in questo Paese. Se i vincitori fossero due prima o poi non si troverebbero d'accordo e si avrebbe una crisi di governo. Se fossero venti si dividerebbero in bande e magari una si unirebbe ai perdenti per fare una nuova maggioranza che a sua volta si dividerebbe per crearne un'altra, con i vari capibanda vogliosi di primeggiare. Figurarsi cosa succede se i vincitori sono la maggioranza di un migliaio di eletti: con qualsiasi legge elettorale.
Il premio di maggioranza favorisce le colizioni, ma se le coalizioni sono solo ammucchiate o in malafede non serve: se una pietanza fa schifo quasi mai è colpa del recipiente. Ma c'è chi preferisce tornare ai molti partiti di un tempo, pronti a fare e disfare alleanze, fare e disfare programmi, fare e disfare governi che non durino più di una stagione.


L'assenza delle preferenze.
Qualcuno forse sogna una lista unica con i nomi di tutti i candidati tutti, così ogni cittadino ha ampia possibilità di scelta, magari basandosi esclusivamente sulla foto o la data e il luogo di nascita. I più coscienziosi invece potrebbero scegliere leggendo vita e miracoli di ciascuno, i più fiduciosi basandosi su quanto ciascuno di loro dice o scrive in campagna elettorale, altri scegliendo in base all'estro del momento o al risultato di una conta: ai, barabai, cicì, cocò ... Non sarebbe ancora scegliere i parlamentari fra tutti gli eleggibili ma fra i disponibili e sarebbe un buon passo avanti, anche se poi chi si sceglie sarà - come vuole la Costituzione - liberissimo da ogni mandato.
Altri pensano ai collegi uninominali dove ci mettono chi vogliono e l'elettore si limita a scegliere fra i partiti o fra le persone scelte dai partiti: non mi sembra moltissimo.
Oppure si dovrebbe tornare a scegliere un nome in una delle liste compilate dai partiti in gara: la scelta è più ampia, ma pur sempre limitata. Con questo sistema dicono che le campagne elettorali costano di più e i criteri di scelta potrebbero essere gli stessi sopra descritti. 
Certo è preferibile poter scegliere, ma a volte è più pratico scegliere  il pasticcere, lasciare a lui la scelta degli ingredienti e giudicare la torta.


Non lo si dice espressamente ma il difetto più grande della legge attuale è permettere di governare a persone antipatiche e indegne.

giovedì 4 novembre 2010

Riforme

Se in una famiglia si fatica a soddisafare i desideri di tutti, si pensa a cambiare il modo di vivere, si riformano i progetti, si ridimensionano i desideri. Può anche capitare che si cerchi un lavoro meglio retribuito per aumentare le entrate e mantenere il modus vivendi, ma se non si trova si cerca di limitare le spese, di adeguarle alla disponibilità.
Sembra invece che per qualsiasi cambiamento nella cosa pubblica necessitano invariabilmente nuove risorse e che se non ci sono soldi tutto rimane immutato, spese comprese quando non aumentano.
La Giustizia non funziona? Non è pensabile chiedere agli addetti maggior impegno, utilizzare meglio le risorse disponibili, ma è indispensabile avere nuove risorse da continuare a sprecare nel modo consueto, garantendo gli stipendi più alti e la produttività più bassa d'Europa. Più o meno è sempre così: le riforme non si fanno perché costano o toccano privilegi intoccabili, se un recipiende forato perde acqua non si chiude il foro ma si immette più acqua.


Gli italiani.

Chissà perchè quando una donna esprime la sua opinione capita spesso che tiri in ballo tutto l'universo femminile e quando un politico esprime la sua si senta in diritto di parlare in nome di tutti, anche di quelli che non l'hanno votato e nemmeno lo conoscono.
Sento dire dalle donne  in TV: "le donne fanno questo e/o quello, noi donne la pensiamo così e/o cosà".
Sento dire dai politici in TV: "gli italiani vogliono questo e/o quello, gli italiani pensano così e/o cosà".
Non sono donna e non so se davvero le donne che parlano lo fanno a nome di tutte, ma sono certo che i politici che esprimono il pensiero di tutti gli italiani non mi hanno mai chiesto cosa penso in proposito: o io non devo considerarmi italiano o sono loro troppo presuntuosi.
Credo che una persona normale direbbe "penso che gli italiani - o meglio "che molti italiani" - vogliano questo e/o quello" o indicare statistiche in merito. 

Questa è la mia opinione,  quella degli italiani non la conosco: ma se anche tutti gli altri la pensassero diversamente non sarebbe il pensiero degli italiani ma solo della loro stragrande maggioranza.