Se si è condannati per non avere previsto un evento universalmente ritenuto imprevedibile è normale che prevalga la prudenza, magari l'eccesso di prudenza. E così se si prevede una nevicata invernale subito ad allertare istituzioni ed allarmare popolazioni. A casa mia si pensa che se piove o nevica un pochettino a Roma tutti i tg diranno diluvio o tempesta di neve in tutta Italia o ottimisticamente in mezza, ma tant'è. Così da giorni aspettavo la grande nevicata o meglio il "big snow": se c'era con quel nome a New York così andava chiamato anche da noi. Lo aspettavamo "in tutta Italia". Da queste parti d'Italia capita d'inverno che nevichi, quindici venti cm sono una nevicata normale con normali problemi, col marciapiedi da spalare e le catene da mettere per chi deve necessariamente usare l'auto e non ha già messo le gomme da neve ai primi di novembre, con i mezzi spazzaneve e spargisale che passano. Ma questa volta c'era il "big snow": questa volta mi aspettavo almeno trenta centimetri di neve. E invece ne è venuta appena quel poco da imbiancare gli alberi e qualche tratto del giardino, nemmeno tutto. Non so quanta ne sia caduta a Roma, ma se erano più di tre centimetri e le scuole e uffici non venivano chiusi, i TIR non fermati, centomila spalatori pagati e avviata una gran macchina che nemmeno a Oslo, chissà che pandemonio, che accuse alla protezione civile o a chi altro. E loro allertano e allarmano e magari gli stessi o altri giudici li condanneranno per procurato allarme: sempre facile giudicare a posteriori e se a posteriori giudicheranno che hai sbagliato a giudicare saranno comunque altri a dover pagare. Oppure ci saranno tanti "al lupo, al lupo!" che quando il lupo ci sarà davvero nessuno ci crederà.