Lo stato italiano ha messo una trappola in cui prima o poi cadranno molti cittadini.
Mostrando magnanimità e comprensione nel lontano 1994 stabilì che "A decorrere dal 1° gennaio 1995 sono esentati dalla partecipazione alla spesa sanitaria di cui ai commi 14 e 15 i cittadini di età inferiore a sei anni e di età superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo riferito all’anno precedente non superiore a lire 70 milioni (€ 36.151,98)."
Da allora sono passati più di 20 anni e quel limite non è stato mai aggiornato e forse non lo sarà mai, anche se da anni si trova nel sito del Ministero della Salute "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo."
A prescindere dall'iniquità di considerare il limite egualmente valido sia per un "nucleo familiare" costituito da una sola persona che per uno di due o dieci, è del tutto evidente che se il reddito aumenta con l'aumentare dell'indice del costo della vita mentre il limite oltre il quale cessa l'esenzione resta invariato, prima o poi tutti i redditi sotto tale limite finiranno per superarlo e dovranno essere pagate più tasse senza alcun aumento del potere d'acquisto. Di regola succede che sono considerati fiscalmente più ricchi pur essendo in realtà più poveri.
Il grafico sottostante evidenzia che mentre il limite k resta invariato i redditi a, b, c rivalutati in base all'inflazione dal 1995 al 2016 finiranno per superarlo:
k era 36.151.98 euro nel 1995 (70.000.000 lire), resta 36.151,98
a era 25.306 euro nel 1995 (49.000.000 lire, 70% di k) è 36.239 nel 2011
b era 21.691 euro nel 1995 (42.000.000 lire, 60% di k) sarà 36.773 nel 2022
c era 18.076 euro nel 1995 (35.000.000 lire, 50% di k) sarà 36.311 nel 2031
Ovviamente non è la stessa cosa e non c'è la stessa capacità conributiva
se con 36.000 euro lordi annui deve vivere una sola persona oppure due,
una coppia con un figlio oppure una con tre figli, ma per il fisco
italiano invece sì.
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